Chef Life: a restaurant simulator è l’ultima fatica del team di Cyanide, un titolo che vuole replicare alla perfezione la vita dello chef, non solo per quanto riguarda la parte effettiva ai fornelli, bensì tutto ciò che si cela alle sue spalle, dal reperire gli ingredienti, all’organizzazione della sala o la gestione del menù. Scopriamolo assieme nella nostra recensione completa.
Grafica
La nostra prova si è svolta su Xbox Series X, il titolo non ha mostrato alcun tentennamento nel frame rate, dimostrando di essere sempre stabile e fluido in ogni sua parte. L’ottimizzazione è ottima, sono totalmente assenti compenetrazioni di alcun tipo, la fisica dei personaggi e dei materiali in sé è il più possibile fede alla realtà, dimostrando un’ottima precisione e qualità generale.
Tecnicamente Chef Life: a restaurant simulator è un gradino superiore rispetto ai tanti titoli dello stesso tipo che troviamo ad esempio sulle piattaforme mobile, dimostrando però di essere ancora grezzo nella conta poligonale e nelle texture, non sempre definite alla perfezione. Apprezziamo ad ogni modo lo sforzo degli sviluppatori di caratterizzare i singoli ingredienti, anche in relazione alla cottura, con la possibilità di personalizzare l’impiattamento, in modo da ricevere valutazioni maggiori.
Meccanica di gioco
Chef Life: a restaurant simulator non ha una trama o un costrutto narrativo alle spalle, nel corso dell’intera esperienza siamo chiamati ad impersonare un(a) giovane chef che decide di aprire un piccolo ristorante, accompagnandolo(a) nella crescita personale e di fama del locale stesso. Per differenziarsi dalla moltitudine di titoli simili presenti nel panorama videoludico, gli sviluppatori hanno giustamente pensato di introdurre anche una parte gestionale, che permettesse così di vivere pienamente la vita dello chef in ogni sua sfaccettatura.
Per questo motivo la giornata lavorativa si dividerà in più parti, dalla mattina nel corso della quale dovremo ordinare gli alimenti necessari ai fornitori (con una vasta scelta, che differenzierà la spesa, la qualità e la responsabilità), fare pratica con le nuove ricette (sono davvero tantissime), eventualmente apportare modifiche al design della sala del ristorante (perché gli alimenti non sono tutto), scegliere il menù, e preparare la linea per intraprendere al meglio il servizio serale.
Una meccanica di gioco complessa, che a prima vista può spaventare, ma che porta con sè una discreta progressione, la quale spiegherà passo passo il tutto, andando ad innalzare lievemente la complessità delle varie preparazioni, il numero dei clienti, e così via. Un approccio user friendly che cerca di abbracciare più utenti possibili, anche coloro che sono alle prime armi con titoli dello stesso genere. Non mancano ovviamente i dialoghi con colleghi dei ristoranti vicini, che attiveranno sfide secondarie, aiutanti in cucina (si parte con Kassim, ma nel tempo se ne aggiungeranno altri) a cui impartire ordini e comunque la sfida di creare uno zoccolo di clientela abituale, con l’obiettivo ultimo di crescere come ristorante fino a raggiungere l’ambita stella Michelin (da notare infatti che il titolo è realizzato in collaborazione con la Guida Michelin).
Gameplay
Localizzato in lingua italiana nei testi, sono assenti intermezzi audio, solamente qualche spezzone video non parlato all’apertura del locale (per il servizio) o mentre sistemate la merce acquistata in frigorifero, con una dimensione sufficientemente grande per la lettura, sebbene le informazioni mostrate a schermo siano davvero tantissime.
La complessità di Chef Life: a restaurant simulator sta proprio nell’elevato quantitativo di operazioni da eseguire per ogni preparazione, un realismo eccellente che offre davvero lo spaccato di vita quotidiana dello chef, dalla possibilità di preparare in anticipo gli alimenti, fino alla necessità di utilizzare lo scaldavivande per evitare che si possano raffreddare anzitempo. Una semplice cottura della pasta cacio e pepe nasconde difficoltà importanti, dalla necessità di seguire step lunghissimi, al coprire il sugo, passando per l’accendere in anticipo la padella, aggiungere gli ingredienti con il giusto tempismo, oppure mischiare il contenuto, evitando che si incolli al tegame.
Un piccolo esempio per sottolineare quanto l’esperienza sia fedele e precisa, nella sezione design sarà possibile acquistare nuovi strumenti da cucina, incrementare il numero di pentole, aggiungere scaldavivande, fornelli, incrementare lo spazio nel frigorifero. Molto comoda è la possibilità di fissare le ricette nella parte alta della schermata, così da aver lo step-to-step sempre a portata di mano, dato che ne esistono davvero tantissime ed è facile dimenticarsi il singolo passaggio. Allo stesso modo, per semplificare comunque la vita del giocatore, troviamo la possibilità di impostare personalmente il menù, eventualmente aggiungendo solo i piatti su cui si ha fatto più pratica (limitando però la crescita del ristorante stesso).
Chef Life: a restaurant simulator – conclusioni
In conclusione Chef Life: a restaurant simulator è il giusto simulatore di gestione di un ristorante, lo spaccato perfetto che permette di comprendere e vivere sulla propria pelle tutte le meccaniche che regolano la vita di uno chef, in ogni sua parte. La complessità non deve spaventare, verrete accompagnati in una lenta ed oculata progressione, che vi permetterà di imparare tantissime preparazioni, metodi di cottura e ricette (di innumerevoli paesi del mondo), scoprendo ingredienti sconosciuti o mai visti prima d’ora. Il gameplay è altrettanto semplice ed immediato, senza sbavature o difficoltà di alcun tipo.
L’unico difetto è forse un comparto tecnico ancora troppo grezzo, che poteva generalmente essere migliore e più preciso.