Sono anni che le alghe vengono studiate e prese d’esempio tanto che ormai è assodato come siano un parte fondamentale del nostro pianeta. Studiando la specie nota come Chlamydomonas reinhardtii alcuni scienziati hanno ipotizzato qualcosa particolare. Prendere un loro aspetto e inserirlo geneticamente nelle colture che usiamo da millenni per ridurre i rischi di carestie.
Queste alghe presentano un organello unico che si chiama pirenoide. L’utilità del suddetto è di accelerare la conversione del carbonio preso direttamente dall’aria. Detto così sembrerebbe utile per ridurre la presenza del suddetto nell’atmosfera, ma in realtà permette alle piante di crescere più velocemente. L’idea è quindi di introdurlo nelle normali colture, come il semplice grano per esempio.
Prendere esempio dalle alghe
Le parole degli scienziati: “Questo lavoro fornisce una guida chiara per la progettazione di un meccanismo di concentrazione del carbonio nelle piante, comprese le colture principali. Sebbene la struttura del pirenoide e molti dei suoi componenti siano noti, le domande biofisiche chiave sul suo meccanismo rimangono senza risposta, a causa della mancanza di analisi quantitative e sistematiche. Uno dei risultati chiave di questo documento, che differenzia il meccanismo di concentrazione del carbonio di Chlamydomonas da quelli che si trovano nei cianobatteri, è che l’introduzione di trasportatori di bicarbonato attivi potrebbe non essere necessaria.”
Con i cambiamenti climatici e tutti i problemi sociali che da essi ne possono scaturire, tra pandemie e guerre, il futuro rifornimento di cibo a livello è sempre più a rischio. Da questo punto di vista trovare un modo per velocizzare la crescita dei raccolti con elementi tra l’altro presi dall’aria e non dalla terra potrebbe risolvere molti problemi.