Recensione Atelier Ryza 3: Alchemist of the End & the Secret Key – un JRPG appagante

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Atelier Ryza 3: Alchemist of the End & the Secret Key è un JRPG di altissimo livello, la giusta conclusione di una trilogia che ha fatto letteralmente la storia del segmento videoludico, nonostante la recente pubblicazione del capitolo precedente, gli sviluppatori hanno fatto l’ennesimo ottimo lavoro, dimostrando piena dedizione e capacità nella realizzazione. Vediamolo da vicino nella nostra recensione completa.

 

Trama

Il capitolo odierno nasconde al proprio interno un costrutto narrativo di qualità superiore, una narrazione che è cresciuta nel tempo con i vari anni, fino ad esplodere con la soluzione corrente. L’avventura è ambientata a Kurken Island, tutto sembra essere tranquillo, fino a quando dal nulla non iniziano ad apparire vere e proprie isole; nessuno riesce a dare una spiegazione al fenomeno, se non facendo riferimento al potere degli alchimisti, di cui vi abbiamo ampiamente parlato nel capitolo precedente, ed il corrispettivo mondo parallelo.

Il personaggio principale, lo possiamo notare anche nel nome è Ryza, una giovane impavida ed allo stesso tempo pasticciona, un giorno contattata da una voce misteriosa, ed altrettanto criptica, che le annuncia di essere la chiave per risolvere tutti i problemi che stanno attanagliando il mondo. La stessa voce le conferirà la ricetta base per la creazione di una chiave magica, elemento fondamentale per lo sviluppo della trama, con la quale entrerà presto in contatto con alchimisti, e non solo.

Una narrazione, come anticipato, di altissima qualità che raggiunge il suo apice in Atelier Ryza 3: Alchemist of the End & the Secret Key, il capitolo conclusivo della trilogia, e di cui sicuramente sentiremo la mancanza.

 

Grafica

Lo stile cartoon che ha accomunato l’intera serie, lo ritroviamo chiaramente anche nel capitolo recensito, colori accesi, texture sufficientemente definite, nitidezza importante, ed una buona conta poligonale, sono gli aspetti di base che permettono ai consumatori di godere di una giocabilità ottima. La nostra prova si è completata su PS5, l’ottimizzazione non presenta difetti particolari, il frame rate si è dimostrato sufficientemente stabile, senza mai legare troppo nell’esecuzione.

Le ambientazioni sono veramente piacevoli, il colpo d’occhio che spesso si viene a creare è decisamente interessante, con scorci suggestivi incantevoli, tanto da far invidia anche a titoli del calibro di Legend of Zelda. La colonna sonora è adeguata all’avventura, con brani sempre sobri e sufficientemente vari.

 

Gameplay e meccaniche di gioco

Il gameplay velocizza di molto i combattimenti, rendendo quello del capitolo precedente antiquato e lento, il passo in avanti compiuto dagli sviluppatori è importante ed assolutamente piacevole, con l’introduzione di novità, quali sono le chiavi e le battaglie.

Quest’ultime sono più immersive, è stata rimossa la transizione che intercorreva tra l’esplorazione e l’inizio della lotta (in stile Pokémon, per intenderci), rendendo il tutto più immediato e rapido. Lo scontro in sé non cambia, infatti il gameplay è praticamente immutato, con tante parate, attacchi speciali, semplici e accumulo di punti di attacco. Le battaglie sono a gruppi di tre componenti, che possono essere eventualmente scelti nella fase iniziale, e tra i quali il giocatore si può spostare liberamente senza alcuna difficoltà (nessuno vi vieta però di scambiarli con quelli di riserva). Attenzione però alla sinergia, un affiatamento crescente tra i vari membri, che ovviamente cresce in modo direttamente proporzionale al numero di battaglie combattute assieme dagli stessi, con abilità speciali uniche ed altro ancora.

In fase di combattimento sarà possibile mettere mano alle chiavi, potenziamenti o abilità speciali uniche (ad esempio accrescono il danno delle ami, oppure rendono invulnerabili), che potranno essere applicate anche per pochi turni a specifici personaggi. La progressione è eccellente, nel corso dell’intera avventura si conosceranno sempre più “ricette” per la loro creazione, rendendo l’esperienza sempre più varia.

L’altro elemento fondamentale del gameplay, oltre all’esplorazione, è chiaramente il crafting; la mappa entro la quale muoversi è enorme, il che porta ad una estrema longevità generale, fortunatamente sono presenti indicatori che facilitano la comprensione della stessa. Questo non cambia troppo rispetto a quanto avevamo già visto in passato, sono presenti anche numerose missioni secondarie che puntano ad allungare il brodo (forse non necessario), risultando spesso monotone, ma comunque piacevoli.

 

Atelier Ryza 3: Alchemist of the End & the Secret Key – conclusioni

In conclusione Atelier Ryza 3: Alchemist of the End & the Secret Key è la giusta conclusione di un viaggio che ci ha accompagnato nel corso degli anni, un JRPG di altissimo livello che incanta sin da subito e mostra quanto il team di sviluppo sia maturato nel tempo, sino a raggiungere la piena consapevolezza dei propri mezzi. La narrazione è avvincente e ben strutturata, la base era solidissima, risultando così migliorata con qualche piccolo accorgimento, come le chiavi, piccole migliorie nel crafting e nell’esplorazione, mettendo quindi sul piatto un’avventura che tutti gli amanti dei JRPG devono vivere almeno una volta nella vita.

Dall’altro lato della medaglia troviamo un comparto tecnico da ammodernare, e forse missioni secondarie ridondanti e non sempre necessarie.

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