Si rigenera e non muore mai. Questo meccanismo rende straordinaria una stella, scoperta da un team di scienziati degli Stati Uniti. In pratica, questa supernova “Highlander” vive di spettacolari eruzioni energetiche che assomigliano a quelle definitive, ma poi si ricompone fino ad esplodere ancora una volta.
“Supernova“, dal latino nova = nuova, è il termine usato per descrivere una stella nell’ultima fase della sua vita, ovvero quando muore esplodendo dopo aver esaurito il suo combustibile nucleare. Queste esplosioni sono così notevoli che possono essere rilevate anche ad occhio nudo, il che porta all’illusione che ci sia una nuova stella.
Quando le stelle raggiungono lo stadio di supernova, solitamente muoiono in un’unica esplosione. Ma la stella “zombie” è sopravvissuta a cinque esplosioni in due anni. “Questa supernova rompe tutti gli schemi e ci mette in discussione tutto quello che pensavamo di sapere di queste stelle“, ha detto uno degli autori dello studio, Yair Arcavi, ricercatore presso Las Cumbres Observatory, in California, e l’Università della California, a Santa Barbara. “Questo è il più grande enigma che abbia trovato in un decennio di studi sulle esplosioni stellari“.
L’oggetto misterioso, che porta il nome iPTF14hls, è stato catturato nel 2014 e in linea di principio gli astronomi credevano che fosse una “normale” supernova di tipo II-P. In questo tipo di supernova, l’esplosione al centro della stella espelle violentemente materiale ad alta velocità. E l’espansione di questo materiale rilascia energia che consente alla stella di brillare di solito per circa 100 giorni prima di scomparire.
Ma gli scienziati non hanno impiegato molto tempo per capire che iPTF14hls non fosse affatto “normale”. La supernova ha continuato a brillare dopo 600 giorni, quasi due anni, con molteplici varianti nel suo splendore. La luminosità varia anche fino al 50% in diverse occasioni. E, invece di raffreddarsi progressivamente come altre supernova, ha mantenuto una temperatura costante vicina ai 5.700 gradi Celsius.
Quando hanno analizzato i dati dei decenni precedenti, i ricercatori hanno scoperto che un’esplosione simile era stata registrata esattamente nello stesso sito della sfera celeste nel 1954. Tutto indica poi che questa stella sia sopravvissuta ad un’esplosione di circa 60 anni fa, prima di ricomporsi ed esplodere di nuovo nel 2014.
La stella zombie potrebbe essere il primo esempio conosciuto di un fenomeno che era stato solo descritto teoricamente, in merito alla cosiddetta Downy Supernova. “Secondo questa teoria è possibile che si tratti di una stella così massiccia che genera caldo e antimateria al suo interno“, ha detto il ricercatore Daniel Kasen, dell’University of California. “E questo a sua volta causa l’instabilità così violenta che la stella sperimenta nelle eruzioni per periodi di anni“. Il processo può essere ripetuto per decenni fino a quando la stella raggiunge un’esplosione finale e crolla in un buco nero.
Nonostante l’ipotesi, la stella che rifiuta di morire rimane un mistero. Alcune caratteristiche della stella zombie, come la continua presenza di idrogeno, non si adattano al modello teorico seguito finora. Ma sono proprio questi misteri a rendere così speciale questa stella. “Per ora, questa supernova offre agli astronomi l’emozione di un’esperienza insormontabile per gli scienziati: scoprire qualcosa che non riescono a capire“.