Il morbo di Alzheimer colpisce molte persone ogni anno, ma uno studio italiano potrebbe rappresentare un passo importante verso la cura. Del lavoro della Dottoressa Marianna La Rocca parlano anche in Inghilterra, tanto che oggi il Times ha dato ampio risalto alla notizia.
L’intelligenza artificiale, stando ai dati raccolti dallo staff, sarebbe in grado di identificare la malattia con largo anticipo rispetto ai sintomi, il tutto grazie ad un algoritmo. Scopriamo insieme di cosa si tratta.
Lo staff dell’Università di Bari ha svolto test su 148 soggetti, tra i quali 48 malati di Alzheimer, 52 sane e 48 alle prese con patologie cognitive che hanno anticipato l’insorgenza del morbo di Alzheimer. L’algoritmo è stato in grado di individuare non solo i soggetti malati ma anche a prevedere gli sviluppi clinici delle persone non (ancora) affette da questa patologia.
Non si tratta ovviamente di una cura, ma è comunque un ottimo strumento diagnostico, anticipare la malattia consente infatti di monitorare e seguire i pazienti con largo anticipo, parliamo di dieci anni in alcuni casi, portando avanti i trattamenti necessari e abituando gradualmente gli individui alla loro nuova condizione.
Un trattamento anticipato del morbo potrebbe anche posticipare i sintomi, lo staff pugliese è al lavoro per capire se questa scoperta sia in grado di contenere gli effetti dell’Alzheimer. Non si tratta del primo lavoro di questo tipo, conferme incoraggianti sono arrivati anche dal MiT, l’intelligenza artificiale potrebbe essere davvero un prezioso alleato.