Anonymous dichiara guerra aperta all’ISIS sfruttando nuovi sistemi di attacco mirati alla disgregazione dello strapotere digitale del Cyber-Califfato Islamico ed alla sua propaganda online.
Anonymous contro ISIS, gli Hacktivisti uniti contro un unico nemico
A seguito delle recenti tragiche vicende che hanno visto l’assalto delle forze appartenenti alla striscia di Gaza ai danni del popolo di Parigi e dopo aver appreso le notizie circa le metodiche d’attacco ai server Twitter utilizzati per la diffusione impropria di dati sensibili, il Team Anonymous decide di ripagare con la stessa moneta progettando di mettere a segno un attacco di tipo social-engineering attraverso il medesimo canale.
Per chi non fosse ancora sufficientemente informato, sappiate solo che con Anonymous intendiamo descrivere un gruppo attivo di hacker restatii segreti e che ora intraprende una crociata digitale mondiale volta a sgominare il nemico internazionale che minaccia la sicurezza e l’incolumità dei suoi bersagli.
In particolare lo scorso sabato il Team ha repentinamente risposto alle provocazioni di Parigi dichiarando apertamente guerra ai militanti dello Stato Islamico diffondendo un video virale su Youtube in cui un esponente mascherato da Guy Fawkes annuncia la rappresaglia in rete.
Nello specifico, l’uomo nel video annuncia la volontà di proseguire la caccia ai membri del terrorismo islamico utilizzando toni forti che lasciano trapelare la forte indignazione e il sincero desiderio di porre fine a questi soprusi.
Anonymous ISIS, in lotta per la sicurezza mondiale
L’operazione intrapresa dal Gruppo Hacktivista, annunciano, sarà di portata gigantesca e molto probabilmente si rifarà al modello di DDos-Attack sulla riga di quello adottato in Francia in occasione dell’attentato alla sede di Charlie Hebdo che ha portato alla chiusura forzata delle comunicazioni sui server degli esponenti al partito islamico su dozzine di server e migliaia di account.
Una strategia che si rivela vincente al pari dei recenti attacchi aerei volti al blocco degli introiti finanziari derivati dall’abbattimento dei giacimenti petroliferi. Un’operazione congiunta che non solo è volta a tagliare i finanziamenti interni ma che porta all’uscita allo scoperto di coloro che si rendono attivi nell’ambito degli attacchi informatici.
A tale scopo è nato l’hashtag #OpParis che mira a rintracciare sul web qualsiasi informazione utile da fornire alle autorità competenti in caso di sospetta attività terroristica da parte del gruppo o di chi riesca a rendersi utile per la comunità. Un metodo efficace se equiparato alle recenti scoperte sui canali di comunicazione rintracciati sul Playstation Network.
“Noi vi daremo la caccia”
Dopo l’attacco a Twitter il gruppo ha deciso inoltre di attivare un attacco social-engineering attraverso la creazione di account Twitter fasulli appartenenti a presunti esponenti del movimento jihadista allo scopo di smascherare i suoi adepti. Intanto sui canali IRC cresce la volontà di porre fine alla malvagità del mondo islamico inneggiando una continua ricerca su Google+, Facebook, su siti web e dovunque si renda indispensabile l’utilizzo di tecniche volte all’oscuramento della ferocia e del terrore del Califfato.
Anonymous, che dapprima era preda ambita delle forze dell’ordine occidentali adesso viene ben visto e raccoglie simpatizzanti e seguaci da ogni parte del mondo. Una forza buona al servizio del popolo della rete. Impensabile ovviamente una stretta collaborazione tra il Gruppo e le forze dell’ordine seppur in una simile situazione.
Ma la botnet d’utenza creata allo scopo di assediare il cyberattivismo islamico del Califfato dona speranza e sicurezza a tutti coloro che, a malincuore, assistono ad episodi gratuiti di violenza.