Il ragno “Frankenstein” scoperto in Thailandia: metà maschio e metà femmina

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Sembra uscito da un film di fantascienza, ma è tutto vero. Nelle foreste della Thailandia occidentale, un gruppo di ricercatori ha scoperto un ragno perfettamente diviso in due, con un lato del corpo femminile e l’altro maschile. La nuova specie, battezzata Damarchus inazuma, appartiene alla famiglia dei Bemmeridae, un antico lignaggio di ragni migalomorfi, parenti delle tarantole.

La scoperta è stata descritta sulla rivista scientifica Zootaxa da un team del Centro di Eccellenza in Entomologia della Chulalongkorn University di Bangkok, e ha immediatamente attirato l’attenzione della comunità scientifica internazionale per la sua eccezionale rarità.

Il fenomeno, noto come ginandromorfismo, è una delle più affascinanti anomalie naturali: un individuo che, per un errore genetico, sviluppa caratteristiche sessuali maschili e femminili contemporaneamente, ma in modo simmetrico, divise lungo l’asse del corpo.

Ginandromorfismo: l’eccezione che sfida la biologia

Il ginandromorfismo è stato documentato in alcune specie di farfalle, api, granchi e uccelli, ma è estremamente raro nei ragni. In particolare, nel gruppo dei migalomorfi — che comprende specie terrestri e poco studiate, come tarantole e ragni botola — i casi sono quasi inesistenti.

Nel Damarchus inazuma, la divisione sessuale è bilaterale e visibile a occhio nudo:

  • il lato sinistro, di colore arancione e dimensioni più grandi, presenta tratti tipici delle femmine, come arti robusti e pedipalpi voluminosi;
  • il lato destro, più piccolo e grigiastro, mostra invece le caratteristiche maschili, inclusi organi sessuali ridotti e un addome più sottile.

“È come osservare due individui fusi in un solo corpo”, ha spiegato il biologo Chatchawan Kunsete, autore principale dello studio. “La perfetta simmetria ci ha lasciati senza parole. È un esempio straordinario di come la natura possa sfidare le nostre categorie di maschile e femminile”.

L’origine dell’anomalia: un errore genetico antico

Secondo i ricercatori, il fenomeno deriva da un errore durante la divisione cellulare nelle prime fasi di sviluppo embrionale. In particolare, una cellula può duplicare o distribuire in modo anomalo i cromosomi sessuali, generando così due linee cellulari differenti all’interno dello stesso organismo.

Questo evento, se avviene abbastanza presto nello sviluppo, può portare a un individuo perfettamente bilaterale come nel caso del Damarchus inazuma.

È un’anomalia talmente rara da essere considerata un “esperimento naturale” di biologia evolutiva: permette agli scienziati di studiare come i geni determinano il sesso e la morfologia negli artropodi.

Un nome che viene dall’anime: quando la scienza incontra la cultura pop

Il nome scelto per la nuova specie — Damarchus inazuma — non è casuale. Gli studiosi si sono ispirati a Inazuma, un personaggio del celebre manga giapponese One Piece, capace di cambiare sesso a piacimento e di mostrare una colorazione bilaterale: arancione da un lato e bianca dall’altro.

“La simmetria e la palette cromatica di Inazuma riflettono perfettamente ciò che osserviamo in questo ragno”, ha spiegato Kunsete. “È un omaggio alla complessità della natura e alla sua capacità di mescolare biologia e arte”.

Questa scelta dimostra come la cultura pop possa diventare un ponte tra scienza e pubblico, rendendo più accessibili temi complessi come la genetica e l’evoluzione.

Un segnale importante per la biodiversità asiatica

Oltre alla curiosità scientifica, la scoperta ha anche un valore ecologico importante. La Thailandia è una delle aree del Sud-est asiatico più ricche di biodiversità non ancora catalogata, soprattutto nel regno dei ragni migalomorfi.

Molte di queste specie vivono in ecosistemi minacciati dalla deforestazione e dallo sviluppo urbano. Secondo gli esperti, il Damarchus inazuma rappresenta un campanello d’allarme: la scoperta casuale di un esemplare così raro indica quanto ancora resti da scoprire — e da proteggere — nelle foreste tropicali.

Quando la natura riscrive le regole

Il caso del “ragno Frankenstein” dimostra quanto la biologia sia piena di sfumature. La distinzione netta tra maschile e femminile, che spesso consideriamo universale, si dissolve di fronte a creature come questa, che incarnano la fluidità intrinseca della vita.

In un’epoca in cui la diversità è al centro del dibattito scientifico e sociale, il Damarchus inazuma diventa simbolo di un equilibrio naturale che non conosce rigide categorie, ma solo la straordinaria capacità della natura di reinventarsi.

Come hanno concluso i ricercatori:
“Ogni volta che crediamo di aver compreso la natura, lei ci sorprende. Il ginandromorfismo del Damarchus inazuma è un promemoria che la vita ama l’imperfezione, e nell’imperfezione trova la sua forza.”

Foto di Brianna Lengacher su Unsplash

Federica Vitale
Federica Vitalehttps://federicavitale.com
Ho studiato Shakespeare all'Università e mi ritrovo a scrivere di tecnologia, smartphone, robot e accessori hi-tech da anni! La SEO? Per me è maschile, ma la rispetto ugualmente. Quando si suol dire "Sappiamo ciò che siamo ma non quello che potremmo essere" (Amleto, l'atto indovinatelo voi!)

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