La ricerca di immagini di Google sarà prevista di una nuova funzione. Denominata “Informazioni su questa immagine”, permetterà agli utenti di capire se un risultato di ricerca di immagini può essere considerato attendibile. Questo è un altro piccolo tassello della lotta di Google alla disinformazione online.
La disinformazione è infatti un grosso problema del web e l’intelligenza artificiale generativa sta in qualche modo contribuendo a stimolare la creazione di immagini non autentiche. Per questo l’azienda di Mountain View ha cercato di porre rimedio a questo problema con questa nuova funzione.
Il nuovo strumento di Google per la ricerca immagini
Nei risultati di ricerca di immagini di Google, gli utenti inizieranno dunque a vedere una casella di informazioni denominata “Informazioni su questa immagine”. Al momento è disponibile sono negli Stati Uniti, dove è appena stata lanciata, e soltanto in inglese.
Nello specifico saranno fornite informazioni relative all’immagine su tre aspetti principali:
- quando l’immagine (o immagini simili) è stata indicizzata per la prima volta da Google
- su quale sito Web potrebbe essere apparsa per la prima volta
- in quale altro luogo è apparsa online, ad esempio sui social media
Google inoltre afferma di aver intenzione di indicare se una foto è stata verificata in precedenza. Come afferma infatti Nidhi Hebbar, responsabile della gestione dei prodotti di Google per la competenza informativa, “stiamo cercando di investire in pratiche di competenza informativa, per aiutare le persone a valutare l’affidabilità di un’immagine specifica piuttosto che limitarsi a cercare semplicemente immagini online”.
La lotta alla disinformazione
Al momento Google non ha mai dichiarato apertamente che questa funzione è una risposta esplicita alle immagini generate dall’intelligenza artificiale, la nuova funzione sarà infatti applicata su tutte le immagini. Anche tutte quelle generate su SGE avranno una filigrana.
In altri casi, Google potrebbe anche mostrare i metadati dell’immagine, se disponibili. Ovvero potrebbe dire agli utenti quando, dove e come è stata scattata la foto. Anche se al momento questo è quasi impossibile da realizzare con i trilioni di immagini che appaiono nei risultati di ricerca di Google.
Il campo dei metadati secondo Google non sarà un modo sicuro per vedere le origini o la provenienza di un’immagine, ma servirà principalmente per fornire più contesto o avvisare l’utente occasionale di Internet se un’immagine è molto più vecchia di quanto appaia.
Foto di Iggyko Bonnefoy da Pixabay