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Ammalarsi sul web è possibile: queste patologie si trasmettono on-line

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La salute è la cosa più importante, un dato che va oltre la frase fatta, bisognerebbe sempre mettere il benessere al primo posto, purtroppo i ritmi della vita odierna ci espongono a numerosi rischi. Quando si parla di virus e internet si è soliti pensare a software malevoli che prendono di mira i nostri dispositivi, ma se vi dicessimo che tutti noi possiamo ammalarci sul web? Prima di farsi prendere dal panico, è sempre giusto considerare che un uso consapevole e moderato della tecnologia è la miglior cura preventiva.

Tuttavia sono non pochi i rischi legati alla nostra attività on-line, le patologie non si trasmettono solo con il contatto personale o per via aerea. Non potrete certo prendere una bronchite tramite chat o ritrovarvi con un’ulcera dopo un giro su qualche forum, anche se spesso il flame può causare qualche maldistomaco. Parliamo di patologie psicologiche, ma non per questo da prendere alla leggera perché anche questo significa ammalarsi sul web. Scopriamo insieme quali sono i rischi e come tutelarci.

Tanti modi di ammalarsi sul web

Ammalarsi sul web può sembrare una prospettiva esagerata ma fate attenzione perché il contagio avviene sul serio e avviene on-line. Inutile sottolineare come l’ultimo decennio abbia reso saldo il nostro rapporto con la tecnologia, ormai onnipresente e legata a praticamente ogni attività della nostra vita, dal lavoro al tempo libero.

Ammalarsi sul web

Non possiamo fare a meno del nostro smartphone e di tutti gli altri dispositivi che scandiscono il nostro tempo, ma basta dare un’occhiata a The Week per comprendere la portata dei rischi in ballo. Il magazine britannico mette in guardia gli utenti con un articolo intitolato “Cinque nuove malattie mentali nate dall’era digitale”.

Il titolo è davvero poco rassicurante ma non c’è bisogno di buttare dalla finestra ogni dispositivo connesso on-line, come abbiamo detto basta il buon senso per stare al riparo dai guai. Passiamo in rassegna le cinque patologie in questione, il primo passo per non ammalarsi sul web e conoscere i pericoli dietro all’angolo.

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Il termine Nomofobia non è definisce la paura dei nomi, bensì la paura di non avere sempre con sé il proprio smartphone. Detta anche No-Mobile Phobia, questa patologia è accompagnata da un senso di ansia e smarrimento quando il fido telefono non si trova nei paraggi, a quanto pare circa tre inglesi su quattro potrebbero esserne afflitti.

La Tecninferenza è invece una problematica che va a danneggiare la qualità della nostra vita. Mille sono le sollecitazioni, pensiamo alla notifica che ci fa interrompere una conversazione dal vivo. Ogni sfera della vita ne può risentire, ovvie le conseguenze sulla concentrazione in ambiente lavorativo, ma anche l’attività sessuale può risentirne. Occhio.

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Parliamo ora della Chiamata Fantasma. Non è roba da film horror, state tranquilli, con questo nome si descrive la sensazione accompagnata al percepire il suono di una chiamata che non c’è, fenomeno collegato alla Tecninferenza, porta a guardare in continuazione il display e ovviamente ci distrae dalle attività che stavamo svolgendo.

Quarta problematica legata all’attività on-line è la Cybercondria, un’evoluzione digitale dell’ipocondria. Tutti noi abbiamo qualche amico che, al comparire di qualche sintomo, scorre su Google le possibili malattie a esso collegate. Spesso gli effetti sono solo negativi, in quanto si alimenta una preoccupazione ingiustificata quando basterebbe un rapido consulto con un medico in carne e ossa.

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Chiudiamo il quintetto con il Truman Show Delusion. Come avrete intuito, questa patologia prende il nome dal celeberrimo film con Jim Carrey, porta le persone a sentirsi sempre sotto i riflettori. Può manifestarsi in vanità, certo, ma è pure in grado di alimentare manie di persecuzione. Il rischio è quello di interpretare ogni azione svolta dai propri contatti come fosse riferita a noi.

Abbiamo fatto una breve rassegna dei modi di ammalarsi sul web, come avete visto il molti casi si fa riferimento all’utilizzo dello smartphone. Questo vuol dire che dobbiamo rinunciare ai nostri device? Ovviamente no, la tecnologia crea qualche problema ma sono innegabili i benefici che porta nella nostra vita.

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Uno smartphone è in grado di farci risparmiare tempo e tenerci compagnia quando c’è bisogno, cerchiamo di farlo lavorare per noi, perché è la persona il centro della tecnologia e non il dispositivo.

Bastano piccole accortezze, come evitare di guardare lo schermo dello smartphone mentre facciamo quattro chiacchiere con il partner o un amico, potrete rispondere dopo ai messaggi della chat di gruppo su WhatsApp.

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