Recensione Redfall, lo sparattuto open world a tema vampiri

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Redfall è il nuovissimo sparatutto open world a tema vampiri, realizzato da Arkane Austin, famosissimo team di sviluppatori in grado di produrre vere e proprie pietre miliari del settore videoludico, tra i tanti troviamo Dishonored e Prey, pubblicato in questi giorni in esclusiva su Xbox e su Steam. Vediamo da vicino nella nostra recensione completa.

 

Trama

Il costrutto narrativo su cui si sviluppa l’intera esperienza è rodato e sicuro, l’avventura è ambientata a Redfall, una piccola isola in Massachussetts, letteralmente invasa dai vampiri. Questi sono stati letteralmente creati da una azienda farmaceutica, il cui nome è Aevum, pronta a tutto pur di guadagnare sempre più denaro; il capitalismo la fa da padrona, infatti sono stati condotti test ed esperimenti, con l’unico scopo di fare profitto.

I primi a trasformarsi sono, a dispetto di quanto si potrebbe pensare, i capi dell’azienda, i quali hanno creato un sistema piramidale e gerarchico a controllo della stessa specie. Il nostro compito sarà quello di ripulire completamente l’area, riducendo al minimo il numero di vampiri. La narrazione scorre via liscia senza spiccare per originalità o consistenza, la direzione artistica è meno ispirata di quanto avremmo sperato, non riuscendo minimamente a coinvolgere l’utente. Assenti anche i filmati narrativi, che avrebbero indubbiamente offerto un maggiore contorno all’intera avventura.

 

Grafica

Come ben sapete, Redfall è limitato a 30fps, non è possibile in nessun modo raggiungere un frame rate più elevato; una scelta che a molti lasciava sperare l’approccio ad una grafica super next-gen, che in realtà purtroppo non c’è stato. La conta poligonale è buona, le texture non riescono a giustificare una simile decisione, con animazioni e modelli tradizionali in parte antiquati.

A peggiorare la situazione troviamo asset continuamente ripetuti, gli edifici che incrocerete nella città non sono particolarmente differenti gli uni dagli altri, risultando scarsi in personalità e dettaglio, con un mondo di gioco poco immersivo. Il frame rate, nonostante sia fissato a 30fps, non è inoltre sempre stabile, abbiamo notato cali e qualche piccolo bug, nella nostra prova su Xbox Series X.

 

Gameplay e Meccanica di gioco

Redfall è tecnicamente uno shooter open world, purtroppo povero di attività e di cose da fare. Nel corso dell’esperienza abbiamo indubbiamente sentito l’assenza di tutti quegli aspetti che caratterizzano titoli di questo tipo, come il crafting, la personalizzazione ed il potenziamento delle armi, solamente per citarne alcuni, attività che spingono generalmente l’utente ad investire il proprio tempo nell’esplorazione, per cercare oggetti e potenziamenti. Le uniche due cose da fare in Redfall sono ripulire specifiche aree dalla presenza dei vampiri (affrontando così le missioni principali), oppure affrontare i nidi dei vampiri. Questi covi sono a sé stanti, compaiono casualmente nella mappa, sono di piccole dimensioni con nemici sempre più forti e potenti. Due attività che a conti fatti non riescono a riempire l’open world, risultato molto spesso vuoto e povero, come anticipato.

I personaggi che potremo impersonare sono quattro, profondamente caratterizzati e distinti in termini di abilità uniche a cui poter effettivamente attingere, che spingono il giocatore a valutare bene su quale buttarsi all’inizio dell’avventura, in quanto potrebbe cambiare radicalmente il gameplay (peccato che non si possa modificare in corso d’opera). La progressione è discreta, la versatilità delle abilità dei personaggi rappresenta forse l’aspetto più positivo di Redfall, sebbene pensiamo fosse più corretto fornire comunque la possibilità di cambiare il personaggio selezionato, riuscendo così a variare il gameplay anche durante la stessa partita.

Il combattimento, che in questo caso definiremo shooting, è sempre stato uno dei punti deboli dei titoli di Arkane, ed anche in Redfall ritroviamo esattamente le stesse difficoltà. Il feeling offerto dalle armi non convince negli scontri con gli umani che servono i vampi e l’intelligenza artificiale risulta essere arretrata; al contrario, nel momento in cui ci siamo scontrati con i vampiri, abbiamo apprezzato il feedback fornito dalle tre armi messe a disposizione, tutte ben caratterizzate e contraddistinte da un design pressoché unico. A differenza del discorso fatto per gli esseri umani, i vampiri godono di una buonissima varietà, che permette di godere di una buona intelligenza artificiale e di scontri sempre differenti tra loro (e con abilità uniche).

 

Redfall – conclusioni

In conclusione Redfall non è il titolo che ci saremmo aspettati da Arkane Austin, un team di sviluppatori che ha fatto letteralmente la storia del mondo videoludico. Lo stesso Phil Spencer ha ammesso di aver deluso i giocatori Xbox con questo titolo, e purtroppo ci ha visto giusto. L’unico punto di forza è offerto dalla variabilità dei quattro personaggi, molto differenti tra loro che offrono così vari approcci. Dall’altro lato della medaglia troviamo tanti punti negativi, un gunplay da migliorare, una storia povera e non caratterizzata a dovere, un comparto tecnico arretrato ed un open world troppo povero.

Redfall

6.4

Trama

6.0/10

Grafica

6.5/10

Gameplay

6.0/10

Meccanica di gioco

6.5/10

Longevità

7.0/10

Pros

  • Longevità adeguata
  • Variabilità di approccio con i diversi personaggi

Cons

  • Graficamente arretrato ea 30 fps
  • Gunplay migliorabile
  • Trama poco coinvolgente
  • Open world con poche attività

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