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Apple sarà uno degli acquirenti della divisone chip di Toshiba

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Apple vuole ingrandire i suoi orizzonti e oramai l’abbiamo capito tutti molto bene. Sono state varie le vicende che la casa della mela morsicata ha dovuto fronteggiare negli ultimi tempi. Nonostante si tratti di un enorme colosso tecnologico, (ricordiamo che Apple registra fatturati da record ogni anno) questo non risulta essere ancora in grado di fronteggiare all’immensa mole di lavoro che gli spetta. Sembra un’azienda perfetta e ordinata ma in realtà non è così. Sono anni che si discute di ciò. Perché l’azienda della mela è pervasa dal problema dei ritardi ? Milioni e milioni sono stati gli utenti a lamentarsi di questa evenienza che puntualmente, ogni anno si verifica con iPhone. Questo infatti non è altro che l’esempio lampante della fragilità del colosso in questi termini. Ciò però non vuol dire che quello dei melafonini sia un caso isolato.

Sono molti di più i prodotti Apple che vedono ritardi nella produzione. Un altro esempio sono i mitici auricolari AirPods. Pensate a quanti la casa ne avrebbe potuti vendere se solo lo avesse reso possibile. Questi sono stati a dir poco introvabili per gran parte dell’anno passato. Solo adesso stiamo vedendo le disponibilità rifiorire sui vari store. Che si tratti di una scelta di marketing ? Può anche essere, ma precisiamo che questo può considerarsi vero solo fino ad un certo punto. Bisogna tenere a mente infatti che quando i tempi iniziano a diventare fastidiosamente lunghi gli utenti si scocciano e preferiscono guardare altrove.

E’ verissimo il fatto che le richieste sono ogni anno in aumento ma ciò non risulta essere per nessun motivo una giustificazione dello spiacevole inconveniente in cui puntualmente l’azienda incappa. L’aumento della domanda dovrebbe spronare Apple a trovare una soluzione adeguata ad uguagliare l’elevato numero di richieste. Decisamente tutti ne uscirebbero più soddisfatti.

Ora però bisogna spezzare una lancia a favore. C’è da dire, infatti, che l’azienda della mela ci sta provando con tutte le sue forze o quasi. Ne abbiamo avuto dimostrazione negli scorsi mesi. Se ancora non lo sapeste, la casa di Cupertino si è vista costretta a creare una collaborazione con una sua grandissima rivale, Samsung. Sembrerà paradossale dirlo ma parte dei nuovi e tanto pubblicizzati iPhone X è prodotta proprio dall’azienda sudcoreana.

Samsung, Apple e Huawei spedizioni smartphone
Apple ha problemi di nel rispettare le consegne dei nuovi prodotti. L’aiuto richiesto a Samsung non ha migliorato la situazione. Apple ha necessariamente bisogno di ampliare la sua catena produttiva. Pare che questa abbia raggiunto un importante traguardo in questa settimane. E’ infatti riuscita ad accaparrarsi parte della divisione di chip di un famoso brand giapponese, Toshiba.

Apple non ha potuto far diversamente. Samsung è l’unica grande azienda in grado di poter maneggiare l’elevata richiesta che la casa di Cupertino necessita di soddisfare. La cosa ad Apple non è piaciuta per nulla. Purtroppo però non si poteva fare altrimenti. I rimedi inizieranno ad arrivare nei prossimi anni. Il primo passo in questa direzione è stato fatto in queste settimane. Una delle cose a cui Samsung ha contribuito sono i chip di memoria. Molto presto Apple non avrà più nessun bisogno di supporto in questo campo perchè li potrà produrre tutti da sé. Ecco perché.

Apple riesce a conquistare la divisione dei chip di Toshiba

Vi avevamo già parlato della faccenda riguardante Toshiba e la sua divisione dei chip. E’ uno dei settori più floridi dell’azienda. I chip di Toshiba sono utilizzati da parecchi smartphone attualmente sul mercato e si presuppone che questa sfornerà anche quelli delle generazioni future. Anche gli stessi iPhone dipendono da questi modelli di chip. Quest’anno, Apple non è riuscita a sopperire alle richieste dei nuovi tre modelli e di conseguenza si è vista costretta ad affidarsi a Samsung che anch’essa produce chip di questo tipo. Un occasione però si è presentata per il colosso di Cupertino nel momento in cui la cara Toshiba si è vista costretta a mettere in vendita il proprio “settore florido”.

Toshiba
Toshiba è in serie difficoltà finanziare dopo che una delle sue divisioni ha dichiarato fallimento. L’unica soluzione per sopravvivere è vendere la sua florida divisione che produce i chip di memoria. Sono stati tre gli offerenti. Solo uno però si è rivelato essere il vincitore assoluto. Come sempre l’azienda della mela morsicata centra qualcosa.

Infatti, come vi avevamo già accennato, Toshiba risulta essere in seri problemi finanziari. Questo dopo la dichiarazione di fallimento di una delle sue divisioni in America che si occupava di energia nucleare. La divisione è fallita e stessa sorte sarebbe accaduta all’azienda madre se non si fosse preso un qualche provvedimento. L’unica scelta è stata quella di mettere in vendita la divisione che fa gola a tanti.

Avevamo già detto che la situazione si sarebbe risolta in poco tempo in quanto la stessa casa giapponese aveva delle scadenze da rispettare. Il pericolo più grande per l’azienda era infatti quello di essere letteralmente buttata fuori dalla borsa di Tokyo. Di certo non sarebbe stata una bella cosa. A fine agosto le offerte erano state tre ma ancora nessuna decisione era stata presa. Pare che sia stato messo un punto al capitolo dell’incertezza e si sia finalmente fatta luce sul nome del nuovo acquirente. Scopriamo insieme quel’è.

Il consorzio capitanato da Bain Capital ha vinto

Tra i tre offerenti comparivano nomi molto importanti. Da un lato l’azienda più gettonata ovvero Western Digital, dall’altra un insieme di aziende tra cui figurava anche la famosa Qualcomm. Pare però che quest’ultima non era vista molto bene dal governo giapponese. Al centro di tutto invece si trovava il consorzio di Bain Capital. Questo aveva fatto un’offerta che inizialmente era stata rifiutata da Toshiba. Dopodiché ha svelato l’asso nella manica e ha richiamato Apple a partecipare alla vendita. E’ stato proprio grazie alla collaborazione del colosso di Cupertino che è stato possibile avanzare un’offerta più appetitosa. Pare infatti che grazie al contributo di Apple (3 miliardi di dollari), l’offerta ha potuto raggiungere una cifra come 18 miliardi di dollari. Ben un miliardo in più rispetto a quanto offerto da Western Digital.

Bain Capital logo Apple
E’ stato il consorzio capitanato da Bain Capital ad avere la meglio fra i tre offerenti. La cifra si aggirerebbe intorno ai 18 miliardi di dollari. Tra le aziende alleate ci sarebbe anche Apple che sarebbe la responsabile indiscussa della vittoria della trattativa. Questa ha infatti contribuito all’offerta con ben 3 miliardi di dollari. L’offerta della rivale Western Digital è risultata essere inferiore di ben un miliardo di dollari.

Si può quindi ben capire che il soccorso di Apple all’interno della vendita è risultato decisivo per far vincere la trattativa a Bain Capital. Non c’è bisogno di dire che le proteste di Western Digital sono state numerose. Molte delle case affiliate a Bain risultano essere dei suoi principali concorrenti e di conseguenza all’azienda questa situazione non piace. Il tutto non è stato ancora ufficializzato per iscritto ma è stato solo annunciato da Toshiba. Abbiamo, però, una data in cui verrà tutto ufficializzato. Il giorno che è anche abbastanza imminente è mercoledì prossimo, 20 settembre.

Apple riuscirà a produrre i chip di memoria da sola

Da questa faccenda possiamo dire che ne siano usciti quasi tutti contenti. A parte, infatti, i due altri offerenti, sia il consorzio di Bain Capital sia Toshiba stessa sembrano essere molto convinti della scelta fatta. Da una parte ci sarà chi ha tanto sperato di accaparrarsi la produzione dei chip molto famosi, dall’altra chi aveva un’urgente necessità di liquidità. Possiamo dire che con 18 miliardi di dollari la liquidità ci sarà eccome. Pensiamo che anche Apple in particolare sia molto soddisfatta di quanto si è verificato. Di certo la cifra che ha dovuto sborsare per entrar a far parte dell’alleanza non è stata di poco conto. Va detto però che grossi risparmi si verificheranno in futuro.

apple produzione
La produzione dei chip di iPhone quest’anno è stata affidata anche a Samsung. Apple non ha potuto fare a meno di prendere questa scelta. Nonostante ciò dopo l’acquisizione della divisione dei chip di Toshiba la situazione dovrebbe cambiare. Si presuppone che questa riuscirà in futuro a produrre tutti i chip necessari autonomamente in tempo minore e con spese ridotte.

Come già detto, sono serviti tre miliardi di dollari per permettere al consorzio di Bain di vincere ma sappiamo bene che per Apple questi non sono altro che spiccioli. Sopratutto se si considera che da ora in poi la produzione dei chip di memoria dei vari iPhone potrà avvenire in maniera autonoma. Questo significa che a lungo andare i chip potranno essere prodotti in tempi più veloci, in quanto si farà affidamento ad una casa di propria proprietà e i costi saranno decisamente minori sempre per la stessa motivazione. Bella mossa quella fatta da Apple. Ora non aspettiamo altro che azioni di questo stesso tipo anche su altri settori. Visto che ci sei cara Apple, perché non pensi di acquistare anche qualche azienda in grado di produrre i nuovi schermi OLED ?

Fonte: economictimes.com

Francesco Bassetti
Francesco Bassetti
Studente universitario di biotecnologie appassionato al mondo Apple e della tecnologia in generale

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