Gmail, in arrivo le email che si autodistruggono: ecco come funzionano e come attivarle

Date:

Share post:

Uno dei motivi per cui utilizziamo sempre meno le e-mail è perché tutti abbiamo la casella di posta completamente satura. L’ultima riprogettazione di Gmail offre un nuovo strumento così eccezionale che dovremmo iniziare a utilizzarlo tutti: le email che si autodistruggono.

Non è che sia una nuova idea. Ci sono molti client di posta che incorporano questa funzione, ma il fatto che si tratti nativamente di un servizio utilizzato da 1.400 milioni di persone ogni giorno è un’ottima notizia. E questi sono i punti salienti della nuova funzione

Come funziona

Quando il tuo account Gmail si sarà aggiornato al nuovo design, apri una nuova bozza come fai normalmente. A destra del pulsante blu di invio, vedrai diverse icone per allegare foto o collegamenti al messaggio di posta. Alla fine di tutto c’è una nuova icona con un lucchetto con un orologio. Cliccando su questa icona entriamo in un menu che ci consente di accedere alla modalità “confidenziale”. Sotto questo nome sono nascoste due opzioni:

1 – Proteggi la posta con una password che Gmail genera in modo casuale e invia alla persona che designiamo tramite messaggio di testo. Per aprire la posta, quella persona deve inserire la password.

2 – Definisci una data di scadenza per il messaggio di posta (con intervalli che vanno da un giorno a 5 anni). Dopo tale data, l’e-mail sparirà dalla posta in arrivo del destinatario, ma non dalla cartella degli articoli inviati).

Cosa vede il destinatario

Il nostro destinatario riceve la posta normalmente, ma nella sua intestazione è possibile leggere un avviso che indica la data di scadenza. Una volta che quella data passa, la posta scompare dalla cartella.

Per consentire al destinatario di accedere alla posta che inviamo, dobbiamo individuarlo sul nostro computer e resettarlo. Inoltre, possiamo anche revocare l’accesso alla posta e scomparirà immediatamente dalla casella di posta del destinatario anche se la data di scadenza non è arrivata. È come una sorta di funzione di “disinvio” o, per meglio dire, “non invio”.

Una questione di buone maniere

La funzione delle e-mail con autoinvio è semplicemente spettacolare perché, se ci pensiamo, la maggior parte delle e-mail che inviamo (tranne forse le lettere d’amore) hanno una data di scadenza. Inviti ad eventi, e-mail per organizzare riunioni, budget, rapporti trimestrali, ecc. Quasi tutto ciò che inviamo è soggetto a determinate date e serve a poco dopo un certo limite di tempo’. Al di là dei suoi vantaggi, le nuove e-mail che si autodistruggono dovrebbero essere la norma delle buone maniere per non riempire la posta in arrivo dell’altro con inutile spam.

L’unico lato negativo, al momento, è che se il destinatario vede l’e-mail dal cellulare e non ha l’applicazione Gmail installata, l’e-mail la invierà a una finestra del browser, molto scomoda in materia di visualizzazione. Risolvere questo problema è una questione di tempo. In caso contrario, le e-mail riservate sono benvenute.

Se dopo aver letto tutto questo, nel tuo account Gmail non appare alcun aggiornamento e vorresti provare la funzione, sii paziente. Si sta attivando poco a poco. È possibile che dovremo ancora aspettare qualche giorno. 

Related articles

Recensione GoPro HERO 12 Black: a piccoli passi verso l’eccellenza

Ogni anno GoPro, azienda leader nel settore della produzione di action-camere di vario tipo, aggiorna il proprio prodotto di...

Sleep Touch: il potere del contatto fisico durante il sonno

Il contatto fisico durante il sonno, noto anche come "sleep touch", rappresenta un'esperienza intima e benefica per molti...

Disturbi della Memoria: il cervello è in grado di distinguere e conservare eventi simili

La memoria è uno dei pilastri fondamentali della nostra coscienza e identità. Ma cosa succede quando la nostra...

L’Intreccio tra bias di recency e tendenza centrale nella memoria di lavoro

La memoria di lavoro, il sistema cognitivo che trattiene temporaneamente e manipola informazioni, è soggetta a vari bias...