Questo nuovo video della NASA è un incredibile volo simulato che si avvicina e si allontana dall’atmosfera superiore sopra la Grande Macchia Rossa di Giove, un turbinio caldo generato da una gigantesca tempesta che si è formata circa 300 anni fa.
Il video ci trasporta sul pianeta più grande del nostro Sistema Solare, seguendo il movimento delle nuvole registrato dalla sonda spaziale Juno. È il risultato di una combinazione di immagini della fotocamera JunoCam di luglio 2017.
Innanzitutto, gli astronomi potrebbero concludere che questo punto è una caratteristica che penetra ben al di sotto delle nuvole. Un’altra rivelazione della missione è che Giove ha due zone di radiazione precedentemente inesplorate. I risultati sono stati annunciati lunedì alla riunione annuale della American Geophysical Union di New Orleans.
Scott Bolton, autore principale dello studio, si chiedeva quanto fosse profonda la Grande Macchia e ha finito per scoprire che “la tempesta più famosa del sistema solare è larga quasi una volta e mezza e ha radici che penetrano per circa 300 chilometri nell’atmosfera del pianeta“. Inoltre, le radici della Grande Macchia Rossa “sono da 50 a 100 volte più profonde degli oceani della Terra e più calde alla base che nella parte superiore“, ha spiegato Andy Ingersoll, professore di scienze planetarie presso il Caltech e co-investigatore. Lo studioso spiega che “i venti sono associati a differenze di temperatura e il calore della base del luogo spiega i venti feroci che vediamo nella parte superiore dell’atmosfera“.
Sul perimetro dell’ovale della Grande Macchia Rossa di Giove le nuvole cremisi viaggiano in senso antiorario con venti più grandi di qualsiasi tempesta sulla Terra.
Questo problema è ancora in discussione. Sebbene la tempesta sia stata monitorata dal 1830, la NASA ritiene che possa esistere da più di 350 anni. Il 3 aprile 2017 ha misurato 16.000 chilometri di larghezza. Ciò significa che è 1,3 volte più larga della Terra. Quindi sembra essere di dimensioni decrescenti. Quando i Voyager 1 e 2 della NASA volarono vicino a Giove mentre si dirigevano verso i confini del Sistema Solare, la Grande Macchia Rossa aveva il doppio del diametro della Terra.
Appena sopra l’atmosfera, vicino all’equatore, c’è una zona di radiazione, che include gli ioni energetici di idrogeno, ossigeno e zolfo che si muovono ad una velocità quasi leggera. “Sapevamo che probabilmente le radiazioni ci avrebbero sorpreso, ma non pensavamo che avremmo trovato una nuova zona di radiazione vicino al pianeta. Lo sappiamo solo perché l’orbita unica di Giunone attorno a Giove gli permette di avvicinarsi molto alle nuvole“.
Si ritiene che la nuova zona di ionizzazione sia formata dall’interazione di particelle derivate dal gas attorno alle lune di Giove, Io ed Europa.
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