Le pulizie domestiche sono un gesto quotidiano che associamo all’igiene, al benessere e alla cura della famiglia. Tuttavia, una recente ricerca scientifica ha lanciato un allarme che ribalta la percezione di questa attività. Secondo lo studio, respirare regolarmente le sostanze contenute nei prodotti per la pulizia può danneggiare i polmoni in misura paragonabile al fumo di 20 sigarette al giorno. Un paragone forte, che richiama l’attenzione sull’impatto a lungo termine dell’esposizione ai detergenti chimici.
La ricerca è stata condotta in Norvegia e ha seguito per oltre vent’anni la salute respiratoria di migliaia di donne, in gran parte addette alle pulizie domestiche o professionali. I dati raccolti hanno mostrato un declino significativo della funzionalità polmonare in chi utilizzava abitualmente spray e detergenti chimici. La riduzione della capacità respiratoria, secondo i ricercatori, non è diversa da quella osservata in forti fumatori, con un incremento del rischio di sviluppare malattie croniche come l’asma o la broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO).
Pulizie domestiche e danni ai polmoni: i rischi nascosti dei detergenti chimici
Ma cosa rende i prodotti per la pulizia tanto pericolosi? Molti detergenti contengono sostanze volatili, chiamate VOC (Composti Organici Volatili), che si disperdono nell’aria durante l’uso. Una volta inalati, questi composti irritano le vie respiratorie e, con il tempo, possono causare infiammazioni croniche nei bronchi. L’effetto, se ripetuto negli anni, è simile a quello che provoca il fumo di tabacco: una lenta e progressiva riduzione della capacità polmonare.
Non tutte le persone sono esposte allo stesso livello di pericolo. Lo studio ha evidenziato che le donne e le lavoratrici delle imprese di pulizie risultano particolarmente vulnerabili, poiché trascorrono molte ore a contatto con i detergenti. Anche chi soffre già di problemi respiratori, come asma o allergie, può vedere peggiorare i sintomi con l’uso frequente di prodotti aggressivi. In questo contesto, le categorie fragili come bambini e anziani possono essere colpite indirettamente, respirando l’aria inquinata dalle sostanze rilasciate.
Il paragone con il fumo di 20 sigarette al giorno non vuole demonizzare le pulizie domestiche, ma sottolineare un rischio sottovalutato. Spesso si pensa che l’aria di casa sia più sicura rispetto a quella esterna, ma la cosiddetta “inquinamento indoor” è oggi considerata una delle principali minacce per la salute pubblica. Polveri, muffe e composti chimici provenienti da detersivi contribuiscono a creare un ambiente che può compromettere la respirazione quotidiana.
Leggere le etichette e preferire prodotti sicuri è il primo passo per ridurre l’esposizione
Fortunatamente, esistono alternative più sicure e pratiche per limitare l’esposizione a sostanze dannose. Una strategia efficace è ridurre l’uso di spray aerosol, privilegiando detergenti liquidi o concentrati da diluire. Inoltre, arieggiare le stanze durante e dopo le pulizie aiuta a disperdere i composti volatili. Sempre più famiglie stanno riscoprendo rimedi naturali come aceto, bicarbonato e limone, che possono sostituire i prodotti chimici in molte operazioni domestiche senza compromettere l’efficacia.
Negli ultimi anni, l’industria dei detergenti ha iniziato a rispondere a queste preoccupazioni, sviluppando prodotti “eco-friendly” a ridotto impatto sulla salute e sull’ambiente. Etichette più trasparenti, certificazioni ecologiche e formule senza sostanze irritanti sono sempre più diffuse sugli scaffali dei supermercati. Tuttavia, la scelta consapevole dei consumatori rimane fondamentale: leggere le etichette e preferire prodotti sicuri è il primo passo per ridurre l’esposizione.
Lo studio norvegese rappresenta un campanello d’allarme che ci invita a ripensare le nostre abitudini domestiche. Se la cura della casa non deve trasformarsi in un rischio per la salute, la soluzione passa attraverso maggiore informazione, prodotti più sicuri e pratiche di pulizia consapevoli. Proprio come è avvenuto con il tabacco, anche per i detergenti sarà necessario un cambiamento culturale che metta al centro la salute respiratoria, garantendo che la pulizia delle nostre case non costi il prezzo di respirare come fumatori incalliti.
Foto di Trung Nhan Tran su Unsplash

