Vivo X60 Pro è il nuovo top di gamma dell’azienda cinese, da due anni presente in Italia, lanciato sul nostro mercato in concomitanza con la sponsorizzazione degli Europei di Calcio 2020. Uno smartphone disponibile ad un prezzo di listino di 799 euro, e caratterizzato dalla collaborazione con ZEISS per il comparto fotografico.
Esteticamente il prodotto cattura immediatamente l’attenzione per il suo essere decisamente elegante, una decisione che va leggermente in controtendenza rispetto a quanto siamo abituati a vedere nel 2021, ma che paga nella linearità delle intenzioni dell’azienda. Le dimensioni sono estremamente ridotte, raggiunge infatti 158,68 x 73,24 x 7,59 millimetri di spessore, con un peso di soli 179 grammi; è uno smartphone facilmente trasportabile nella tasca dei pantaloni, stupisce più che altro per il suo essere estremamente sottile.
Sui bordi troviamo tutta la connettività, con tasti di accensione/spegnimento e volume sul lato destro, mentre USB type-C, altoparlante e carrellino delle SIM nella parte inferiore, manca il jack da 3,5 millimetri.
La back cover è interamente realizzata in vetro Gorilla Glass 6, presenta un frame metallico lucido molto bello alla vista, ma che purtroppo trattiene abbastanza le impronte, fate attenzione se lo utilizzate senza cover, è abbastanza scivoloso. Il modulo delle camere ha una dimensione importante, alla pari di uno spessore elevato, tanto da farlo “ballare” fin troppo se posizionato su un piano di lavoro.
Hardware e specifiche
Anteriormente è stato integrato un bellissimo display AMOLED da 6,56 pollici, con risoluzione FullHD+ (2376 x 1080 pixel), touch sampling a 240Hz, supporto a HDR10 e always-on-display (sebbene mostri le notifiche solo di poche applicazioni). I colori sono decisamente vividi (con gamma dinamica ampia e neri profondi), i dettagli e la nitidezza di livello superiore, uno dei migliori pannelli per contrasto e definizione, impreziosito dal refresh rate variabile fino a 120Hz. La fluidità maggiorata rende l’esperienza migliore, la luminosità massima raggiunge i 1300 nits, più che sufficienti per l’utilizzo sotto la luce solare diretta. Il display è leggermente curvo sui lati lunghi, una curvatura davvero minima, se confrontata con altri modelli, che non porta a tocchi involontari o variazioni importanti estetiche, solo una sorta di infinity display molto piacevole alla vista.
Sotto il cofano si trova il processore Qualcomm Snapdragon 870, octa-core con frequenza di clock a 3,2GHz, e processo produttivo a 7 nanometri, affiancato dalla GPU Adreno 650. La configurazione di base prevede anche 12GB di RAM LPPDR4X e 256GB di memoria interna UFS3.1, purtroppo non espandibile. Il Vivo X60 Pro è a tutti gli effetti un top di gamma, la differenza tra lo Snapdragon 870 e Snapdragon 888 è pressoché inesistente in termini prestazionali, lo si può tranquillamente utilizzare per giocare o per avviare qualsiasi applicazione presente sul Play Store. Non abbiamo notato rallentamenti o lag da segnalare.
Lo sblocco del dispositivo può avvenire in due modi, sfruttando il sensore per le impronte digitali, posizionato sotto il display, o il riconoscimento del viso 2D. In entrambi i casi la velocità è eccellente, leggermente migliore il sensore fisico, ma sono in linea con i top di gamma del 2021.
Il carrellino delle SIM integra solamente 2 slot, i quali potranno essere utilizzati per il dual SIM, non l’espansione della memoria. Il Vivo X60 Pro non presenta alcun tipo di certificazione d’impermeabilità.
La connettività è rappresentata dal 5G, WiFi 6 dual band, bluetooth 5.1 e chip NFC. Il connettore USB type-C nella parte inferiore è 2.0, quindi senza uscita video, come detto in precedenza, manca il jack audio da 3,5 millimetri.
L’audio è purtroppo solo mono, viene sfruttato l’altoparlante nel lato inferiore e non la capsula auricolare. Il volume massimo è complessivamente all’altezza della situazione, è ideale per un ambiente da 15/20 metri quadrati, senza una eccessiva perdita di definizione. Il dettaglio e la nitidezza sono nella media, i bassi sono completamente assenti.
Fotocamera, sistema operativo e batteria
Il comparto fotografico, realizzato in collaborazione con ZEISS, è composto da 3 sensori differenti, suddivisi in un principale da 48 megapixel e apertura F1.48, un grandangolare da 13 megapixel e apertura F2.2, per finire con uno zoom ottico 2X da 13 megapixel e apertura F2.46.
In condizioni di forte luminosità gli scatti sono eccellenti, con dettagli precisi e nitidezza da top di gamma. Il bilanciamento delle forti luci è corretto, l’intelligenza artificiale tende ad appesantire fin troppo gli scatti, ma nel complesso è in linea con le aspettative. La saturazione non è mai eccessiva, il contrasto è molto buono e la gamma dinamica è veramente ampia.
Nel momento in cui la luminosità cala, il Vivo X60 Pro riesce a dare il meglio di sé, infatti il rumore digitale si vede molto tardi, non si rischia di effettuare uno scatto mosso (grazie alla camera gimbal), la ricchezza dei dettagli lascia davvero a bocca aperta, come anche la nitidezza generale dello scatto in sé. La resa non è la migliore al mondo, almeno nel 2021, riuscendo comunque ad attestarsi su una fascia decisamente elevata.
La modalità notturna è presente, di base lo scatto è ottimo con buoni dettagli, nitidezza e luminosità generale; attivandola si nota una grande differenza nel bilanciamento del bianco e nella nitidezza generale, usatela con cura solo in casi estremi, dato che di partenza l’immagine è comunque più che discreta.
Anteriormente è stato posizionato un sensore da 32 megapixel, il quale riesce a garantire immagini abbastanza dettagliate e precise. La gamma dinamica è ridotta rispetto al comparto posteriore, ma complessivamente di buon livello. Ottimi i ritratti con uno scontornamento del soggetto che rasenta la perfezione.
I video sono registrati al massimo in 4K a 60fps, la resa è complessivamente in linea con tutto quanto raccontato da un punto di vista fotografico. L’autofocus ha funzionato perfettamente in ogni condizione di luce, non è mai stato troppo nervoso o “scattoso” nemmeno con scarsa luminosità. La stabilizzazione è ottica, con possibilità di attivare una ultra-stabilizzazione gimbal.
Di base si può tranquillamente registrare un buon video camminando o effettuando pan a mano libera, con una stabilizzazione di livello superiore rispetto ad altri rivali. La modalità ultra migliora ancora la situazione, senza però raggiungere il livello tanto pubblicizzato o sperato, non sarà come utilizzare una GoPro Hero 9, è ad ogni modo molto piacevole e ben fatto.
Il sistema operativo è Android 11, con personalizzazione grafica FunTouch OS 11.1, e patch di sicurezza aggiornate al 1 luglio 2021. Complessivamente è un sistema molto vicino ad Android Stock, con discreta personalizzazione, in termini di temi o di animazioni varie (sblocco del dispositivo, ricezione della notifica e similari), senza però modificare troppo l’interfaccia. Le utility da non dimenticare riguardano la modalità gioco, le gesture (sia per la navigazione che per raggiungere funzioni specifiche), la modalità ad una mano, la S Capture (per catturare screenshot da trasformare eventualmente in GIF) e altre ancora. Il software non presenta lag o rallentamenti particolari, abbiamo sicuramente apprezzato la sua fluidità generale.
La batteria del Vivo X60 Pro è da 4200mAh, un componente senza ricarica wireless ma con ricarica rapida a 33 watt (si carica in circa 1 ora). L’autonomia è leggermente superiore alla media, nei nostri test abbiamo sempre raggiunto un tempo di display attivo oscillante tra 3 ore e 30 minuti e 5 ore, riuscendo così a soddisfare le nostre aspettative, superando lo standard di 3 ore e 30 minuti/ 4 ore a cui siamo solitamente abituati.
Vivo X60 Pro: conclusioni
In conclusione il Vivo X60 Pro è un buonissimo smartphone di fascia medio-alta, con un forte focus sul comparto fotografico (sebbene non riesca ad essere il miglior cameraphone del 2021) e specifiche tecniche complessivamente all’altezza. Gli handicap riguardano più che altro piccolezze che gli avrebbero consentito di fare la differenza, ovvero l’assenza di impermeabilità, la memoria non espandibile ed un gimbal non al livello di quanto promesso. Il prezzo di partenza di 799 euro lo riteniamo leggermente elevato, sopratutto in un momento dell’anno in cui tutti i top di gamma sono già stati presentati, e lo street price ha iniziato a calare vistosamente.