Chemioterapia e nebbia mentale: il ruolo dell’attività fisica per la salute cognitiva

Date:

Share post:

La chemioterapia, una delle principali terapie contro il cancro, è nota per i suoi effetti collaterali significativi. Tra i più comuni vi è la cosiddetta “chemio brain” (o nebbia mentale), una condizione che può compromettere la memoria, la concentrazione e la chiarezza mentale. Tuttavia, recenti ricerche suggeriscono che l’esercizio fisico possa essere un valido alleato per contrastare questo fenomeno, migliorando le funzioni cognitive dei pazienti in trattamento.

Sebbene i test neuropsicologici non abbiano mostrato differenze significative tra i gruppi, gli auto-segnalamenti suggeriscono che l’esercizio fisico può aiutare a gestire il declino cognitivo durante il trattamento. Questi risultati supportano l’integrazione dell’esercizio fisico nella cura del cancro per migliorare sia la salute mentale che quella fisica. Le donne che hanno partecipato al programma di esercizi aerobici durante la chemioterapia hanno dichiarato di avere un funzionamento cognitivo migliore e hanno sentito che le loro capacità mentali erano migliorate rispetto a quelle che hanno ricevuto cure standard senza esercizio.

 

Attività fisica, migliora la salute cognitiva durante la chemioterapia

La chemioterapia agisce sulle cellule tumorali distruggendole, ma può anche danneggiare le cellule sane, compreso il tessuto cerebrale. Molti pazienti che affrontano la chemioterapia segnalano problemi di memoria e concentrazione, oltre ad una generale sensazione di “offuscamento” mentale. Questa condizione, nota come nebbia mentale, è causata dall’infiammazione e dallo stress ossidativo che la chemioterapia induce nel sistema nervoso centrale.

L’attività fisica, oltre a migliorare la condizione fisica generale, ha effetti benefici anche a livello mentale. È dimostrato che l’esercizio stimola la neurogenesi, ovvero la formazione di nuove cellule nervose nel cervello, e promuove il rilascio di neurotrasmettitori come la dopamina e la serotonina, che migliorano l’umore e la memoria. Durante la chemioterapia, il movimento può quindi contribuire a ridurre i sintomi della nebbia mentale, migliorando anche la capacità di concentrazione e la memoria.

I benefici dell’esercizio fisico sulla funzione cognitiva derivano da complessi meccanismi biologici. Uno dei principali è la produzione di fattori neurotrofi, come il BDNF (Brain-Derived Neurotrophy Factor), una proteina che protegge e promuove la sopravvivenza dei neuroni. Durante la chemioterapia, i livelli di BDNF possono diminuire, ma l’esercizio fisico può contrastare questo fenomeno, proteggendo così il cervello dagli effetti neurotossici del trattamento.

Migliorare il rapporto che il paziente ha nei confronti della guarigione

Oltre ai benefici cognitivi, l’attività fisica durante la chemioterapia migliora notevolmente la qualità della vita. Ridurre l’affaticamento cronico, alleviare la nausea e contribuire a migliorare il benessere generale dei pazienti. Questi effetti positivi non solo facilitano la gestione della chemioterapia, ma migliorano anche il rapporto che il paziente ha con se stesso e con il proprio percorso di guarigione.

Studi recenti dimostrano che i pazienti sottoposti a programmi di esercizio supervisionati durante la chemioterapia hanno registrato miglioramenti significativi nella memoria e nelle abilità cognitive rispetto ai pazienti sedentari. In uno studio pubblicato dal Journal of Clinical Oncology, i pazienti che hanno seguito un programma di esercizio moderato durante la chemioterapia hanno riportato una maggiore lucidità mentale e una riduzione dei sintomi della nebbia mentale rispetto ai controlli.

Gli esercizi più indicati durante la chemioterapia sono quelli a basso impatto, come camminate, yoga e ciclismo leggero. Anche semplici esercizi di resistenza e stretching possono rivelarsi efficaci. Si consiglia di iniziare con sessioni brevi, da 10 a 20 minuti, per poi aumentare gradualmente la durata in base alla tolleranza del paziente. È importante consultare il proprio medico per adattare l’attività fisica alle esigenze individuali e alle condizioni di salute generali.

In conclusione, l’esercizio fisico non solo aiuta il corpo a rimanere forte, ma è anche un valido supporto per la mente. Durante un percorso difficile come quello della chemioterapia, poter contare su un miglioramento della funzione cognitiva e della qualità della vita rappresenta una risorsa preziosa. Promuovere l’attività fisica nei pazienti oncologici può essere uno strumento efficace per accompagnarli verso la guarigione in modo più sereno e consapevole.

Foto di Ovidiu Negrea da Pixabay

Annalisa Tellini
Annalisa Tellini
Musicista affermata e appassionata di scrittura Annalisa nasce a Colleferro. Tuttofare non si tira indietro dalle sfide e si cimenta in qualsiasi cosa. Corista, wedding planner, scrittrice e disegnatrice sono solo alcune delle attività. Dopo un inizio su una rivista online di gossip Annalisa diventa anche giornalista e intraprende la carriera affidandosi alla testata FocusTech per cui attualmente scrive

Related articles

Scoperta una nuova vulnerabilità nel glioblastoma: il DNA 3D potrebbe aprire a cure innovative

Un gruppo di scienziati della Weill Cornell Medicine ha fatto una scoperta rivoluzionaria sul glioblastoma, una forma estremamente...

Apple starebbe pensando di aumentare i prezzi degli iPhone 17

Brutte notizie per coloro che intendono comprare uno dei nuovi iPhone 17 in uscita il prossimo settembre. Stando...

Ricominciato un Misterioso Ciclo Solare di 100 Anni: Ecco Cosa Significa per la Terra

Un nuovo e misterioso capitolo dell’attività solare sembra essere appena iniziato. Secondo un crescente numero di astrofisici, il...

Netatmo: integrati nell’app Home + Control i dispositivi Meteo

Un nuovo passo verso una casa sempre più connessa viene compiuto in questi giorni da Netatmo, con l'integrazione dei dispositivi della...