Asteroidi: una possibile collisione con la Terra nel 2029

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Gli asteroidi sono una delle minacce più gravi per la vita come la conosciamo. La notizia di possibili collisioni o loro repentini avvicinamenti sono molto frequenti. Ciò è dovuto al fatto che, oggi, le strumentazioni per un controllo più approfondito delle “cose del cielo” sono sempre più sofisticate e precise.

Tuttavia, gli scienziati e gli osservatori del cielo, allo stato attuale, sono in grado di prevedere esattamente quando e dove queste rocce pericolose appariranno e quanto saranno vicine al nostro pianeta o gli transiteranno accanto. Una grossa roccia spaziale, ad esempio, denominata 99942 Apophis, sta per effettuare un passaggio molto prossimo della Terra.

Si parla del 2029 per questo “transito azzardato”. E, per alcuni, quel flyby potrebbe determinare il destino del nostro pianeta in un futuro non così lontano. “Possiamo escludere una collisione per il prossimo vicino approccio alla Terra“, ha dichiarato l’astronomo Alberto Cellino. “Ma, allora, l’orbita sarà cambiata in modo non completamente prevedibile oggi. Quindi, non possiamo prevedere il comportamento in un tempo più lungo“.

Un asteroide in collisione nel 2030

Il flyby nel 2029 sarà estremamente vicino. Si prevede, infatti, che l’asteroide possa transitare entro i 33 mila chilometri dalla superficie terrestre. Si tratta di una “rasatura”, ovvero di una passaggio, assolutamente ravvicinato per gli standard spaziali ed è così esiguo che la gravità della Terra potrebbe cambiare il cammino di Apophis in modo tale che i suoi passaggi futuri potrebbero diventare molto più imprevedibili, fino ad una possibile collisione.

La minaccia di Apophis è particolarmente grave a causa della sua dimensione. L’asteroide ha un diametro di oltre 370 metri e una collisione con il nostro pianeta potrebbe rappresentare un evento catastrofico inimmaginabile. Gli scienziati hanno anticipato l’impatto potenziale, stimando che la roccia potrebbe detonare 750 megatoni di energia. A paragone, l’evento di Tunguska, che ha appiattito un’enorme area boschiva nella Siberia della Russia, sarebbe nulla con i suoi “soli” 10 megatoni di potenza.

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