Oggi 17 Luglio è la giornata mondiale delle emoticons, o emoji: ognuno di noi le usa ogni giorno per arricchire la conversazione all’interno di una chat in modo simpatico ed originale, dando quel tocco di vivacità che altrimenti renderebbe le chat troppo asettiche, impersonali e tristi.
Le emoticons rappresentano forse la lingua universale “più parlata” al mondo: non c’è inglese, arabo o cinese che tenga, le emoticons sono un linguaggio a tutti gli effetti, seppur solamente visuale (cioè composto di immagini) in quanto utilizzandole è possibile creare dei veri e propri discorsi, semplici ma incisivi, e sono utilizzate ed apprezzate da adolescenti ed adulti. Sono usate ovunque: dai social network come Facebook alle chat di messaggistica istantanea, come WhatsApp e Messenger, e nei prossimi giorni non si esclude che possano essere lanciate sul mercato nuove simpatiche emoticons.
La storia delle emoticons
Non è molto famosa la loro storia, sebbene ognuno di quelli che hanno acquistato un pc o uno smartphone le usa ogni giorno, eppure sono state lanciate per la prima volta sul mercato moltissimo tempo fa. Non si tratta di un prodotto della nostra modernità, che si è venuto a creare con l’avvento della tecnologia, ma sono nate nel diciassettesimo secolo, solo che allora erano utilizzati come caratteri tipografici. Venivano utilizzate per essere affiancate e allineate in varie righe, ed il risultato finale era un messaggio grafico simile a quelli che si vedono molto spesso in alcune catene su Facebook e WhatsApp. E’ solo con gli anni 80 e con l’avvento di internet che le emoticons vengono usate per lo scopo attuale, ovvero diversificare un discorso ed arricchirlo con delle immagini carine e complementari a ciò che si sta dicendo, oppure per manifestare il proprio umore (le emoticons, con le faccine gialle, sono quelle più utilizzate anche oggi).
Poco prima del lancio di internet e delle emoticons sul mercato, qualcuno ha trovato il modo di costruirci un business da capogiro. E’ il caso di Franklin Loufrani che, con la sua famosa maglietta con lo smile giallo sorridente, ha creato un mito ed una leggenda. Negli anni 90 il figlio Nicolas ha fatto fare il salto di qualità all’azienda, capendo che la gente voleva mettere addosso una maglietta che rappresentasse lo stato d’animo di quel momento, e così Nicolas Loufrani inventò altri smile con altre espressioni: quelle che fecero maggior successo sono quelle con la faccina che strizza l’occhio e la faccina che fa la linguaccia.
Le emoticons a giorno d’oggi
A giorno d’oggi esistono svariate centinaia di emoticons che vengono usate sulle chat di tutto il mondo. Molti però si saranno chiesti chi è che gestisce l’inserimento delle emoticons su queste chat: si tratta dell’organizzazione no profit Unicode Consortium, che riceve ogni giorno nuove proposte di emoticons, le elabora e le trasforma in nuovi piccoli smile e faccine per le aziende informatiche che ne richiedono i servizi, e tra queste aziende c’è anche Facebook.
Nei prossimi tempi saranno inserite nuove 56 emoticons all’interno delle chat messaggistiche per smartphon e pc: si tratta di emoticons che rappresenteranno tipologie di cibo, personaggi fantasy e alcuni animali. Molto discussa invece l’immagine della donna con il velo islamico, l’hijab, che dopo essere stata richiesta per mesi sarà inserita tra le emoticons.