Recensione Streets of Rage 4: si torna sulle strade di Wood Oak City

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Chi tra di voi è cresciuto negli anni ’90 avrà sicuramente avuto tra le mani un Sega Mega Drive. Ai tempi la macchina rivaleggiava con un’altra icona del settore videoludico di quei tempi, il Super Nintendo, e insieme hanno formato i pilastri dell’era 16-bit. Sonic the Hedgehog è stato ed è ancora la mascotte Sega che ha contribuito negli anni alla popolarità della console, ma il Mega Drive ha sfornato in realtà molto altro. Non vogliamo tediarvi con una lista infinita di classici intramontabili, ma vogliamo soffermarci in particolare su Streets of Rage.

I primi tre capitoli della serie usciti tutti nell’arco degli anni ’90, vengono ricordati dai nostalgici per aver innovato un genere che impazzava tantissimo in quel periodo, quello dei beat’em up. Conosciuto anche con il nome di “picchiaduro a scorrimento”, questa categoria raccoglie tutti quei giochi in cui bisogna per l’appunto picchiare tutto ciò che capita a tiro mentre camminiamo in una serie di scenari bidimensionali.

Streets of Rage racchiude in sé questo concetto, ma lo eleva introducendo personaggi ben sfaccettati, un gameplay meno legnoso e una colonna sonora dance elettronica sorprendente. La serie è poi caratterizzata da un look cupo e intrigante che ci catapulta in strade cittadine piene zeppe di criminali manco fosse Gotham City. Poliziotti corrotti, punk armati di coltelli e teppistelli di strada, questa è l’atmosfera che si respira nella città di Wood Oak. A tutto questo si aggiunge anche un pizzico di tecnologia hi-tech tra impianti cibernetici, cyborg e altri elementi sci-fi che rendono il tutto ancor più affascinante.

Al centro delle vicende di Streets of Rage ci sono una serie di ex poliziotti, ora vigilanti, che pattugliano le strade per mantenerle pulite dalla feccia e assicurare serenità ai cittadini. A suon di pugni e tecniche spettacolari i vigilanti hanno sventato più volte i piani del criminale Mr X e del suo impero del crimine. Sono passati dieci anni da quando il signore del crimine è morto, ma pare che le strade di Wood Oak City sono di nuovo nei guai, e gli eroi delle strade si preparano nuovamente a scaldare i muscoli…

streets of rage 4 recensione

Una nuova generazione di criminali…

Collocato dieci anni dopo gli episodi precedenti, Streets of Rage 4 vede i due storici vigilanti Axel e Blaze tornare sulle strade accompagnati da due new entry: Floyd e Cherry. Questa volta a causare il caos nella città di Wood Oak sono i figli di Mr X, i gemelli Y (in famiglia amano i nomi d’arte “minimal”).

I due giovani malintenzionati vogliono nuovamente assoggettare la città al loro volere seguendo le orme del padre, ma con un pizzico di innovazione moderna. I ragazzacci vogliono infatti ridurre in marionette tutti i cittadini di Wood Oak City manipolando la loro mente attraverso la musica. Spetta qui il compito ai giocatori di scendere in campo con uno dei quattro personaggi e sgominare la nuova minaccia al ritmo di cazzotti.

Rispetto al passato gli stili di gioco di ogni eroe ora sono ancor più definiti. Prima ogni personaggio vantava sì, mosse differenti, ma bene o male si giocavano tutti allo stesso modo. Ora ognuno è ben diversificato e vanta un gameplay ben preciso. Axel ad eccezione di qualche pelo di barba in più è rimasto il classico personaggio bilanciato, mentre Blaze, ora fa molto affidamento sui salti ed è la migliore nel concatenare più colpi in successione sfruttando i rimbalzi dei nemici colpiti.

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Ma passiamo ora ai nuovi volti. L’ingresso di Cherry ci è ampiamente piaciuto; le sue tecniche basate sulla chitarra elettrica seminano il caos nei livelli, inoltre è dotata di un’estrema agilità che gli permette di saltellare da un nemico all’altro ed effettuare prese aeree come una sorta di acrobata. Un gameplay sfrenato che la rende unica, e lo conferma anche il fatto che è la sola a poter correre. Se da un parte però Cherry ci ha sorpreso Floyd ci ha un po’ deluso.

Dall’energumeno del gruppo ci aspettavamo un personaggio in grado di effettuare prese a non finire sui malcapitati avversari sfoggiando con fierezza la sua massa muscolare. Floyd risulta invece noioso da giocare per via della sua lentezza che trasmette ad ogni passo, e per le sue poche prese legate alle sue braccia bioniche. Diciamo che abbiamo un po’ rimpianto il buon vecchio Max di Streets of Rage 2 che a quanto pare non ha trovato un degno rimpiazzo.

Durante la storia di Streets of Rage 4 ci sarà anche un ulteriore ritorno tra le vecchie glorie, Adam, che verrà sbloccato in un certo punto del gioco. Questo quinto personaggio è abbastanza bilanciato e vanta una buona mobilità; Adam è infatti l’unico in grado di eseguire dei piccoli scatti avanti e indietro così da raggiungere più facilmente i nemici.

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Streets of Rage 4, un classico moderno

Streets of Rage 4 è per molti un grande ritorno ed è proprio per questo che lo sviluppatore DotEmu non ha voluto stravolgere la formula che lo ha reso un così grande successo. I fan pad alla mano avranno fin da subito la sensazione di un gioco ancorato al passato, ma con qualche piccola limatura per adattarlo ad un contesto odierno. Innanzitutto il combattimento ora è molto più fluido, il feedback dei pugni inflitti e gli impatti si sentono tra le dita ed è una sensazione piacevolissima.

Abbiamo notato anche un certo tecnicismo in più, non è infatti raro concatenare colpi a profusione sfruttando le varie tecniche a disposizione. Tra l’altro ora i bordi dello schermo sono effettivamente dei bordi, dunque i nemici a contatto non spariscono come una volta, ma rimbalzano. I più esperti potranno sfruttare questo espediente per performare ulteriori combo.

I personaggi poi oltre alle classiche mosse speciali del passato ora sono dotati di una nuova special aerea e di una nuova ultimate devastante chiamata Mossa Stella. Le special come da simbolo di questo genere infliggeranno una piccola porzione di salute, ma ora sarà possibile ripristinarla se riusciremo a piazzare rapidamente qualche colpo. Le Mosse Stella invece non ci danneggeranno, ma data la loro potenza saranno limitate, anche se possono comunque essere raccolte nei livelli.

Per chi però non vuole sporcarsi le mani tornano anche le armi; dalle più classiche come coltelli, tubi e mazze ad alcune novità come miscele esplosive, stecche da biliardo, boomerang e perfino cartelli stradali. Insomma c’è da divertirsi tra le strade di Wood Oak City. Ovviamente tornano in Streets of Rage 4 anche i classici oggetti curativi come mele e pollo che vanno a ripristinare la nostra salute. Gli sviluppatori hanno anche aggiunto una piccola chicca che permette di cambiare forma a quest’ultimi scegliendo tra una vasta gamma di cibi.

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Guardia sempre alta a Wood Oak City

Il vasto arsenale in nostro possesso tornerà utile nella bolgia in cui ci troveremo in alcuni momenti del gioco. I nemici infatti non ci daranno tregua e alcune volte sentiremo davvero la pressione di essere braccati da ogni lato. Poliziotti corrotti, punk, robot telecinetici, agenti hi-tech in tenuta anti-sommossa, karate man e perfino lottatori di muay thai ci daranno filo da torcere. Una gran varietà di nemici tra volti vecchi e nuovi dotati questa volta perfino di abilità speciali. Alti e bassi per quanto riguardano i boss, con alcuni più riusciti di altri (il DJ in stile Daft Punk merita, NdR).

Streets of Rage 4 effettivamente eredita anche una difficoltà non per tutti, soprattutto se giocato da solo. Il titolo offre la possibilità di giocare anche insieme ad un amico sia online che in locale, e in effetti in coppia si riesce a gestire meglio la sfida. Tuttavia tra i cinque livelli di difficoltà chiunque può approcciare al gioco. Ci sono anche dei bonus che aumentano le vite e le Mosse Stella all’inizio della partita, ma solo per chi non ha fame di punti dato che questi verranno pesantemente sottratti con l’aumento del bonus. Infine segnaliamo che il game over qui non vi farà ripetere l’intero gioco, ma solo il livello raggiunto.

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DotEmu e il suo tributo a Streets of Rage

Streets of Rage 4 purtroppo potrà essere portato e termine in circa tre ore, con un totale di dodici livelli proposti. Questi risultano molto variegati e riprendono molto l’atmosfera urbana della serie; un treno in corsa, tunnel metropolitani infestati da teppisti, un commissariato di polizia che dilaga nella corruzione, i tetti della città e perfino il quartiere orientale di Chinatown tra cucine su strada e dojo. Per non parlare poi dei livelli bonus che vanno a riproporre i momenti più importanti della vecchia trilogia per Sega Mega Drive tutto rigorosamente in 16-bit.

Insomma le location proposte rispecchiano fedelmente i canoni classici della saga, inoltre il lavoro certosino dell’artista Ben Fiquet è davvero notevole. Lo stile artistico molto cartoon anni ’80 ci regala degli scenari davvero belli e ricchi di dettagli. Un tocco di classe lo regalano anche le sequenze d’animazione a mo’ di “comics”.

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DotEmu non ha tralasciato nulla caso proponendo una colonna sonora anche qui a prova di Streets of Rage. I brani offrono ritmi electro-dance che ben si sposano con l’azione di gioco, crescendo nei momenti più concitati enfatizzando il tutto. Le mani dei compositori originali Koshiro e Kawashima hanno contribuito anche in questo nuovo capitolo e aiutano ancora di più nel tornare in un epoca che non c’è più. Poi se proprio siete dei super nostalgici potete sempre optare per le tracce musicali dei vecchi capitoli con l’apposita opzione.

Il tributo a Streets of Rage non si ferma e continua con la possibilità di sbloccare tutti i vecchi personaggi riproposti con gli stessi sprite originali del passato. Un vero e proprio tuffo a ritroso nel tempo che eleva il numero dei lottatori a 17. Per ottenerli dovremo semplicemente riempire un’apposita barra ricompensa totalizzando punti. La classica modalità Arcade va aggiungere inoltre un po’ di rigiocabilità tentando l’impresa di finire il gioco con un solo gettone. Torna infine la Battle Mode, che permette semplicemente di darcela di santa ragione in una serie di arene con i nostri amici.

 

Considerazioni finali

Da appassionato dei picchiaduro a scorrimento e fan di Streets of Rage ho apprezzato tantissimo il ritorno della serie orchestrato da DotEmu. Un vero e proprio tributo che non stravolge nulla, ma lo eleva proponendo qualche piccola novità qua e là. Il gioco scorre in maniera piacevole, gli impatti dei colpi sono strepitosi e la colonna sonora enfatizza ogni singolo momento, dai boss agli scontri contro i numerosi nemici.

I livelli sono tutti bellissimi e lo stile artistico nonostante si distacchi molto dall’originale, a me non è dispiaciuto per nulla. Buoni anche i due nuovi personaggi anche se Floyd mi ha fatto rimpiangere la mancanza del buon Max, il mio favorito in Streets of Rage 2. I personaggi retro, i bonus stage e la vecchia soundtrack sono un vero colpo al cuore per chi è cresciuto con la serie. Un plauso a DotEmu; Streets of Rage è tornato in tutto il suo splendore e speriamo possa essere un nuovo inizio.

Il gioco è venduto al prezzo di 29,99 € e potete trovarlo su PC (Steam), PS4 (la nostra versione), Xbox One e Nintendo Switch.

Aspetti positivi

  • Gameplay fluido e tecnico
  • Gli impatti dei colpi si sentono tra le dita
  • Colonna sonora in pieno stile con l’originale
  • Non solo un sequel, ma un tributo alla trilogia Sega

Aspetti negativi

  • Chi non è nato negli anni ’90 potrebbe storcere il naso
  • Manca il Max della situazione
  • Il gioco si termina in poco tempo
  • Alcuni boss un po’ sottotono

Voto Finale: 8.5/10

Marco Inchingoli
Marco Inchingoli
Nato a Roma nel 1989, Marco Inchingoli ha sempre nutrito una forte passione per la scrittura. Da racconti fantasiosi su quaderni stropicciati ad articoli su riviste cartacee spinge Marco a perseguire un percorso da giornalista. Dai videogiochi - sua grande passione - al cinema, gli argomenti sono molteplici, fino all'arrivo su FocusTech dove ora scrive un po' di tutto.

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