Recensione DJI Mavic 3 Classic: fotocamera Hasselblad e lunga autonomia

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Di recente comparso nell’ecosistema di droni di casa DJI, il nuovissimo DJI Mavic 3 Classic vuole essere un modello appetibile al pubblico che non è disposto a spendere cifre folli, riuscendo comunque ad acquistarlo con una spesa finale che si aggira attorno ai 1600/1700 euro (di listino). Vediamolo da vicino nella nostra recensione completa.

 

Estetica e Design

Esteticamente il prodotto resta ancorato alla line-up Mavic 3, non portando migliorie di alcun tipo, realizzato quasi interamente in plastica, i materiali sono sufficientemente robusti e resistenti, in grado di offrire comunque una buona affidabilità generale.

Le dimensioni sono allineate con le aspettative, raggiungono 221 x 96,3 x 90,3 millimetri quando chiuso, fino a 347,5 x 283 x 107,7 millimetri una volta aperto, con un peso di 895 grammi, batteria inclusa. I bracci si ripiegano abbastanza facilmente, il meccanismo è fluido ed affidabile, con una resistenza più che sufficiente.

Sulla superficie non sono posizionati pulsanti fisici, se non nella parte posteriore sulla batteria (removibile), sopra la quale troviamo la porta USB-C per la ricarica e lo slot per la microSD (è presente batteria interna da 8GB). Le eliche sono identiche al Mavic 3T che abbiamo recensito qualche giorno fa, sono flessibili, ma non troppo, e di dimensioni adeguate.

 

Hardware e Prestazioni

Le performance del DJI Mavic 3 Classic sono molto buone, è un drone di livello ovviamente superiore alla serie Mini, ed in linea con quanto l’utente si aspetta da un Mavic. Può raggiungere fino a 8m/s in ascensione, ed una velocità orizzontale di 19 m/s in assenza di vento, la resistenza a quest’ultimo è di 12 m/s con un angolo di inclinazione che non può superare i 35 gradi.

Lo stabilizzatore è meccanico a 3 assi, supporta rollio, rotazione orizzontale e inclinazione, con angoli da -135 a 100 gradi di inclinazione, da -45 a 45 di rollio e da -27 27 gradi di rotazione orizzontale, inclinazione la massima velocità è di 100 gradi al secondo.

La dotazione di sensori è completa, integra un sistema di visione binoculare omnidirezionale che copre appunto ogni direzione: frontale fino a 20 metri, posteriore fino a 16 metri, laterale fino a 25 metri, superiore fino a 10 metri e inferiore fino a 18 metri, entro una velocità orizzontale di 15 m/s e verticale di 6 m/s. Il rilevamento è buono, è necessario prestare attenzione, come al solito del resto, ai piccoli rametti, tuttavia il drone riesce alla perfezione ad evitare gli ostacoli o frenare in prossimità degli stessi.

Anteriormente è stato integrato una fotocamera Hasselblad, composta da un sensore CMOS da 4/3 da 20 megapixel effettivi, con un angolo di visione di 84 gradi, formato equivalente di 24 millimetri, apertura che può oscillare tra F2.8 e F11, con messa a fuoco da minimo 1 metro di distanza.

La batteria è un componente completamente removibile, è da 5000mAh e peso di 335,5 grammi, si ricarica in circa 96 minuti, ma comunque restituisce una autonomia incredibile. Nel corso dei nostri test, dipendentemente dal modo di utilizzo, modalità Sport o resistenza al vento, siamo riusciti ad utilizzarlo anche per 40/45 minuti continuativi prima di dover ricorrere al cambio batteria.

 

Foto e Video

Le immagini vengono scattate al massimo a 5280 x 3956 pixel, con otturatore elettronico e tempo di scatto tra 8 e 1/8000 di secondo, ISO che oscillano tra 100 e 6400, nonché zoom digitale 3X. In condizioni di forte luminosità gli scatti sono eccellenti, ricchissimi di dettaglio e di nitidezza, i colori sono forse leggermente tenui in modalità automatica, ma nel complesso non possiamo che essere felici dell’ottimo risultato raggiunto. Fatica nel momento in cui la luce cala, ma la possibilità di regolare manualmente l’apertura è sicuramente il valore aggiunto che stavamo cercando.

video vengono girati al massimo in 5K 50fps, formato MP4/MOV a 200Mbps, e supporto alle modalità colore HLG e D-Log. A prescindere dall’eccellente qualità video, per la quale spenderemmo esattamente le medesime parole del paragrafo precedente, ciò che convince è l’eccezionale stabilizzazione, avendolo più volte testato in varie condizioni, abbiamo potuto apprezzare la facilità del dispositivo di riuscire continuamente a fornire un video stabile senza nemmeno un tremolio o un piccolo scossone. I movimenti sono sinuosi e fluidi, segnale dell’ottimo lavoro svolto da DJI nella realizzazione. La qualità Hasselblad la notiamo sotto molteplici aspetti, le immagini sono sempre dettagliate e precise; lo zoom digitale 3X è minimo, non lo utilizzerete praticamente mai.

 

Controller Radio e Applicazione

Il sistema di trasmissione video O3+, offre qualità di trasmissione a 1080p con 60fps, ed una distanza che teoricamente dovrebbe raggiungere gli 8km nelle zone CE. Realisticamente parlando si possono raggiungere 4/5 km, almeno nelle condizioni in cui lo abbiamo testato, prima di perdere il segnale (teoricamente andrebbe sempre pilotato a vista).

Il nostro test ha visto protagonista il controller DJI RC, è comunque compatibile anche con DJI-RC N1 o DJI RC-PRO, ovvero l’accessorio con display da 5,5 pollici integrato. Già lo avevamo visto in precedenti modelli di casa DJI, presenta una ergonomia eccellente, le dimensioni sono di circa 168,4 x 123,7 x 62,7 millimetri (inclusi gli stick) e 390 grammi di peso, il giusto mix per prolungati utilizzi nel corso del tempo.

La disposizione della pulsantistica resta pressoché invariate, con i soliti tasti personalizzabili C1 e C2, le rotelle per il rollio e lo zoom, ma anche gli stick dalla buona sensibilità, i pulsanti di scatto e di registrazione, nonché la soluzione dedicata per il rientro alla base. Nella parte inferiore trova infine posto uno slot microSD fino a 512GB, una porta micro-HDMI e la type-C per la ricarica.

La batteria è un componente da 5200mAh, non può essere rimossa manualmente, promette circa 4 ore di utilizzo con ricarica di 1 ora 30 minuti. Il display è di altissima qualità, il FullHD 60fps permette di godere di una fluidità ben superiore al normale, mentre il touchscreen funziona correttamente anche con mani leggermente bagnate. La luminosità massima, pari a 700nit, è più che sufficiente per l’utilizzo eventualmente sotto la luce solare diretta.

L’applicazione pre-installata è la nuova DJI Fly, disponibile anche per Android e iOS, con interfacce ben definite ed organizzate, oltre che comprensibili anche dai più inesperti. Le modalità fotografiche/video sono invariate, troviamo activetrack 5.0, mastershots, quickshots, hyperlapse, panorama e quicktransfer ad alta velocità, tutte eseguite molto bene in automatico dal drone, data la presenza di tantissimi sensori.

 

DJI Mavic 3 Classic: conclusioni

In conclusione DJI Mavic 3 Classic rappresenta il giusto compromesso per l’utente che vuole avere tra le mani un drone semi-professionale dalle prestazioni eccellenti, anche da un punto di vista fotografico, senza dover pagare cifre particolarmente elevate. I punti di forza sono appunto l’estrema qualità delle immagini, i filmati in 5K eccezionalmente stabili con profilo colore preciso realizzato in collaborazione con Hasselblad, la autonomia superiore al normale, nonché tutta la qualità che DJI è solita mettere in campo nei propri dispositivi.

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