Negli ultimi giorni non si sta facendo altro che parlare di WhatsApp e della sua decisione di cambiare i termini di utilizzo del suo servizio. Come ci aspettavamo, la notizia non è piaciuta alla stragrande maggioranza degli utenti che, prontamente, stanno passando a servizi analoghi di altre aziende. Allo stesso tempo, nelle scorse ore, Il Garante per la Privacy ha definito l’avviso di WhatsApp poco chiaro. A ragione di ciò, ha avviato delle indagini a riguardo.
La situazione per la casa di Mark Zuckerberg non sembra rosea. Negli ultimi giorni, la nota app di messaggistica verde ha perso milioni di utenti. La maggior parte ha deciso di passare a Telegram o Signal. Se Facebook non farà chiarezza sulla questione, le conseguenze per il suo servizio potrebbero essere molto negative.
WhatsApp si difende: “più trasparenza nei nuovi termini di utilizzo”
Mentre il Garante per la Privacy indaga sulla “legalità” della nuova mossa di Facebook, questa si difende sui social. Su Twitter, Niamh Sweeney, direttore per le politiche aziendali di WhatsApp, ha fatto sapere che l’ultimo aggiornamento dei termini è volto a provvedere informazioni più chiare e dettagliate in merito a come e perché vengono usati i dati degli utenti. Gli utenti europei non devono condividere i propri dati WhatsApp con Facebook per continuare ad usare l’app di messaggistica.
Che l’avviso di modifica dei termini di WhatsApp sia poco chiaro è oramai appurato. Basta girare un po’ su web per rendersi conto che molti non hanno capito il messaggio. Non ci resta che aspettare il verdetto del Garante della Privacy per vederci più chiaro. Restate in attesa per tutti gli aggiornamenti a riguardo.
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