Split Fiction è l’ultima nuova fatica di Hazelight Studios, un titolo cooperativo che sin dall’inizio ha catturato l’attenzione ed i desideri di milioni di utenti, e che oggi, dopo averlo snocciolato e testato per bene, ci permette di trarre le conclusioni di un’avventura a dir poco epica, quasi unica nel proprio genere. Vediamolo meglio da vicino nella nostra recensione completa.
Trama
Il costrutto narrativo del gioco si basa sulle storie di due giovani scrittrici inedite, Zoe e Mio, che nella speranza di venire pubblicate per la prima volta, decidono di accettare la proposta della Rader Publishing, una famosa casa editrice. Le due ragazze sono esattamente l’una l’opposto dell’altra: Zoe è estroversa, piena di vita e di energia, con una passione per il mondo fantasy, curiosa e vogliosa di conoscere tutti coloro che la circondano, Mio, è chiusa in sé stessa, scontrosa e introversa. L’unico punto che le accomuna è il desiderio di guadagnare denaro, l’una per motivi differenti dall’altra. Le storie che portano sono altrettanto diverse, Zoe ha la passione dei mondi fantasy, cavalieri, draghi, fate e non solo, Mio è invece appassionata alla fantascienza, con racconti ricchi di scontri, di ritmi incessanti e molto altro.
Recandosi presso la Rader Publishing scoprono però che l’offerta ricevuta è qualcosa di ben diverso, infatti lo scopo del tutto è portarle direttamente all’interno di una macchina speciale, la quale va a portare lo scrittore nelle proprie storie, facendogliele vivere in prima persona. Avrà quindi inizio un viaggio davvero lunghissimo nel corso del quale vivremo tantissime storie differenti, nei più disparati scenari. E nel contempo ci permetterà di conoscere da vicino entrambi i personaggi, scoprendo il vero motivo per cui si comportano in tal modo, con la certezza che non è mai oro tutto ciò che luccica.
La narrazione è lineare è ben congeniata, forse leggermente zoppicante in alcuni momenti e non memorabile nel complesso, ma resta comunque una storia che ben raccontata, oltre che essere interamente doppiata in lingua italiana (e non era scontato), con un’ottima qualità generale.
Grafica
Nella nostra prova su Xbox Series X siamo rimasti piacevolmente colpiti dalla pulizia tecnica del gioco, in tutte le sequenze non abbiamo mai assistito ad una lieve incertezza, l’esperienza è stata fluida e ben realizzata. I modelli dei personaggi sono complessivamente buoni, non a livelli di titoli molto più realistici, ma comunque in linea con quanto ci potremmo attendere in media nel 2025; gli scenari sono molto differenti tra loro, alcuni offrono anche scorci particolarmente rilevanti e d’impatto, con l’effetto wow garantito (indimenticabili sono le luci della città di notte, oppure semplicemente i mondi fantasy).
Gameplay e Meccanica di gioco
Split Fiction offre una longevità che potremmo definire discreta, si completa in circa 15 ore, per la tipologia di gioco, intrisa di tante situazioni ed ambientazioni completamente differenti tra loro. La cosa più sorprendente è la varietà delle meccaniche di gioco che si possono trovare al suo interno, di base la più comune è sicuramente il platform, con Mio e Zoe sempre pronte a saltare tra piattaforme, arrampicarsi su sporgenze, correre sui muri o sulle corde, tuttavia in pochi secondi si può trasformare in un gioco di corse, in un puzzle game, in un’esperienza da sparatutto e così via. Un mix che si sposa alla perfezione con un filo conduttore abbastanza chiaro: i due personaggi devono sempre interagire tra di loro per superare ogni ostacolo.
E’ proprio la componente cooperativa ciò che contraddistingue il titolo da tutti gli altri, come giustamente lo era stato It Takes Two, una vivace e sempre pronta al cambiamento interazione tra Mio e Zoe, le quali non possono assolutamente staccarsi l’una dall’altra, senza rimanere indietro. All’interno di ogni storia, le quali hanno una lunghezza variabile e si alternano tra i due personaggi, le stesse acquisiscono poteri speciali e particolari unici per la storia che si sta vivendo, in un crescendo di difficoltà (ma senza mai esagerare) e cambi di inquadratura (è facile passare dalla classica in terza persona, per una isometrica o una bidimensionale). Split Fiction è il chiaro esempio di quanto sia possibile fare e mettere all’interno di un gioco, senza stancare nè creare un miscuglio da cui è difficile uscirne, i ragazzi di Hazelight Studios hanno rasentato la perfezione con un’esperienza divertente, audace ed unica nel panorama videoludico.
Il livello di difficoltà è leggermente superiore all’esperienza garantita da It Takes Two, per cui se vi lancerete in questa avventura con un altro giocatore non particolarmente esperto, potreste fare un pochino di difficoltà; nulla di insormontabile, lo ricordiamo, ma vuole anche essere un gioco gratificante, e non è mai un male. L’altro plus che abbiamo letteralmente amato sono sicuramente le storie secondarie, ne trovate almeno una per storia principale, e rappresentano un tripudio di coraggio e di fantasia che permettono a Split Fiction di spiccare letteralmente il volo verso un’esperienza davvero fantastica: indimenticabili sono le storie secondarie in cui si impersonano due maiali, due denti, una gara sullo snowboard, e davvero tante altre ancora. Sono tutte storie opzionali, che gli utenti eventualmente possono decidere di non giocare, ma che consigliamo assolutamente di non perdere.
Conclusioni
In conclusione Split Fiction è un’esperienza che deve essere vissuta, che sia con un vostro amico, con la/il vostro partner, o chiunque sia, deve rappresentare un punto cardine su cui a tutti gli effetti trascorrere 15 ore spensierate, divertendosi ed approcciandosi ad una grande varietà di stili di gioco. Il tutto migliorato e reso decisamente speciale dalla presenza del Friend’s Pass, l’occasione perfetta per giocare con un’unica copia in due persone differenti, in modo tale da non obbligare il consumatore ad acquistare due copie differenti dello stesso titolo. Una mossa sicuramente apprezzata dai più.