Un team internazionale di ricercatori ha scoperto il primo mega-tsunami registrato dalla storia moderna, causato da un’eruzione vulcanica avvenuta nel 1868 a Tonga, nell’Oceano Pacifico. Il mega-tsunami ha raggiunto un’altezza di oltre 60 metri e ha viaggiato per oltre 1.200 chilometri attraverso l’oceano, danneggiando le coste di diversi paesi del Pacifico.
L’eruzione vulcanica di Tonga ha generato un’enorme onda sottomarina, nota come “onda di collasso“, che si è propagata attraverso l’oceano in tutte le direzioni. L’onda ha raggiunto la costa di alcune isole del Pacifico, causando danni significativi e la perdita di molte vite umane.
Storia moderna, il primo mega-tsunami è stato provocato dall’eruzione a Tonga
Secondo i ricercatori, il mega-tsunami di Tonga è stato il più grande evento di questo tipo registrato dalla storia moderna, superando in intensità anche il noto tsunami del 2004 nell’Oceano Indiano. Tuttavia, a differenza del tsunami del 2004, il mega-tsunami di Tonga non ha avuto un impatto globale, poiché ha interessato solo l’area circostante. La scoperta del mega-tsunami di Tonga ha importanti implicazioni per la comprensione dei rischi sismici e vulcanici nelle aree costiere del Pacifico.
I ricercatori suggeriscono che le comunità costiere dovrebbero essere preparate a fronteggiare eventi di questo tipo e ad adottare misure di evacuazione tempestiva in caso di pericolo. Inoltre, la scoperta del mega-tsunami di Tonga ha importanti implicazioni per la comprensione dei processi geologici e geofisici che possono portare alla formazione di onde sottomarine di grande intensità. I ricercatori sperano che questa scoperta possa aiutare a sviluppare modelli più precisi per la previsione di eventi simili in futuro.
In conclusione, la scoperta del primo mega-tsunami registrato dalla storia moderna causato dall’eruzione vulcanica di Tonga è un importante contributo alla comprensione dei rischi sismici e vulcanici nelle aree costiere del Pacifico. La scoperta ha implicazioni importanti per la preparazione alle emergenze e per lo sviluppo di modelli di previsione più precisi per eventi simili in futuro.
Immagine via Il Giornale d’Italia