Dalle descrizioni e dai resoconti riguardanti presunte eclissi lunari, redatti da monaci e altri studiosi del medioevo, gli scienziati sono riusciti ad individuare gli effetti di antiche eruzioni vulcaniche che hanno avuto luogo dal 1100 al 1300.
Dagli scritti sulle eclissi un resoconto indiretto delle eruzioni vulcaniche medioevali
Uno degli scritti utilizzati nella ricerca, pubblicata su Nature il 5 aprile 2023, assieme ad altre dozzine di manoscritti, è il diario del poeta giapponese Fujiwara no Teika. Teika riporta infatti nel suo diario l’evento di un’eclissi lunare insolitamente lunga e oscura, avvenuta nel dicembre 1229. Teika afferma infatti che durante questa eclissi era come se la Luna fosse del tutto “scomparsa”.
I climatologi moderni hanno utilizzato gli scritti come quello di Teika, che riportano osservazioni sulla Luna, redatti da monaci, chierici e studiosi nel Medioevo, per cercare di definire i tempi, le caratteristiche e gli impatti delle eruzioni vulcaniche del tardo Medioevo.
Le analisi degli scritti sono inoltre supportate dai dati estrapolati dalle analisi di alcuni carotaggi nel ghiaccio, dell’Antartide e della Groenlandia, risalenti al periodo precedente al periodo freddo noto come la piccola era glaciale.
Come spiega infatti Sébastien Guillet, paleoclimatologo dell’Università di Ginevra, Svizzera, e coautore dello studio, per comprendere le eruzioni vulcaniche del passato, sono stati combinati i dati estrapolati dagli scritti medioevali con quelli ricavati dalle carote di ghiaccio e dagli anelli di crescita degli alberi.
Uno sguardo sul passato con un occhio rivolto al futuro
Questa ricerca potrebbe dunque aiutare a comprendere meglio il periodo climatico della piccola era glaciale e le sue cause. Lo studio potrebbe inoltre avere un impatto sul futuro, aiutando a capire quali potrebbero essere i reali effetti di una tecnica, considerata controversa, per manipolare il clima futuro.
Si tratta della geoingegneria solare, in cui le particelle verrebbero iniettate nella stratosfera per riflettere la luce solare nello spazio. Alcuni scienziati sostengono che tali sforzi potrebbero servire come sostegno di emergenza per raffreddare il pianeta e scongiurare i peggiori effetti del riscaldamento globale fuori controllo.
Individuate diverse eruzioni vulcaniche nel medioevo
Gli scritti analizzati, considerati utili ai fini della ricerca, sono stati oltre 400. In questi resoconti sono state riportate ben 119 eclissi lunari di cui 37 riportavano descrizioni abbastanza dettagliate riguardo alla colorazione e all’oscurità della Luna. Tutti questi dati sono stati utilizzare per determinare se le eclissi lunari potessero essere dovute alla presenza di foschia vulcanica in quel momento.
Dai dati della ricerca è emerso che sei eclissi lunari particolarmente scure, potrebbero essere una delle conseguenze di massicce eruzioni vulcaniche, che hanno portato le ceneri e i gas dell’eruzione in alto nella stratosfera.
Oltre a queste, sono state individuate altre cinque eclissi rossastre, che potrebbero indicare delle eruzioni vulcaniche i cui gas si sono fermati nello strato sotto la stratosfera. Eruzioni di questo tipo potrebbero aver avuto un certo impatto sul clima.
I dati estrapolati nei resoconti medioevali sono stati inseriti in modelli per simulazioni, in cui sono stati inclusi anche i dati delle moderne osservazioni satellitari e i dati sugli anelli degli alberi. Dall’analisi delle simulazioni è dunque emerso che le eruzioni vulcaniche che hanno dato origine alle “eclissi lunari”, si sono verificate da 3 a 20 mesi delle osservazioni riportate negli antichi scritti.
Dagli antichi scritti medioevali dunque, il team di ricercatori ha estrapolato dati che potrebbero aiutarci a comprendere il clima passato e che potrebbero essere utili per testare la validità dei modelli di geoingegneria solare e dimostrare se queste tecniche potrebbero davvero aiutarci a per modificare il clima futuro in risposta al riscaldamento globale.
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