Mar Rosso: forme di vita “aliene” potrebbero nascondersi nelle piscine salate sommerse

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Il Mar Rosso, celebre per le sue acque cristalline e la biodiversità marina, nasconde segreti ancora poco esplorati. Tra canyon sottomarini e geyser salini, i ricercatori hanno individuato piscine salate sommerse – note come “brine pools” – caratterizzate da condizioni estreme di temperatura, salinità e ossigeno quasi assente. Questi ambienti estremi potrebbero ospitare forme di vita che, per caratteristiche e adattamenti, ricordano più organismi alieni che terrestri.

Le piscine salate sommerse si formano quando masse d’acqua altamente saline si depositano sul fondo del mare, creando uno strato denso e separato dall’acqua circostante. La loro composizione chimica può contenere livelli di sale fino a cinque volte quelli dell’oceano e concentrazioni elevate di metalli e gas come idrogeno solforato e metano. Questi fattori rendono l’ambiente quasi inabitabile per la maggior parte delle specie marine conosciute.

Mar Rosso: gli ambienti estremi che potrebbero rivelare la vita aliena

Nonostante queste condizioni estreme, studi recenti hanno documentato la presenza di microrganismi specializzati, capaci di sopravvivere e riprodursi dove altri falliscono. Alcuni di questi organismi, batteri e archeobatteri, possiedono metabolismi insoliti, in grado di utilizzare composti chimici tossici come fonte di energia. La loro sopravvivenza in ambienti così ostili è ciò che ha spinto gli scienziati a paragonarli a forme di vita aliene.

La scoperta è rilevante non solo per la biologia terrestre, ma anche per l’astrobiologia. Le condizioni delle piscine salate sommerse del Mar Rosso – alta salinità, temperature variabili e totale assenza di luce – ricordano quelle di ambienti extraterrestri come le lune ghiacciate di Giove e Saturno, dove si ipotizza la presenza di oceani sotterranei. Studiare questi microrganismi potrebbe fornire indizi su come la vita possa esistere al di fuori della Terra.

Le spedizioni scientifiche hanno già raccolto campioni dall’acqua densa delle brine pools, analizzando DNA, metaboliti e strutture cellulari. I primi risultati mostrano che alcuni di questi organismi possiedono geni mai osservati prima, che conferiscono capacità di sopravvivenza straordinaria, come resistenza a livelli altissimi di sale o capacità di sintetizzare energia da reazioni chimiche estreme. Questi dati rafforzano l’ipotesi che la vita possa adattarsi a condizioni molto più severe di quanto si pensasse.

Nuove prospettive per la biotecnologia e la medicina

Tuttavia, gli scienziati sottolineano che definire questi organismi “alieni” è una metafora. Si tratta comunque di vita terrestre, seppur estremamente adattata. La vera importanza sta nel comprendere i limiti della vita e come essa possa svilupparsi in contesti dove la maggior parte delle specie non sopravviverebbe, fornendo un modello utile per future missioni spaziali alla ricerca di forme di vita extraterrestri.

Questi studi aprono anche nuove prospettive per la biotecnologia e la medicina. I microrganismi delle piscine salate sommerse possiedono enzimi e molecole uniche, potenzialmente utili per lo sviluppo di farmaci, biocatalizzatori e soluzioni per processi industriali che richiedono resistenza a condizioni estreme. L’esplorazione dei fondali del Mar Rosso diventa così un laboratorio naturale per scoperte scientifiche di ampio respiro.

In conclusione, le piscine salate sommerse del Mar Rosso ci ricordano che gli ecosistemi terrestri più estremi sono ancora poco conosciuti e che la vita, anche nelle condizioni più avverse, trova sempre una via. Studiare questi ambienti non solo arricchisce la nostra comprensione della biodiversità terrestre, ma ci offre anche uno sguardo su come potrebbe esistere la vita oltre il nostro pianeta, trasformando il Mar Rosso in una finestra verso mondi potenzialmente abitati.

Foto di Francesco Ungaro su Unsplash

Marco Inchingoli
Marco Inchingoli
Nato a Roma nel 1989, Marco Inchingoli ha sempre nutrito una forte passione per la scrittura. Da racconti fantasiosi su quaderni stropicciati ad articoli su riviste cartacee spinge Marco a perseguire un percorso da giornalista. Dai videogiochi - sua grande passione - al cinema, gli argomenti sono molteplici, fino all'arrivo su FocusTech dove ora scrive un po' di tutto.

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