Mancata ottemperanza delle norme per la richiesta di servizi in abbonamento. Questo è il motivo per cui l’Antitrust ha deciso di multare le più importanti compagnie telefoniche operanti in Italia: TIM, Vodafone, 3 Italia e Wind.
Il processo si era già aperto a inizio anno, con l’ordine da parte dell’Antitrust di modificare i modelli d’acquisizione dei consensi per l’attivazione di servizi in abbonamento. Infatti, in seguito alle molte lamentele da parte dei clienti che si vedevano iscritti all’abbonamento semplicemente premendo per sbaglio su un banner, venne esplicitamente richiesto un metodo di sottoscrizione del servizio che non potesse portare l’utente ad abbonarsi accidentalmente.
Solo 3 Italia, dal 1 Ottobre 2015, ha predisposto un modello in due passaggi che incrementa la sicurezza e richiede la conferma esplicita da parte del cliente per la sottoscrizione all’abbonamento. Invece, le altre compagnie sopracitate, ad oggi ancora non dispongono di un metodo sicuro, mettendo a rischio il portafogli dei loro clienti.
Per questo motivo, l’Antitrust ha deciso di multare TIM di 583.000 Euro, Vodafone di 400.000 Euro, Wind 350.000 Euro per mancata ottemperanza della norma e di multare anche 3 Italia di 400.000 Euro per la mancata modifica entro i tempi che erano stati stabiliti dalla sentenza di inizio anno.
Queste multe fanno capire quanto ci sia ancora da lavorare sulla trasparenza nel campo delle telecomunicazioni. È anche probabile che la mancata modifica dei modelli d’acquisizione degli abbonamenti non sia una semplice e casuale dimenticanza, ma una decisione ben studiata. Non è da escludere che i guadagni provenienti dalla sottoscrizione accidentale dei servizi superino di molto l’importo della multa, rendendo più conveniente ignorare le norme dell’Antitrust.