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Recensione Canon Eos 90D: reflex con sensore APS-C da 32,5 megapixel

La Canon EOS 90D è una reflex digitale, non la solita mirrorless che ultimamente stiamo conoscendo molto bene sul mercato nazionale, ma una macchina che sfrutta tecnologie che hanno fatto la storia della fotografia, segnale che l’azienda crede ancora fortemente nel segmento.

Esteticamente il prodotto ricorda tutti i modelli di casa Canon, il corpo è in lega di alluminio e resina in policarbonato con fibra di vetro, è tropicalizzato (quindi resistente a polvere e schizzi d’acqua), ed è davvero molto resistente. Una volta presa in mano offre una piacevole sensazione di robustezza e sicurezza, grazie anche ad una impugnatura decisamente più salda del previsto, il che ne facilita l’utilizzo con una mano. L’unico appunto che portiamo avanti riguarda il poco spazio tra la fine dell’impugnatura e l’ottica, è talmente piccolo da portare quasi ad incastrare le dita, sopratutto se avete le mani grandi, ma per il resto è molto ben fatta. Le dimensioni non sono eccessive, raggiunge 140,7 x 104,8 x 76,8 millimetri con un peso di 701 grammi (solo corpo, con SD e batterie incluse).

Nella parte superiore spiccano pochissime ghiere, solamente sulla parte sinistra si trova il selettore di modalità con il tasto di accensione/spegnimento; spostando l’attenzione sulla destra, trovano posto vari pulsanti per le regolazioni di base, ed un ampio display secondario retroilluminato, caratteristica plus che incrementa notevolmente il livello qualitativo, ed attira l’attenzione dei professionisti del settore.

La connettività è posizionata sui bordi, parliamo di 2 jack da 3,5 millimetri distinti per cuffie microfono, un jack per il controllo da remoto, una microUSB per il collegamento al computer (no ricarica) ed una microHDMI di tipo D per il collegamento ad un monitor esterno. E’ presente solo uno slot SD.

La batteria è posizionata nel vano inferiore, è un componente relativamente capiente, garantisce infatti una durata di 1300 scatti sfruttando il pannello posteriore.

 

Hardware

Il fulcro centrale di questa reflex è il sensore CMOS in formato APS-C da 22,3 x 14,8 millimetri, ed in particolare da 32,5 megapixel, con filtro a colori primari e processore Digic 8. Quest’ultimo è uno dei più utilizzati dalle camere Canon di recente generazione, ed è assolutamente performante.

L’otturatore è con scorrimento verticale sul piano focale, controllato elettronicamente, viene definito ibrido, poiché permette una velocità di scatto tra 30 – 1/8000 secondi per il solo meccanico, sino ad arrivare ad 1/16000 di secondi con l’otturatore elettronico. Lo scatto continuo non è particolarmente rapido, raggiunge al massimo 10fps.

Al centro della parte superiore trova posto il mirino ottico intelligente, questi è un pentaprisma con copertura del 100%, ingrandimento 0,95x, estrazione pupillare di 22 millimetri dal centro, e schermo di messa a fuoco fisso. A differenza delle mirrorless, il mirino della Canon EOS 90D è reale, ciò sta a significare che vedrete la scena ad occhio nudo, senza capirne il anticipo il risultato finale.

Posteriormente sono stati posizionati relativamente pochi pulsanti personalizzabili, spiccano il pad per la regolazione della messa a fuoco, il pulsante start/stop per passare da modalità reflex live view, per finire con lo switch tra modalità fotografica e ripresa. La maggior parte dello spazio è occupato da un monitor LCD orientabile, completamente touchscreen, da 7,7 centimetri di diagonale (parliamo comunque di un 3 pollici), clear view II, da 1,04 milioni di punti, copertura di circa il 100% angolo di visualizzazione di 170°.

La sua qualità generale non è una delle migliori che abbiamo mai visto, ma è complessivamente soddisfacente, in termini di reattività, di rispetto dei colori e di affidabilità per quanto riguarda i dettagli. Il plus è sicuramente rappresentato dall’essere orientabile, ciò sta a significare che potrà essere ruotato in qualsiasi direzione, facilitandone l’utilizzo anche per video vlog o selfie.

Nel caso in cui si volesse usare quest’ultimo per gli scatti o la registrazione video, ricordiamo che parleremo di un mirino elettronico con sensore d’immagine (poichè non viene utilizzato l’ottico), con copertura del 100% 60fps.

 

Qualità foto e video

Di base gli scatti possono raggiungere una risoluzione massima di 6940 x 4640 pixel, con ISO oscillanti tra 100 e 25600. Al chiuso le immagini sono risultate con un buonissimo dettaglio, i colori vengono riprodotti fedelmente, ma si rischia in molte occasioni di realizzare uno scatto mosso o non perfettamente a fuoco, per due motivi in particolare. Impressionante è invece la resa all’aperto con luminosità ridottissima, le immagini sono state sorprendentemente ben dettagliate, luminose e nitide, sicuramente migliori di quanto ottenuto con luce artificiale. Il consiglio è di non superare mai la soglia dei 5000 ISO, poiché successivamente lo scatto sgrana troppo e rischia di diventare presto inutilizzabile.

Primo, manca lo stabilizzatore ottico sul sensore, la Canon EOS 90D si affida allo stabilizzatore degli obiettivi compatibili, oppure ad un digitale che cerca di limitare al massimo le vibrazioni, senza però riuscire a fornire un risultato complessivamente soddisfacente. La camera è un gradino sotto tutte le altre, poiché la resa, anche video, sarà comunque sempre abbastanza mossa, e difficile da soddisfare le pretese dei creators, nonostante l’impugnatura sia salda e ben fatta.

Il secondo motivo riguarda l’autofocus, nel mirino ottico è a 45 punti a croce, poi diventa un dual pixel CMOS con rilevamento di fase tramite il display posteriore. E’ un sistema complessivamente sufficiente, ma forse un filo troppo lento ed instabile; in alcune occasioni attende troppo a passare da un soggetto all’altro, rischiando così di perdere il momento adatto per lo scatto o la ripresa video. Interessante, invece, è l’Eye AF tramite in live view, caratteristica guadagnata da Canon Eos R e Eos RP, con una resa quasi ideale.

All’aperto, o con forte luminosità, il dettaglio è quasi perfetto, la nitidezza è eccellente, e la gamma dinamica è buona, anche se non al top (bisognare ricordare che parliamo di una camera di fascia media, non top di gamma). Dati i risultati ottenuti, consigliamo caldamente il passaggio dalla EOS 80D, anche solo per la resa fotografica. Le immagini ci sono piaciute veramente moltissimo.

Il comparto video è in parte limitato, nonostante si possa registrare in 4K a 30fps, con limite di 30 minuti o 4GB di file, e senza crop (viene sfruttata l’intera ampiezza del sensore), sopratutto per i due motivi di cui parlavamo prima, quali sono autofocus e stabilizzazione. Per il resto il dettaglio e tutta la qualità, vista nel comparto fotografico, viene trasposta anche direttamente nei filmati, con un ottimo bilanciamento automatico del bianco ed una saturazione non particolarmente pesante.

 

Canon EOS 90D: conclusioni

In conclusione la Canon EOS 90D è la reflex da consigliare ai puristi, a coloro che non vogliono cedere il passo alle nuove mirrorless, e che amano scattare fotografie senza troppa tecnologia, sebbene in questo modello troviamo tantissimi richiami ai prodotti degli anni più recenti dello stesso brand.

L’ottica in kit, la 18-55mm con apertura F4-5.6 è solo discreta, purtroppo non è particolarmente luminosa, di conseguenza si accentua l’handicap con scarsa luminosità o con luce artificiale. Se la acquistate, consigliamo la scelta di un’ottica migliore.

Per la videorecensione, aprite subito il video che trovate inserito qui sotto, e scoprite anche i punteggi riassuntivi.

Canon EOS 90D

1311 euro
7.7

Estetica e Dimensioni

8.0/10

Foto

8.5/10

Video

7.0/10

Stabilizzazione

7.0/10

Batteria

8.0/10

Pros

  • Immagini dettagliate, migliori della Canon EOS 80D
  • Corpo macchina compatto, leggero e con un'ottima impugnatura
  • Batteria abbastanza capiente
  • Reflex di qualità e ben fatta

Cons

  • Manca lo stabilizzatore ottico sul sensore
  • Autofocus non rapidissimo
  • Ottica in kit poco luminosa
  • Scatto continuo fin troppo lento
Denis Dosi

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