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Apple brevetta un sistema per prevedere la rottura vetro iPhone

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Il fenomeno della rottura del vetro dello smartphone è diventato ormai quasi una costante nell’utilizzo dei nostri dispositivi, soggetti ad ogni tipo di stress quotidiano e di caduta. Proprio per questo Apple si sta garantendo la realizzazione di un sistema utile di segnalazione che consenta di risolvere una volta per tutte (si spera) il problema.

Presso l’U.S. Patent and Trademark Office degli Stati Uniti la società californiana ha di fatto depositato una nuova proprietà intellettuale che potrebbe rivelarsi davvero essenziale per tutti gli utenti che ogni giorno vanno in contro alla rottura del proprio schermo. Benché di certo l’invenzione non corrisponda alla soluzione definitiva è senz’altro interessante notare la logica del nuovo sistema.

Si tratta di fatto di una tecnologia integrata di rilevamento in real-time che offre una panoramica sullo stato del display iPhone ed è quindi efficace nel monitoring dello stato in relazione a microfratture o condizioni di stress non immediatamente visibili all’utente interessato. Apple brevetto rottura display iPhone

Apple ha battezzato il nuovo brevetto “Rilevamento delle fratture sul vetro di copertura” e si pone a margine di una complessa maglia di sensori utilizzati per l’analisi della struttura in tempo reale. La superficie viene scansionata istante per istante ed in caso di esito positivo crea un report di notifica sulla presenza di condizioni che possono compromettere il corretto funzionamento del componente.

Di fatto il sistema potrebbe porsi attraverso due distinte soluzioni una delle quali prevede l’aggiunta delle classiche funzioni di rilevamento direttamente sulla matrice del touch da attuarsi attraverso un misuratore di tensione fisica o irregolarità di superficie.

L’altra invece potrebbe prevedere una componente piezoelettrica posizionata su un’area chiave specifica dello schermo ed in grado di porre in analisi l’intensità delle vibrazioni cui il vetro è normalmente sottoposto allertando preventivamente l’utente in caso di anomalie specifiche.

Ad ogni modo non è tutto visto che Apple ha previsto anche una terza applicazione che basa la propria efficacia su un sistema di scansione ottica che tramite dei fasci LED luminosi posti alle estremità inferiori e superiori del display stesso scansionano la superficie. Una soluzione che in tal caso passa del tutto inosservata all’utente ma che si rende perfettamente in grado di rilevare eventuali irregolarità, graffi o crepe nella struttura del touch.

I dati dei report su eventuali rottura verranno inviati poi alla software house che provvederà all’esame della situazione onde fornire un riscontro chiave che possa essere di ausilio ai costruttori per la realizzazione di sistemi con form factory adeguati. A meno di adottare device “rugged” o cover e sistemi a vetro temperato (in entrambi i casi non sempre efficaci) è difficile preservare l’integrità del supporto di visualizzazione, ma l’utilizzo del nuovo sistema brevettato potrebbe essere comunque una soluzione decisamente utile.

Inoltre grazie all’azione combinata di proximity sensor ed accelerometro lo smartphone potrebbe essere anche in grado di rilevare cadute accidentali esaminando l’accelerazione per attivare misure di emergenza. In tempi antecedenti Apple aveva infatti illustrato un progetto basato su motori di vibrazione che in caso di caduta si rendevano in grado di ruotare lo smartphone facendolo cadere in una posizione non critica.

Il brevetto in questione è stato depositato nell’Agosto del 2015 e come in altre occasioni potrebbe trattarsi semplicemente dell’ennesima proprietà intellettuale fine a se stessa. Riusciremo a vederla applicata nel mercato consumer? Lo scopriremo solo col tempo. Intanto facci sapere la tua in merito alla questione.

LEGGI ANCHE: Apple: brevettato il display che legge le impronte digitali

Federica Vitale
Federica Vitalehttps://federicavitale.com
Ho studiato Shakespeare all'Università e mi ritrovo a scrivere di tecnologia, smartphone, robot e accessori hi-tech da anni! La SEO? Per me è maschile, ma la rispetto ugualmente. Quando si suol dire "Sappiamo ciò che siamo ma non quello che potremmo essere" (Amleto, l'atto indovinatelo voi!)

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