Mauritius: l’estinzione di massa potrebbe distruggere l’ecosistema dell’isola

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Nell’immaginario comune, l’isola di Mauritius nell’Oceano Indiano è un paradiso tropicale dalla lussureggiante vegetazione e ricco di specie di animali straordinarie. Ma la realtà potrebbe essere ben diversa e quello che noi immaginiamo come un paradiso, per molti animali e piante del luogo potrebbe diventare un vero inferno.

Come moltissimi altri paradisi terrestri in tutto il mondo, anche questa piccola isola e i suoi straordinari habitat naturali, sono gravemente minacciati dalle estinzioni di massa. Nel giro di qualche decennio, la flora e la fauna meravigliose dell’isola di Mauritius potrebbero infatti sparire del tutto. Se le e estinzioni di massa dovessero infatti proseguire al ritmo attuale, potrebbe non rimanere più nulla degli ecosistemi dell’isola.

 

Il delicato equilibrio degli ecosistemi dell’isola di Mauritius

La flora e la fauna di Mauritius, costituiscono infatti un ecosistema molto sensibile, la cui chiave è un gioco di squadra sinergico tra animali e piante. Gli animali aiutano infatti le piante a diffondere i loro semi. Se gli animali dovessero quindi scomparire o essere sostituiti da specie completamente nuove, i semi non si diffonderanno come prima. Questa potrebbe rappresentare una vera catastrofe per l’isola, secondo un nuovo studio realizzato da un team dell’Università di Copenhagen.

Come spiega infatti Julia Heinen, post dottorato presso il Center for Macroecology, Evolution and Climate del Globe Institute dell’Università di Copenaghen ed autrice principale dello studio, “molte piante, specialmente su isole tropicali come Mauritius, si affidano agli animali per diffondere i loro semi. Se gli animali che possono aiutare a diffondere i semi si estinguono, le piante sono nei guai poiché gli animali che gli umani hanno portato sull’isola invece, distruggono i semi. Ciò aumenta il rischio che le piante che sono ancora sull’isola si estinguano” a loro volta.

E se le piante scompaiono, con esse spariranno anche i loro frutti, aumentando così il rischio di estinzione per gli animali che si nutrono di essi e creando così nuovi scompensi per il delicato ecosistema dell’isola.

 

Nuove specie non possono prendere il posto delle specie endemiche estinte

Molti altri animali dunque potrebbero andare incontro alla stessa sorte del dodo, il famoso uccello dell’isola di Mauritius, estinto ormai dal 1600. Così come molte altre piante e animali speciali dell’isola, come le tartarughe giganti.

Da allora molti altri animali si sono spinti per diverse ragioni sull’isola, ma come spiega Heinen, questi nuovi esemplari non avranno le stesse caratteristiche, ad esempio, del dodo e delle tartarughe giganti. “Dopo che il dodo e altri animali mauriziani si sono estinti, altri animali sono arrivati sull’isola. O sono arrivati con l’uomo o hanno trovato da soli la strada per l’isola. Ma non possono sostituire la funzione degli animali estinti nell’ecosistema”.

I nuovi arrivati infatti, hanno comportamenti diversi da quelli degli animali scomparsi e non possono avere dunque lo stesso ruolo nel delicato ecosistema di Mauritius. I dodo e le tartarughe sono stati infatti sostituiti da ratti, maiali, scimmie e alcuni altri tipi di uccelli. Animali che “pur nutrendosi degli stessi frutti, li trattano in modo diverso, e questo non ha un effetto positivo sulle piante. Se rimuoviamo una specie dall’isola, ad esempio il dodo, distruggiamo la connessione con le altre. È come un castello di carte. Quindi anche le piante che sono state mangiate dal dodo e da altri animali di Mauritius saranno a rischio di estinzione”, come afferma Heinen.

 

L’uomo e il suo arrivo a Mauritius ha portato alla perdita di molte specie

Una delle minacce maggiori al delicato ecosistema mauriziano sono i topi, giunti circa 400 anni fa, assieme all’uomo con le sue navi. Come afferma infatti Heinen, “i topi sono un grosso problema. (…) Mangiano e distruggono i semi, ma amano anche le uova degli uccelli”. I topi hanno quindi contribuito a distruggere il piccolo e delicato ecosistema dell’isola.

Uno dei pochi animali rimasti a Mauritius in grado di aiutare l’ecosistema è il pipistrello della frutta mauriziano, “un animale davvero unico e in via di estinzione che svolge un ruolo vitale nell’ecosistema poiché è uno dei pochi animali rimasti in grado di disperdere le piante sull’isola. Ma le autorità stanno attivamente uccidendo i pipistrelli perché sono rumorosi e mangiano i manghi nei cortili”.

Dopo soltanto poche centinaia di anni dall’arrivo dell’uomo a Mauritius, diverse piante e animali endemici si sono estinti, ed ora ne osserviamo le devastanti conseguenze. Secondo i ricercatori, per salvare l’ecosistema dell’isola, e di altre piccole isole come questa, dobbiamo prenderne atto e cercare di proteggere le specie endemiche.

Come afferma infatti Heinen, “non sappiamo ancora come fermare le estinzioni sulle isole di tutto il mondo, ma questo studio chiarisce che a Mauritius possiamo prevenire la perdita delle piante autoctone se smettiamo di abbattere le volpi volanti, avviamo progetti di conservazione incentrati sul Bulbul mauriziano e continuiamo a proteggere lo scinco di Telfair.”

Foto di Markus Kammermann da Pixabay

Valeria Magliani
Valeria Magliani
Instancabile giramondo, appassionata di viaggi, di scoperte e di scienza, ho iniziato l'attività di web-writer perché desideravo essere parte di quel meccanismo che diffonde curiosità e conoscenza. Dobbiamo conoscere, sapere, scoprire e viaggiare, il più possibile. Avremo così una vita migliore, in un mondo migliore.

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