Scienza

Marte: la NASA spiega come difenderà gli astronauti “marziani”

La radiazione spaziale si è distinta come una delle più grandi, se non tra le sfide più grandi che tutte le agenzie spaziali e le aziende private dovranno fronteggiare prima di inviare l’uomo su Marte. Ma la NASA sta lavorando al modo per assicurarsi che i suoi astronauti arrivino sul Pianeta Rosso riducendo la minaccia di radiazioni attraverso una varietà di tecniche.

Pat Troutman, analista per il NASA Human Exploration Strategic Analysis, ha affermato che l’agenzia spaziale sta facendo tutto il possibile per eliminare qualsiasi preoccupazione in merito alla radiazione spaziale e ai rischi che sottopone agli astronauti. “Quando aggiungiamo le varie tecniche di mitigazione, siamo ottimisti che porteranno ad una missione su Marte con un equipaggio sano e che avrà una vita molto lunga e produttiva dopo il rientro a Terra“, ha dichiarato Troutman.

Ma nessuno conosce la quantità di radiazione che gli astronauti possono incontrare su Marte. Questa sarà notevolmente diversa, più intensa e più pericolosa di quella sulla Terra. Anche gli astronauti della Stazione Spaziale Internazionale sono esposti a 10 volte le radiazioni naturali del nostro pianeta, nonostante la ISS si trovi proprio nel campo magnetico terrestre. Ci sono altre minacce al di fuori di questo campo protettivo, come i raggi cosmici galattici, gli eventi dovuti alle particelle solari e la radiazione spaziale intrappolata all’interno delle cinture di Van Allen.

Al momento, la NASA ha notato che ha ancora difficoltà a proteggere gli astronauti dai raggi cosmici galattici, così “energici” da esplodere attraverso vari tipi di materiali, tra cui plastica, acqua e anche metalli. Una volta che questo accade, si creano radiazioni secondarie come reazioni tra neutroni, protoni e altre particelle. 

Attualmente, la NASA sta valutando diverse tecniche e materiali che potrebbero proteggere i membri dell’equipaggio marziano, oltre a concept di schermatura per gli habitat, i veicoli e gli “abiti” spaziali. L’agenzia spaziale sta lavorando anche sugli strumenti di rilevamento delle radiazioni che potrebbero essere utilizzati sulla navicella spaziale Orion, tra gli altri metodi che potrebbero contribuire ad attenuare la minaccia della radiazione spaziale.

Anche se questa sfida costituisce uno dei più grandi pericoli che i membri dell’equipaggio potrebbe affrontare in una missione su Marte, a luglio la NASA ha affrontato altre sfide prima del lancio previsto per la missione del 2030. I vincoli finanziari potrebbero costringere l’agenzia a rinviare la missione per un futuro più lontano, poiché la creazione di sistemi affidabili in grado di proteggere i viaggiatori spaziali potrebbero probabilmente richiedere molti soldi.

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