Inutile ricordare che l’Australia sta bruciando. Da nord a sud, da est e ovest, l’enorme isola è costellata di incendi che stanno distruggendo case, milioni di ettari vegetazione, uccidendo decine di milioni di animali insieme a qualche sventurato. I vigili del fuoco stanno combattendo notte e giorno per cercare di mitigare l’inferno, ma l’unica speranza è l’arrivo delle piogge. Proprio questo periodo dovrebbe essere caratterizzato dai cicloni, ma con l’intensificarsi dei cambiamenti climatici sta diventano sempre più difficile prevedere l’arrivo delle piogge.
La siccità ha cambiato la conformazione del terreno. Il loro arrivo risulterebbe sicuramente un manna dal cielo per combattere il fuoco, ma potrebbe causare altri disastri. Il rischio delle inondazioni aumenta vertiginosamente e molti di questi eventi risulterebbero letali. Il terreno nudo e non in grado di assorbire l’acqua unito alla scarsa presenza di vegetazione, in quanto bruciata, darà luogo e eventi distruttivi.
Australia: incendi, acqua e inondazioni
La situazione è drammatica sotto diversi punti di vista. L’arrivo delle piogge non è al momento prevedibile con esattezza. Non essendo in grado di prevederlo, c’è anche poco tempo per mettersi al riparo. Mettersi al riparo preventivamente vorrebbe dire abbondare il fronte di fuoco lasciando quindi libero quest’ultimo di mangiare tutto ciò che c’è ancora di vivo.
Per alcuni potrebbe risultare difficile credere che questo sia l’effetto del clima che cambia, ma lo è. Ogni singolo aspetto è causato da un peggioramento di quest’ultimo unito da un governo che ha deciso di voltarsi dall’altra parte per favorire le industrie di carbone piuttosto che difendere l’ambiente. La speranza, a questo punto, è sperare che un simile disastro, una simile piaga, venga preso d’esempio e non per il futuro, ma subito.