Canon EOS R7 rappresenta l’incontro della serie EOS R con il mondo delle APS-C, ne nasce una mirrorless di ottima qualità, di fascia medio-alta (il corpo lo si acquista a 1700 euro circa), praticamente adatta a tutti. Vediamola da vicino nella nostra recensione completa.
Il prodotto risulta essere sufficientemente leggero e portatile, presenta un design che richiama fortemente la serie EOS R, dotata di una impugnatura molto profonda che facilita l’utilizzo in mobilità, anche con ottiche particolarmente ingombranti. Dimensionalmente parlando raggiunge 132 x 90,4 x 91,7 millimetri (solo corpo), con un peso di circa 612 grammi (scheda e batteria incluse).
Il telaio è composto in lega di magnesio, con la solita finitura opaca molto bella al tatto, i materiali sono eccellenti, appare essere robusta ed affidabile. E’ una camera pronta all’uso e consigliata anche per gli utenti inesperti, infatti bastano pochi secondi per carpirne il funzionamento. Nella parte superiore troviamo relativamente poche ghiere con la solita disposizione focalizzata interamente sul lato destro, dove spiccano la ghiera di accensione/spegnimento, quella di variazione delle modalità di utilizzo, una personalizzabile, ed alcuni pulsanti (tra cui registrazione e scatto).
La connettività fisica è presente sui bordi, sul destro sono posizionati i due slot SD per le memorie esterne, mentre sul sinistro troviamo due jack distinti da 3,5mm per il collegamento di cuffie e microfono esterni, un jack da 2,5mm per l’input da remoto, una uscita micro HDMI ed un connettore USB type-C SuperSpeed Plus 3.2 Gen2 (per la ricarica ed il collegamento al computer).
Canon EOS R7 è una APS-C con sensore CMOS da 22,3 x 14,8 millimetri da 34,4 megapixel totali, presenta rapporto dimensionale 3:2 e filtro passa-basso integrato, oltre a quello a colori primari. L’otturatore è con piano focale controllato elettronicamente, raggiunge tempi di scatto che oscillano da un minimo di 1/16000 di secondo, fino ad un massimo di 30 secondi. Lo scatto continuo è abbastanza rapido, infatti può raggiungere fino a 30 fps con otturatore elettronico, dimostrando una seconda anima che la rende appetibile anche per la fotografia sportiva.
Nella parte posteriore della macchina troviamo pochi pulsanti, solamente un d-pad a quattro direzioni personalizzabile ed il tasto menù sul lato sinistro, mentre l’attenzione è catturata quasi interamente dall’ampio display LCD. Questi è un componente IPS LCD da 2,95 pollici di diagonale (7,5 centimetri di diagonale), completamente touchscreen (ed orientabile), a colori e definizione di 1,62 megapixel, angolo di visualizzazione di 170 gradi in orizzontale/verticale e copertura del 100%. Qualitativamente discreto, risulta essere perfettamente allineato con la fascia di prezzo, ottimi i colori, forse leggermente carente in dettaglio e nitidezza.
Spostando l’attenzione appena sopra incrociamo il mirino elettronico, un OLED a colori da 0,39 pollici di diagonale e 2,36 milioni di punti, presenta copertura del 100%, ingrandimento 1,15x e campo visivo di circa 22 millimetri. I 120fps permettono di godere di una scena fedele e molto fluida, perfettamente riprodotta e facilmente accessibile. La batteria è agli ioni di litio, modello LP-E6NH, precisamente da 2130mAh, componente che permette di godere di una buona autonomia generale, è infatti possibile raggiungere fino a circa 600 scatti e 75 minuti di registrazione video in 4K.
Gli scatti raggiungono al massimo 6960 x 4640 pixel, con rapporto 3:2, gli utenti possono eventualmente selezionare anche RAW a 14 bit, oppure scendere al JPEG a 8 bit con 2 opzioni di compressione.
In condizioni di forte luminosità, la prima cosa che balza all’occhio è la tonalità e la precisione della gamma dinamica, i colori sono fedeli alla realtà, risultando molto vividi e precisi. Il dettaglio è comunque eccellente su tutta l’ampiezza del fotogramma, troviamo una nitidezza generale di livello inferiore rispetto ad una EOS R6, ma comunque accettabile.
Riducendo la luce generale le immagini restano molto buone, anche se si sente maggiormente la differenza con una full frame. Come vi raccontavamo nel paragrafo precedente, la nitidezza si perde con la riduzione della luminosità, ed allo stesso tempo viene mostrato più rumore digitale di quanto vorremmo vedere. La resa, grazie a dettagli precisi, e colori assolutamente eccellenti, è comunque più che accettabile.
I video vengono registrati al massimo in 4K UHD a 60fps a 120Mbps, senza crop dell’immagine, ciò sta a significare che verrà utilizzato l’intero sensore. Al netto di tale considerazione, la messa a fuoco si affida all’ottimo Dual Pixel CMOS AF II, un sistema con copertura del 100% in orizzontale e verticale, a 651 aree. Il riconoscimento degli esseri umani, animali e veicoli, con relativo tracciamento, è affidabile ed abbastanza preciso; la messa a fuoco in sé è molto rapida, nella registrazione video risulta essere ancora un gradino inferiore rispetto agli altri brand, Panasonic e Sony in primis, ma si notano passi in avanti nella transizione tra un soggetto e l’altro.
Lo stabilizzatore d’immagine integrato (IBIS), con correzione fino a 7 stop (dipendentemente dall’ottica montata), riesce a combinare lo stabilizzatore del corpo, con quello appunto dell’obiettivo installato. I risultati sono molto buoni, è facile registrare un buon video camminando, anche se non avete la mano ferma. Confrontando la resa con le dirette concorrenti, la riteniamo comunque di un gradino inferiore, rispetto ad esempio ad un prodotto di casa Fujifilm.
In conclusione la Canone EOS R7 può essere considerata il giusto compromesso su cui gli utenti possono fare affidamento, nel momento in cui vogliono avere tra le mani un’eccellenza del settore, come un modello della serie EOS R, ma non sono disposti ad investire troppo denaro per una full frame, o vogliono comunque scendere verso una APS-C. I punti di forza della camera sono innumerevoli, si parte dal prezzo relativamente abbordabile, passando per un design iconico con materiali ottimi, nonché comunque scatti molto buoni alla luce del sole, i quali presentano colori decisamente fedeli alla scena inquadrata. I video, grazie all’IBIS ed un buon autofocus, sono complessivamente buoni, anche con la registrazione in 4K a 60fps.
Dall’altro lato della medaglia annoveriamo solamente una resa con scarsa luminosità non propriamente eccellente, il rumore digitale si vede relativamente presto, e la nitidezza via via si perde più rapidamente di quanto avremmo sperato.
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