Industria Tech

Apple vs Samsung: riaperto il caso per la violazione dei brevetti di design iPhone

Apple Corporation e Samsung Electronics sono nomi che di certo non passano inosservati nel panorama internazionale delle soluzioni Hi-Tech di ultima generazione. Al momento, di fatto, la scena è occupata dalle più recenti proposte top di gamma del mercato mobile phone che vedono rispettivamente iPhone 8/iPhone X e Galaxy S8/Galaxy Note 8 in testa a tutte le classifiche di preferenza del comparto mobile top-level del 2017.

Ad ogni modo, in questo contesto di innovazione e diversificazione di comparto vi è anche spazio per un mancato disaccordo che trae le sue origini da un passato ben lontano dall’attuale logica di mercato. 

La causa del 2011, di fatto, ha visto contrapposte Apple e Samsung nella feroce lotta per la concessione dei diritti sulle proprietà intellettuali di design per i quali Apple aveva rivendicato la paternità vincendo su una società alla quale si era richiesto il pagamento di un’ingente somma di denaro da corrispondersi in misura diretta alle entrate derivanti dalla vendita dei dispositivi direttamente coinvolti.

Ad oltre sei anni da quello che ormai sembrava ormai un capitolo definitivamente chiuso della storia delle controversie giuridiche tecnologiche ritorna attiva una battaglia legale che riporta direttamente la questione in Tribunale per mano del giudice distrettuale statunitense Lucy Koh, che riferisce l’apertura di un nuovo processo utile a determinare se la sanzione da $399 milioni di dollari precedentemente stabilita debba essere sostenuta o rimodulata in funzione di nuove prove di indagine interne.

Secondo l’analista per le proprietà intellettuali Florian Mueller è lecito ritenere plausibile che vi sia il 30% di probabilità che la questione si risolva tacitamente prima di un intervento diretto del Tribunale. I fatti vogliono che ad Apple sia stato concesso un rimborso per danno subito pari all’importo percentuale derivante dalla vendita delle unità distribuite ma, secondo la società sudcoreana, tale importo dovrebbe basarsi piuttosto sulla percentuale delle singole componenti in gioco come il display e la lunetta anteriore, entrambe soluzioni cui Samsung avrebbe attinto a livello di design per la realizzazione delle unità del 2011.

Lo scorso Dicembre 2016, di fatto, la Corte Suprema degli Stati Uniti ha raccomandato alla Corte d’Appello degli Stati Uniti di riconsiderare l’importo del danno che Samsung avrebbe dovuto versare ad Apple per condotta scorretta. La dichiarazione rilasciata dai diretti portavoce di Cupertino per l’occasione ha tenuto conto di quanto di seguito ascritto:

“La domanda prima della Corte Suprema verteva sulla modalità di calcolo dell’importo che Samsung doveva pagare per la sua violazione. Il nostro prodotto è sempre stato minato dai tentativi di copia da parte di Samsung, e ciò non è certamente da mettere in discussione. Continueremo a proteggere gli anni di duro lavoro che hanno reso l’iPhone il prodotto più innovativo e amato al mondo. Rimaniamo ottimisti sul fatto che i tribunali possano nuovamente inviare un forte segnale positivo che concorra a sanzionare tale comportamento ingiusto”

Calvin Klein, Dieter Rams e oltre 100 altri top designer hanno sostenuto il costruttore di Cupertino a partire dalla riapertura della controversia lo scorso anno, sostenendo che Apple ha diritto di riconoscersi tutti i profitti e che Samsung ha indebitamente lucrato alle spalle del lavoro svolto dagli ingegneri esperti della compagnia. 

Inizialmente, Apple aveva richiesto il pagamento di quasi 1 miliardo di dollari americani, Somma che, in un secondo momento, è stato rimodulata a $548 milioni di dollari per poi passare a $399 di dollari nell’anno 2016. Staremo a vedere come andrà a risolversi questa situazione, mentre la stessa Apple si ritrova a fronteggiare anche un’altra disputa legale con il rivale Qualcomm Technologies che ha avanzato la richiesta di un blocco delle vendite di iPhone in Cina per presunto mancato rispetto degli accordi presi.

Voi che cosa ne pensate al riguardo? Credete sia giusto prevedere una nuova rimodulazione verso il basso per il pagamento dei danni subiti o si può fare qualcosa di concreto per limitare a monte l’insorgenza di simili problematiche che, in maniera indiretta, si riflettono anche sui nostri acquisti? Spazio a tutte le vostre personali considerazioni al riguardo.

Federica Vitale

Ho studiato Shakespeare all'Università e mi ritrovo a scrivere di tecnologia, smartphone, robot e accessori hi-tech da anni! La SEO? Per me è maschile, ma la rispetto ugualmente. Quando si suol dire "Sappiamo ciò che siamo ma non quello che potremmo essere" (Amleto, l'atto indovinatelo voi!)

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