E, infine, l’iceberg si staccò dall’Antartide. Un pezzo di ghiaccio di un trilione di tonnellate si è definitivamente staccato dalla penisola dell’Ovest dell’Antartide. Gli scienziati, almeno fino ad oggi, hanno monitorato la situazione fino all’inevitabile crack. La sezione di 2.200 metri quadrati del ripiano di ghiaccio del cosiddetto Larsen C è stata scattata lunedì scorso.
Se tali fratture si verificano periodicamente – e questo si crede essere stato un evento naturale – gli esperti presumibilmente lo stanno osservando più che altro come un processo influenzato dal cambiamento climatico.
I ricercatori dell’università avevano avvertito nel mese di giugno che il grande iceberg era “appeso a un filo” e molto vicino al rompersi. L’iceberg – più di un quarto delle dimensioni del Galles e simile alla Corsica – cambierà per sempre il paesaggio della penisola. L rottura del nuovo iceberg – chiamato “telto” – è stato rilevato nei dati dello strumento satellitare Aqua MODIS della NASA.
Il fenomeno ha ridotto del 12% la dimensione del ripiano di ghiaccio di Larcen C e gli esperti temono che possa disintegrarsi come il suo vicino ripiano di ghiaccio Larsen B, nel 2002. L’iceberg, fluttuante prima che fosse scattato dal ripiano di ghiaccio, si pensa che non avrà alcun impatto immediato sul livello del mare.
Il professor Adrian Luckman, protagonista del progetto Midas, ha dichiarato: “Abbiamo anticipato questo evento da mesi e siamo stati sorpresi per quanto tempo ci sia voluto affinchè la rottura attraversasse i pochi chilometri di ghiaccio. Continueremo a monitorare sia l’impatto di questo evento sul ripiano di ghiaccio di Larsen C, sia il destino di questo enorme iceberg“.
L’iceberg è uno dei più grandi registrati e il suo futuro progresso è difficile da prevedere. Può restare compatto in un solo pezzo, ma è più probabile che possa rompersi in frammenti. “Alcuni dei ghiacci possono rimanere nella zona per decenni, mentre alcune parti dell’iceberg possono scivolare verso nord in acque più calde“.
Il suo collega Martin O’Leary ha aggiunto: “Anche se questo è un evento naturale, e non siamo a conoscenza di collegamenti con i cambiamenti climatici indotti dall’uomo, questo mette la piattaforma di ghiaccio in una posizione molto vulnerabile.” Si tratta del più recente evento del genere che la storia abbia mai registrato.
“Stiamo guardando con molta attenzione ai diversi segni che il resto della superficie potrebbe fornire riguardo la sua instabilità“. Larsen C misura 350 metri di spessore ed è il più grande e più a nord delle lastre di ghiaccio antartiche.