Se anche solo fino a pochi anni fa l’aria condizionata era vista in Europa come qualcosa di molto opzionale e per pochi, i recenti eventi climatici hanno fatto ben presto cambiare idea. All’improvviso è diventato una soluzione da avere a tutti i costi in casa come sul lavoro. Tutto questo però è uno scenario da cane che si morde la cosa.
Si vuole combattere l’aumento delle temperature con dispositivi in grado di abbassarle internamente, ma questo di fatto esacerba ancora di più il problema, seppur relativamente rispetto ad altro. Da qui quindi l’urgenza di trovare sistemi migliori e non si parla dell’energia elettrica usata per alimentare l’aria condizionata, piuttosto si parla dei refrigeranti utilizzati proprio per rendere l’aria più fredda, appunto. Qui entra in gioco il propano.
Aria condizionata: il propano come alternativa
Le parole di un ricercatore dietro uno studio cofinanziato dalle Nazioni Unite: “Il propano presenta vantaggi ambientali significativi grazie a buone prestazioni energetiche e un potenziale di riscaldamento globale inferiore a 1. Negli split AC fino a 7 kW, il propano può essere classificato come un’alternativa tecnicamente valida agli split AC basati su HFC. Per raggiungere gli ambiziosi obiettivi di neutralità climatica dell’UE per il 2050, è necessaria un’azione tempestiva e aggressiva. A breve termine, la conversione di nuovi sistemi di condizionamento dell’aria in refrigeranti più rispettosi dell’ambiente può ridurre significativamente il loro impatto sul clima, sottolineando l’urgenza di aggiornare gli standard per i responsabili politici.”
Il passaggio a questo tipo di refrigerante potrebbe aiutare a evitare l’aumento delle temperature di quasi un decimo di grado. È poco, ma ormai ogni piccolo numero può aiutare ad evitare di raggiungere un disastro ancora più grande. Considerando che l’aria condizionata verrà utilizzata sempre di più, renderla meno un danno ambientale è di fondamentale importanza.