Basso peso alla nascita e declino cognitivo: cause, effetti e interventi

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Il basso peso alla nascita (BPN), generalmente definito come un peso inferiore a 5,5 chili, è una condizione che può avere ripercussioni significative sulla salute a lungo termine di un neonato. Numerosi studi hanno dimostrato che i neonati sottopeso sono esposti a un rischio maggiore di sviluppare problemi cognitivi e di apprendimento durante l’infanzia e l’adolescenza, nonché in età adulta. Lo studio ha rilevato che il declino cognitivo nelle madri con parti sottopeso era equivalente a uno o due anni di invecchiamento.

Questi risultati suggeriscono che i parti con basso peso alla nascita potrebbero essere un indicatore di una peggiore salute cognitiva negli anni successivi. Sono necessarie ulteriori ricerche per confermare questi risultati ed esplorare misure preventive. Lo studio non dimostra che il parto di un bambino con basso peso alla nascita causi problemi di memoria e di pensiero. Mostra solo un’associazione.

 

Declino cognitivo, un legame forte con il basso peso alla nascita

Le cause del BPN sono molteplici e possono includere fattori genetici, complicazioni durante la gravidanza, malnutrizione materna, infezioni, e esposizione a sostanze nocive come alcol e tabacco. Spesso, i bambini nati prematuri, ovvero prima delle 37 settimane di gestazione, presentano un peso alla nascita inferiore alla norma. Questa condizione può compromettere lo sviluppo organico e cerebrale del neonato, creando una base per possibili problemi cognitivi futuri.

Il cervello dei neonati è particolarmente vulnerabile durante le ultime settimane di gravidanza, un periodo critico per la crescita neuronale e la formazione delle connessioni sinaptiche. Quando un bambino nasce prematuramente o con un peso significativamente inferiore alla media, queste fasi cruciali di sviluppo possono essere interrotte o incomplete. Questo può portare a differenze strutturali e funzionali nel cervello, che si traducono in deficit cognitivi e comportamentali.

Numerosi studi longitudinali hanno documentato il legame tra BPN e difficoltà cognitive. Ad esempio, una ricerca pubblicata ha evidenziato che i bambini con BPN hanno punteggi inferiori nei test di intelligenza (QI) e mostrano ritardi nello sviluppo del linguaggio rispetto ai loro coetanei con peso normale alla nascita. Un altro studio ha rilevato che questi bambini sono più suscettibili a problemi di attenzione, iperattività e disturbi dell’apprendimento durante l’età scolare.

 

La ricerca continua a esplorare nuovi modi per prevenire e trattare gli effetti del BPN

I meccanismi esatti attraverso cui il BPN influenza il declino cognitivo non sono ancora del tutto chiari, ma si ritiene che una combinazione di fattori biologici, ambientali e socioeconomici possa giocare un ruolo significativo. L’ipossia (carenza di ossigeno) perinatale e l’infiammazione sono due dei principali fattori biologici implicati. L’ipossia può causare danni cerebrali, mentre l’infiammazione può interferire con lo sviluppo neuronale. Nonostante le sfide, esistono interventi che possono aiutare a mitigare gli effetti negativi del BPN. L’assistenza prenatale adeguata, la nutrizione ottimale per la madre durante la gravidanza e programmi di intervento precoce per i bambini a rischio possono migliorare i risultati cognitivi. Inoltre, il supporto educativo e terapeutico continuo durante l’infanzia può aiutare a colmare le lacune nello sviluppo.

Il legame tra BPN e declino cognitivo ha anche implicazioni socioeconomiche significative. I bambini con difficoltà cognitive possono necessitare di maggiori risorse educative e sanitarie, che rappresentano un costo aggiuntivo per le famiglie e la società. Inoltre, le disabilità cognitive possono limitare le opportunità lavorative e la qualità della vita in età adulta, perpetuando un ciclo di svantaggio economico e sociale. La ricerca continua a esplorare nuovi modi per prevenire e trattare gli effetti del BPN. I progressi nella medicina neonatale e nelle tecniche di imaging cerebrale stanno fornendo una comprensione più dettagliata di come si sviluppa il cervello dei neonati sottopeso. Studi futuri potrebbero focalizzarsi su interventi personalizzati basati sul profilo di rischio individuale di ciascun bambino.

Il basso peso alla nascita rappresenta un fattore di rischio significativo per il declino cognitivo successivo, ma con una gestione adeguata e interventi mirati, è possibile mitigare molti dei suoi effetti negativi. L’importanza di un’assistenza prenatale di qualità e di un supporto continuo per i bambini a rischio non può essere sottolineata abbastanza. Investire nella salute e nello sviluppo dei neonati sottopeso non solo migliora le loro prospettive individuali, ma porta anche benefici a lungo termine per la società nel suo complesso.

Immagine di freepik

Marco Inchingoli
Marco Inchingoli
Nato a Roma nel 1989, Marco Inchingoli ha sempre nutrito una forte passione per la scrittura. Da racconti fantasiosi su quaderni stropicciati ad articoli su riviste cartacee spinge Marco a perseguire un percorso da giornalista. Dai videogiochi - sua grande passione - al cinema, gli argomenti sono molteplici, fino all'arrivo su FocusTech dove ora scrive un po' di tutto.

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