Pochi giorni fa, Apple è stata premiata per una questione che gli fa molto onore. Stiamo parlando dello Stop Slavery Award che ha incoronato l’azienda di Cupertino per la sua attenzione nei confronti delle condizioni di lavoro dei suoi dipendenti. Non parliamo semplicemente di quelli che sono impiegati negli Apple Store, ma di tutti quelli che prendono parte alla produzione dei suoi prodotti.
E’ Angela Ahrendts ad affermare che a partire dal 2012, la casa della mela morsicata ha ridotto drasticamente il numero di minori che lavorano nella sua estesa catena di fornitura. Sicuramente non risulta essere un’impresa di poco conto considerando quante siano le società che collaborano con Apple.
Apple contribuirà ad eliminare la tratta degli umani entro il 2030
E’ proprio in occasione della premiazione che la responsabile del retail ha annunciato l’intenzione da parte dell’azienda di assumere fra i suoi dipendenti i sopravvissuti alla tratta degli umani. Apple sa bene quanto questo sia uno dei problemi principali da combattere quando si parla dei diritti delle persone. L’azienda ha restituito ben 30 milioni di dollari a 35mila lavoratori che erano stati costretti a pagare somme onerose a dei reclutatori per essere assunti nella catena produttiva.
Apple ha affermato che si impegnerà attivamente nel controllare tutta la sua filiera al fine di garantire condizioni di lavoro consone a tutti. Assumere i sopravvissuti alla tratta degli esseri umani non può essere che un ulteriore incentivo nella lotta alla schiavitù. Lo scopo dell’azienda è, infatti, quello di aiutare a porre fine a questo triste fenomeno. L’obiettivo dell’Organizzazione Internazionale del Lavoro è di riuscirci entro il 2030.
Non è stata solo Apple ad aggiudicarsi il premio, ad affiancarla ci sono state infatti anche Unilever, Standard Chartered e Thai Union.