Il processo di aggiornamento per i terminali Android non è mai stato il punto forte del sistema concepito da Google, visto e considerato che (al contrario di Apple) si deve gestire una grande mole di dispositivi diversi cui i produttori applicano o meno le rispettive personalizzazioni alle funzioni ed all’interfaccia grafica utente, ritardando di fatto i tempi di rilascio.
Con un allarmante dato di adozione del solo lo 0.3%, Android Nougat si pone quasi come fanalino di coda degli OS Google.
Secondo solo all’ormai antiquato Froyo che resiste con una quota dello 0.1%, lascia il posto ad un Android Lollipop che mantiene la testa della classifica con un lodevole 34.1%, seguito a ruota da Kitkat (25.2%) ed un Marshmallow cresciuto dall’iniziale 18.7% al 24%, davanti a Jelly Bean (13.7%).
Un dato che rispecchia la seria necessità di provvedere ad un aggiornamento mirato dei dispositivi in tempi brevi. Accanto, inoltre, a questo dato si collocano anche i riferimenti per le dimensioni e le densità dei display su cui gira Android. La tendenza, ormai, è fondamentalmente quella di orientarsi verso schermi di più ampie dimensioni che, nella stragrande maggioranza dei casi, non portano ad un incremento dimensionale causa l’ottima ingegnerizzazione del fattore di forma e del raggio di curvatura dello stesso.
Segnaliamo, per concludere, il riferimento in tabella relativo all’adozione delle libreria OpenGL per i vari dispositivi, ricordando che comunque vale il principio della retrocompatibilità e, perciò, un telefono con OpenGL ES 3.1 supporterà le librerie precedenti.
In attesa di un processo di update Android che punti all’omogeneità rapida della diffusione, non possiamo che renderci partecipi di un rilascio firmware che procede decisamente molto a rilento. Scopriremo con il nuovo anno come come la situazione muterà al riguardo.