Quando si parla di Alzheimer, di solito si parla anche delle proteine Tau. Negli anni ci si è concentrati sull’accumulo delle suddette per spiegare l’origine della malattia, ma recentemente, anche a causa di alcuni cambi di rotta importanti su alcune conoscenze che si ritenevano corrette, si è un po’ rivisto il tutto. Queste proteine infatti, nel momento in cui non risultano essere danneggiate, svolgono un ruolo di protezione per il cervello e alcuni ricercatori lo hanno osservato per ora nei topi.
Questa nuova finestra sulle proteine Tau ha aperto anche una nuova possibile via che può spiegare la comparsa del morbo di Alzheimer. La causa potrebbe alle gocce di grasso che si inseriscono nel tessuto connettivo dell’organo. Queste gocce sono di fatto spazzatura per il cervello, il risultato della trasformazione di altro, come le specie reattive dell’ossigeno, anche dette ROS.
Alzheimer: la funzione delle proteine Tau
Quando queste proteine Tau sono danneggiate, o mancano del tutto, il processo di trasformazione in gocce di grasso viene a mancare. In sostanza, le ROS si accumulano eccessivamente e sono tossiche portano poi a un danno neurodegenerativo compatibile con il morbo di Alzheimer.
Le parole dei ricercatori del Baylor College of Medicine: “Rivelando un nuovo sorprendente ruolo neuroprotettivo della tau, lo studio apre la porta a potenziali nuove strategie per rallentare, invertire e trattare le condizioni neurodegenerative. Questo processo rimuove e neutralizza efficacemente questi lipidi tossici. Mentre bassi livelli di ROS sono benefici, un eccesso di ROS è dannoso per le cellule poiché innesca la produzione di forme tossiche di altre molecole che inducono stress ossidativo.”