Le api sono importantissime nell’ecosistema globale in quanto sono degli insetti impollinatori. Da diversi decenni però questi animali hanno visto perdere numerosi esemplari in una moria che ha da sempre preoccupato gli esperti. Le cause sono diverse, ma principalmente è dovuto al cambiamento climatico e all’uso di agenti chimici. Da poco sono stati pubblicati altri dati in merito anche se riguardano nello specifico il Regno Unito.
Circa un terzo di tutte le specie di api hanno perso un terzo della loro popolazione dagli anni 80 ad oggi, ma il dato ancora più grave è quello che ne vede la scomparsa in un quarto della zone originariamente abitate. Questo abbassamento, oltre ad indicare un pesante danno ambientale, si può tramutare anche in economico visto l’utilità di questi insetti.
Anche dati positivi
Tra questi dati non esattamente incoraggianti però ce ne anche qualcuno positivo. Sembra che alcune delle specie considerate più importanti nel processo di impollinazione siano aumentate di numero ingrossando il proprio habitat naturale. Questo successo è dovuto ad alcune politiche del governo britannico che spinto gli agricoltori a favorire la crescita dei fiori selvatici. Questo dato positivo non deve essere assolutamente preso fuori dal contesto globale ovvero quello di una riduzione dell’habitat generale. Le cause, come detto, non sono solo per via dei cambiamenti climatici, ma anche per l‘eccessivo uso di pesticidi.
Ecco una dichiarazione in merito di una portavoce del Dipartimento per l’ambiente, l’alimentazione e gli affari rurali inglese:”Stiamo prendendo provvedimenti per ripristinare la biodiversità e basarci su alcuni dei successi riconosciuti in questo rapporto. Stiamo migliorando lo stato degli insetti impollinatori e di altre specie attraverso il nostro piano ambientale di 25 anni e la nostra strategia di impollinazione nazionale. Ad esempio, stiamo ripristinando gli habitat ricchi di fauna selvatica e sostenendo le restrizioni guidate dalla scienza sui neonicotinoidi per proteggere le api e altri impollinatori.”