Recensione Greyhill Incident – un’occasione mancata

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L’avvicinamento a Greyhill Incident è indubbiamente stato ricco di entusiasmo e di aspettative alle stelle, un titolo che doveva essere il giusto mix con RE4, a tema alieni ed uno stato di tensione sempre alto, peccato che all’atto della prova tutto si sia trasformato in una vera e propria delusione (e ci dispiace ammetterlo). Vediamolo meglio da vicino con la nostra recensione approfondita.

 

Trama

Tutta l’esperienza è ambientata a Greyhill, una piccola cittadina americana nella quale si verifica un incidente, una navicella aliena atterra inavvertitamente sulla superficie. Sono gli anni ’90, in seguito a tale evento si moltiplicano gli avvistamenti (e rapimenti umani), ma il Governo e la Polizia tacciono la vicenda, tanto da convincere i cittadini che siano pronti ad insabbiare la cosa, pronti a tutto pur di raggiungere la verità. L’introduzione si spreca nella descrizione dell’ambientazione, location nella quale troviamo gli abitanti che organizzano vere e proprie ronde per proteggere la popolazione, con tanto di walkie-talkie a supporto.

Il nostro nome è Ryan Baker, un semplice giocatore di baseball risucchiato a Greyhill, il quale senza che se ne accorga si ritrova nel bel mezzo di un‘invasione aliena, e dovrà spostarsi all’interno della cittadina per cercare di ricongiungersi con la propria famiglia. Una trama di per sé abbastanza interessante, sviluppata tuttavia in malo modo dagli sviluppatori, con dialoghi troppo banali, personaggi secondari privi del mordente necessario, ed una confusione generale a regnare sovrana.

 

Grafica

La situazione non migliora nemmeno da un punto di vista puramente grafico, la scelta di affidarsi all’Unreal Engine 4 non paga, sebbene comunque nella nostra prova non abbiamo riscontrato cali importanti nel frame rate o simili. Ciò che manca è sopratutto il dettaglio e la definizione delle texture dei singoli personaggi, con gli invasori alieni poco definiti e chiari, tanto da sembrare effettivamente gli uni uguali agli altri.

Un discorso simile può essere esteso sia alle ambientazioni, con pochissimi dettagli, ma sopratutto vuote, prive di oggetti che ne possano far sentire il vissuto, una gamma cromatica che sembra essere fissa su un solo livello, fornendo una “piattezza” che sinceramente non ci saremmo aspettati da un titolo di questo genere. Le ambientazioni, oltretutto, non sembrano differenziarsi, infatti a prima vista sono anche troppo simili tra loro. Il comparto audio prova ad aiutare, con effetti e musiche tarate al punto giusto, scontrandosi però con la mancata localizzazione in lingua italiana, e dialoghi purtroppo troppo bana.li, tanto da spingere l’utente a saltarli il più rapidamente possibile.

 

Meccanica di gioco e Gameplay

La confusione che regna in Greyhill Incident la ritroviamo anche nel gameplay, a conti fatti dovrebbe essere un survival horror, ma sia di horror che di tensione ne abbiamo sentita davvero pochissima nella nostra esperienza. Lo scopo ultimo, come anticipato, è fuggire dai grigi e ricongiungerci con i nostri cari, tuttavia troppo spesso ci siamo letteralmente persi nella mappa, senza avere la benché minima idea di quale fosse l’obiettivo da raggiungere, né come fare ad arrivarci. L’idea di fondo di nasconderlo con un enigma è interessante, la realizzazione lascia tuttavia molto a desiderare.

Le mappe sono sufficientemente ampie, essendo però particolarmente vuote, lo spostarsi tra gli edifici risulta essere noioso (manca infatti uno scatto vero e proprio) e dalla tempistica troppo prolungata. Una volta incontrati gli alieni, graficamente discutibili e dalle movenze tutt’altro che ben riuscite, le cose da fare sono due: scappare o combattere. Nella maggior parte delle occasioni opterete per la prima, eventualmente nascondendovi anche negli spazi più reconditi o classici; per vincere contro gli invasori potrete fare affidamento su una mazza da baseball, utilizzabile solo per stordire gli alieni, o un piccolo revolver, di cui però avrete pochissimi colpi a disposizione.  Il gameplay è nostro malgrado legnoso e implementato con gravi difficoltà, sia tecniche che fisiche, come ad esempio combinazioni di tasti da premere non facili da raggiungere.

 

Greyhill Incident – conclusioni

In conclusione Greyhill Incident è un titolo che parte da una base solida ed ipoteticamente divertente, che si perde purtroppo in un bicchier d’acqua. I punti negativi superano di gran lunga le positività, a partire dalla grafica dozzinale, l’ambiente di gioco scarno e poco dettagliato, il sistema di controllo legnoso, la totale assenza di tensione e altro ancora. Ci dispiace profondamente bocciarlo, poteva essere una bella scoperta, e invece…

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