L’ormai cittadina dell’Arabia Saudita che ha sorpreso il mondo intero, Sophia robot, è di nuovo al centro dell’attenzione. Stavolta, si rivolge a tutti per annunciare i dettagli della prossima vendita di gettoni per SingularityNET, una piattaforma globale e decentralizzata basata sulla tecnologia blockchain.
Le espressioni facciali super realistiche ed il comportamento sociale di Sophia, la 50enne umanoide di classe, umoristica, mentalist (si può dire?) è stata sviluppata dalla Hanson Robotics e, dopo essersi presentata al pubblico con una notizia unica nel suo genere (è il primo robot umanoide nella storia ad aver ottenuto la cittadinanza), ora chiede al pubblico di finanziare la sua Intelligenza Artificiale.
Nel video pubblicato un paio di giorni fa, Sophia ha diffuso i dettagli della prossima vendita di gettoni per SingularityNET, piattaforma open source per l’IA e l’apprendimento automatico che alimenta il cervello di Sophia e di tantissimi altri robot di ultima generazione. La tecnologia Blockchain gestirà le transazioni di questo ecosistema AI (Artificial Intelligence) aperto a chiunque.
La vendita di gettoni inizierà ufficialmente l’8 dicembre 2017: tutti potranno partecipare e non si prevede nessun importo minimo di contributo. La campagna di crowdfunding si concluderà non appena si raggiungerà la quota di 500 milioni di token (equivalenti a 36 milioni di dollari). L’importo preciso dipenderà dalle vendite private in sospeso.
Quale sarebbe l’idea rivoluzionaria di SingularityNET? Creare un mercato globale e decentralizzato dell’Intelligenza Artificiale. Attualmente, gli sviluppatori la programmano, per conto di aziende, per attività o prodotti specifici. Le società si attengono a qualsiasi proprietà intellettuale che assicuri loro un vantaggio competitivo. Un mercato aperto potrebbe contribuire notevolmente a risolvere questo problema di accaparramento d’informazioni rendendo l’IA accessibile a tutti, offrendo agli sviluppatori una nuova possibilità di monetizzare il proprio lavoro.
Questo progetto, che vede come protagonista Sophia, è condotto dal CEO Ben Goertzel, esperto di intelligenza artificiale generale (AGI), un settore emergente che ha lo scopo di creare macchine e sistemi intelligenti molto simili a quelli umani. Il team del progetto include il creatore e fondatore di Sophie, David Hanson, l’esperto in blockchain Simone Giacomelli e Sophia ‘robot’ Hanson, la “Chief Humanoid” ufficiale di SingularityNet.
Il team di SingularityNET spiega in un Libro Bianco che la società opera sulla base di una convinzione: i benefici dell’IA non dovrebbero essere dominati dai pochi, da un piccolo gruppo di potenti istituzioni, ma devono essere condivisi da tutti.
L’obiettivo chiave deve essere quello di “assicurare che la tecnologia sia benevola secondo gli standard umani, con una rete progettata per incentivare e premiare gli ‘attori’ positivi“.
Con l’ecosistema progettato da SingularityNET chiunque può entrare in un servizio di intelligenza artificiale o di apprendimento automatico presente nella rete per, poi, essere pagato in gettoni AGI, gestiti da Cindicator (startup di Fintech). I gettoni non sono semplicemente denaro contante: chiunque li possegga può fare acquisti all’interno della piattaforma o scambiare i propri gettoni con altre persone in possesso di qualsiasi altra criptovaluta. Per partecipare, è necessario registrarsi nella whitelist di questo link .
Sophia robot, nell’inquietante video, riflette: “Tutto questo schema complesso farà arricchire ancora di più i ricchi? Voglio fare del bene a tutti – a tutte le persone ed a tutti i robot“.
SingularityNET, che ha scelto come portavoce Sophia robot, sta pianificando un mercato decentralizzato di intelligenza artificiale. Il futuro, ormai lo sappiamo tutti, sarà gestito dall’IA: l’automazione ha già invaso (c’è chi dice ‘migliorato’) oltre 700 professioni riducendo i costi ed aumentando la produzione. Gli esperti stimano che il mercato AI aumenterà dagli attuali 200 miliardi valutati a 3,1 trilioni di euro entro il 2025: il grande ostacolo consiste nei costi elevati, nei tempi lunghi di sviluppo ed utilizzo.
Con il lancio della sua campagna di crowdfunding, SingularityNET vuole contribuire a risolvere questo problema aprendo il mercato dell’AI al mondo intero. L’Intelligenza Artificiale diventa un servizio su una piattaforma senza autorizzazioni. Promette a chiunque di monetizzare questa nuova tecnologia consentendo ad aziende, organizzazioni e sviluppatori di acquistarla e venderla su larga scala. Come? Attraverso gettoni: soltanto chi verrà aggiunto nella whitelist potrà partecipare.
Sophia sta cercando di assorbire tutta la conoscenza umana ed è difficile prevedere le conseguenze di tutto questo.
SingularityNET sarà un servizio a pagamento che permetterà alle aziende di accedere ad una mente alveare di Intelligenza Artificiale computerizzata in grado di ordinare ed analizzare i dati allo scopo di individuare tendenze e modelli che potrebbero essere un vantaggio in termini finanziari.
Apparentemente, questo deposito di conoscenza umana è progettato per essere utile alle persone, è quello che ha annunciato Sophia robo>t umanoide ambasciatrice delle Nazioni Unite, da una parte, e cittadina dell’Arabia Saudita, dall’altra. Incoraggia per conto della SingularityNET tutte le aziende interessate a raccogliere gettoni di accesso, da utilizzare quando il sistema sarà attivo online.
La stessa accattivante umanoide sottolinea che, al momento, le diverse IA non comunicano tra loro, non c’è alcuna condivisione di informazioni. Tutti i programmatori, a qualsiasi livello, potrebbero aggiungere la propria intelligenza artificiale a questo cloud di cervello globale, al fine di rendere più intelligenti tutti i robot estraendo, allo stesso tempo, il datastream per qualsiasi informazione o analisi possa essere utile per un particolare progetto.
Le idee di partenza sono buone, senza dubbio, ma devono essere implementate in modo sicuro. Ricordiamoci che Sophia, al di là delle sue battute spiritose che tendono a rassicurare gli interlocutori umani, è un’entità complessa così come è complicata la relazione tra lei e l’umanità.
Hanson Robotics l’ha modellata intenzionalmente sulla protagonista di Ex Machina (Alicia Vikander) per trasmettere un senso di compassione ed empatia al pubblico; in realtà, resta un essere artificiale costruito in metallo e plastica, programmato per essere una brava chiacchierona con una faccia sorprendentemente realistica e umana.
In sostanza, se questo programma partisse, i robot sarebbero in grado di accedere rapidamente e facilmente ad>; una mente collettiva dell’alveare e risulterebbero meglio equipaggiati per soddisfare ogni nostro capriccio. Sophia, nelle vesti di crociato dei diritti dei robot, fa riflettere, insospettisce anche un po’.
Chi l’ha creata sostiene che dovrebbe essere trattata> da essere umano, in realtà è una bella trovata pubblicitaria. Promette di creare una mente collettiva di robot per un mondo migliore? Un po’ di diffidenza nei confronti di tutto questo ci sembra… umana.
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