Il nuovo nato di casa Samsung, il Galaxy Fold, ha destato lo scalpore di tutti quando spedito e successivamente preso in mano dai recensori, dopo neanche 48 ore di utilizzo ha cominciato a presentare problemi di ogni tipologia, poggianti tutti sullo stesso denominatore comune, il display pieghevole, caratteristica peculiare ma anche punto critico del dispositivo.
Il problema a più facce
I problemi presentati dal Galaxy Fold hanno avuto un impatto sicuramente negativo sulla società e anche sul nome del dispositivo stesso, una volta sparsa la voce tutti, alla luce del profumato prezzo di 2000 euro, hanno storto il naso e si son chiesti come mai Samsung avesse permesso l’uscita di prodotti di qualità e affidabilità non sufficiente.
Be non è la prima volta che Samsung cade in questa gaffe macroscopiche, come dimenticare i Galaxy Note 7 in grado di brillare da un momento all’altro, frutto di un controllo della qualità e cura nei dettagli non all’altezza della società.
La situazione ha avuto certamente un’impatto meno imponente rispetto a quanto accaduto con i Note 7, questo dal momento che il Fold non ha esordito nel mercato globale e perciò Samsung ha l’occasione di fare un passo indietro e risolvere i problemi hardware del dispositivo ma anche di istruire adeguatamente l’utente a come maneggiare e non il pieghevole più costoso di sempre; non a caso infatti alcuni Fold hanno abbandonato il loro proprietario proprio per una manovra errata fatta dallo stesso il quale ha danneggiato lo schermo nella piena convinzione di rimuovere una pellicola protettiva.
Riepilogando Samsung si trova davanti ad un bivio, o incorrere nel più grande fallimento della sua storia, o fare dietro front e affilare il livello dei controlli immediatamente, in vista del fatto che Samsung stessa ha deciso di non rinviare il lancio globale del dispositivo, una mossa coraggiosa che di certo scopriremo se vincente.