Il 22 maggio 1980 non è una data qualsiasi nella storia dei videogiochi. Tanti sono i titoli che hanno lasciato un segno profondo, ma quel giorno otto tecnici diedero vita a Pac-Man. Dietro a questo successo c’è Masaya Nakamura, numero uno di Namco, marchio leggendario nella storia videoludica. Da allora niente fu come prima, una creazione che portò soldi e notorietà a questo personaggio fatto a forma di torta, famoso per la sua fame e le fughe da fantasmini.
Un gioco semplice, la cui eredità resta ancora ben visibile nel corso degli eventi, tanto da farne quello che con tutta probabilità è il videogioco icona per antonomasia. Dal lancio di Pac-Man sono passati ormai 37 anni, a 91 si è spento Mister Nakamura, a tutti gli effetti il padre di questo titolo leggendario. Una notizia che lascia un enorme vuoto. Ripercorriamo insieme le tappe di un successo senza tempo.
Il papà di Pac-Man se ne è andato
Il genio di Tohru Iwatani inventò il piccolo personaggio giallo, ma su Nakamura a darci il dome Pac-Man, servendosi del suono “pac” per descrivere il suo sgranocchiare palline. Un gioco dalla meccanica semplice, che si svolge in un labirinto costellato di palline da mangiare, a complicare la questione quattro fantasmini contraddistinti da diverse caratteristiche.
Tre vite a disposizione, mangiare alcune palline speciali permette di ribaltare lo schema “cacciatore-preda”, inseguendo i fantasmini per poi mangiarli, facendoli dunque ripartire dalla gabbia all’interno del livello. Un successo in sala giochi, un trionfo nelle console domestiche che in quegli anni spiccavano il volo.
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Tanti i sequel prodotti nel corso degli anni, è stato il gran successo della carriera di Nakamura, che ha lasciato l’azienda nel 2002. Una carriera strepitosa, che gli è valsa la nomina di cavaliere all’Ordine del Sol Levante, un grande onore in Giappone. L’uomo d’affari, stando a quanto reso noto dall’azienda, se ne è andato il 22 gennaio scorso.