Apple si è appena portata alla distribuzione del nuovo aggiornamento per i sistemi iOS 11 da destinarsi ai device delle categoria iPhone ed iPad compatibili con le architetture a 64-bit. Come abbiamo avuto modo di vedere dalle nostre varie anteprime, si tratta di OS decisamente evoluti e ricchi di nuove funzionalità, malgrado una serie di problemi che nel corso di queste ultime settimane hanno richiesto un intervento specialistico dello sviluppatore al fine di concedere in tempo utile nuove patch risolutive che consentissero di eliminare il divario tra l’attuale livello interattivo ed una user experience impeccabile.
Apple si trova ancora alle prese con la risoluzione dei bug ed il rilascio di opportune patch, mentre contemporaneamente deve fare i conti con un iPhone 8 davvero molto problematico che, proprio come avvenuto in occasione dell’esperienza avutasi con gli antagonisti Note 7 di Samsung, sta facendo discutere dopo aver fatto registrare un sempre maggior numero di casi inerenti batterie compromesse che si sono portate all’esplosione.
A tutto questo si sommano le analisi speculative di alcune personalità di spicco del panorama software che indicano in Apple la presunta fautrice di una politica scorretta da corrispondersi al fatto che la società avrebbe deliberatamente provveduto a falsare i test delle performance sui vecchi iPhone in occasione del roll-out dei nuovi aggiornamenti, allo scopo di far apparire i supporti non idonei ad un utilizzo pieno delle funzioni di sistema, portando quindi gli utenti all’acquisto di terminali di ultima generazione.
La cosa è apparsa piuttosto strana, al punto da richiedere l’intervento degli esperti della società di benchmarking Futuremark che hanno immediatamente smentito la faccenda cui, in questo caso, sarebbe corrisposto un vero e proprio scandalo ed una perdita di credibilità non indifferente per una società che fino ad oggi ha messo l’interesse di tutti i suoi utenti al centro dell’attenzione.
L’analisi degli esperti analisti è stata frutto di oltre 100.000 campioni di dati derivanti dai test e raccolti a partire dal 2016 su tre differenti versioni di iOS. Dai report sono stati estrapolati e resi pubblici dei grafici di confronto che sono stati determinanti per stabilire a priori le differenze prestazionali tra i diversi ecosistemi Apple iOS 9, iOS 10 ed iOS 11.
Il primo device in test è stato iPhone 5S, il dispositivo più vecchio in grado di supportare l’ultima distribuzione Apple iOS 11. Rilasciato nel 2013, è stato il primo smartphone ad ottenere l’implementazione dell’allora processore top di gamma TSMC Core A7 con supporto alle architetture dati a 64-bit (necessariamente richieste dagli ecosistemi iOS 11).
Nonostante si sia in presenza di un device vecchio ormai di 3 anni i risultati dei test condotti in una sessione di 3DMark Sling Shot Extreme Graphics non hanno lasciato spazio ad alcun dubbio: le prestazioni si sono decisamente mantenute costanti in ogni condizione e con ogni sistema operativo a partire da iOS 9 fino all’ultima release iOS 11.
Chiaramente i dati rispecchiano un andamento in prestazioni nettamente inferiore rispetto alle controparti di quest’anno che equipaggiano SoC top di gamma A11 Bionic, ma è interessante notare come Apple abbia ancora una volta salvaguardato la sua immagine e l’interesse del consumatore provvedendo al rilascio di sistemi perfettamente ottimizzati che giovano all’immagine di una società davvero impeccabile sotto il profilo della fiducia.
Variazioni minime, quindi, per quanto riguarda l’impatto dei nuovi OS al cospetto dei sistemi di gestione grafica delle GPU. Ma come sono andati i testi specifici relativi al carico di lavoro e di stress sul microprocessore? Ecco un prospetto:
Notate qualcosa di strano? Esatto, assolutamente niente. Tranne fluttuazioni prestazionali minime i valori si mantengono pressoché invariati in ogni condizione. La situazione migliora poi notevolmente in luogo dei risultati conseguiti ai test per i device Apple delle famiglie iPhone 6 ed iPhone 7, in cui risulta più marcata la presenza di un sistema decisamente molto reattivo ed avanti anni luce rispetto alle build iOS 10.
Per avere un’idea specifica di quanto stiamo dicendo occorre dare un’occhiata a quelli che sono i grafici risultanti che trovate qui di seguito, dai quali si evince il sostanziale incremento prestazionale nel calcolo computazionale delle GPU rispetto alle CPU.
Scende quindi lo score nel reparto CPU a favore di un punteggio GPU che vedrà allinearsi le prestazioni del comparto elaborazione dati in luogo di aggiornamenti software che seguiteranno in futuro per i rispettivi device. Gli esponenti del portale di benchmarking riferiscono che gli utenti potranno probabilmente notare qualche piccola differenza nelle fasi di utilizzo quotidiano, ma che dietro le indiscrezioni e le polemiche portate avanti dalla critica non vi è comunque alcun motivo fondato per considerare valida l’ipotesi di una scorrettezza portata avanti da Apple al mero scopo di condurre gli utenti all’acquisto di device più potenti.
“I nostri dati di benchmarking dimostrano che, piuttosto che degradare intenzionalmente la performance di modelli meno recenti, Apple effettua un ottimo lavoro di supporto ai suoi dispositivi più vecchi con aggiornamenti regolari che mantengono un livello di prestazioni coerente nelle versioni iOS”
Nessun dubbio, quindi, sulla buona fede di Apple e dei suoi sviluppatori interni. Al limite, si deve considerare che l’introduzione di un OS all’avanguardia introduce una maggior richiesta di risorse sia in termini di memoria che di elaborazione dati CPU+GPU dai SoC. In tal caso, una potenziale degradazione delle performance rientra nella normalità e non possiamo certo imputare alcuna colpa ad Apple che, come noto, garantisce comunque sistemi stabili, sebbene nell’utilizzo quotidiano si possa risentire eventualmente di qualche lag sporadico.
Tutto ciò si deve ai nuovi livelli UI che appesantiscono i tasks a carico della GPU ed alle nuove API che integrano avanzate tecnologie di gestione delle risorse di sistema e delle applicazioni corporate e di terze parti, le cui potenzialità operative tengono conto di una base hardware aggiornata all’ultima revisione disponibile e per questo non perfettamente ottimizzata per i device retrodatati che, ad ogni modo, restano ancora compatibili a seguito di un aggiornamento cumulativo di sistema.
Per il momento, comunque, gli sviluppatori Apple sono alle prese con le dovute ottimizzazioni iOS 11 e pertanto non è per niente strano pensare di poter contare su OS ancor più reattivi ed in grado di aumentare il margine di stabilità anche sui device meno giovani.
Voi avete già aggiornato ad iOS 11? Possedete un iPhone 5S aggiornato e vorreste rilasciare tutte le vostre personali considerazioni? Ciò che è stato detto collude con la vostra personale esperienza di utilizzo quotidiana? Fatecelo sapere utilizzando l’apposito box dei commenti ce trovate in fondo alla pagina.