Scienza

Spazio: l’effetto della microgravità sulle cellule staminali

L’uomo non si è certo evoluto per stare nello spazio in condizioni di microgravità e questo lo si può constatare analizzando tutti i cambiamenti che ritrovarsi in orbita portano al nostro organismo. Ma cosa succede se fin da piccoli si cerca di abituare il corpo proprio a questa condizione? Non si parla ovviamente di far crescere un bambino sulla Stazione Spaziale Internazionale, piuttosto di cellule staminali fatte crescere in vitro. I risultati sono molto particolari.

Le cellule staminali, tra le tante altre cose, sono famose per avere una particolare capacità rigenerativa in quando non sono ancora specializzate. La crescita nello spazio, in un ambiente di microgravità, sembra potenziare proprio questa loro capacità. Una scoperta importante che potrebbe aiutare a creare nuovi trattamenti per curare determinate patologie nelle persone.

 

Lo spazio e le cellule staminali

Le parole dei ricercatori della Mayo Clinic in Florida: “Lo studio delle cellule staminali nello spazio ha scoperto meccanismi cellulari che altrimenti sarebbero rimasti inosservati o sconosciuti in presenza di gravità normale. Questa scoperta indica un valore scientifico più ampio per questa ricerca, comprese potenziali applicazioni cliniche. La ricerca spaziale condotta finora è solo un punto di partenza. Una prospettiva più ampia sulle applicazioni delle cellule staminali è possibile man mano che la ricerca continua a esplorare l’uso dello spazio per far progredire la medicina rigenerativa.”

Ci sono alcuni risultati specifici di questo studio nello spazio che sembrano essere particolarmente sorprendenti. Se si parla di cellule staminali mesenchimali, crescere in una condizione di microgravità sembra averle rese in grado di rispondere meglio alla presenza di un’infiammazione migliorando quindi la risposta del sistema immunitario.

Giacomo Ampollini

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