Come ormai bene sappiamo, la barriera corallina sta morendo. A causa dei cambiamenti climatici e dell’acidificazione degli oceani, la Grande Barriera Corallina Australiana, ha subito lo sbiancamento per oltre metà della sua lunghezza. L’innalzamento delle temperature dell’acqua oceanica, ha danneggiato circa 2300 km di barriera, uccidendo i coralli e lasciandone solo gli scheletri di colore bianco, questo è il fenomeno dello sbiancamento.
Il progetto “IVF for the Great Barrier Reef”
Il progetto di ripopolazione larvale, noto come “IVF (in-vitro fertilization) for the Great Barrier Reef” consisterà nel catturare milioni di uova e sperma di corallo durante la deposizione annuale.
Gli embrioni di corallo saranno poi allevati in mare, all’interno di barriere galleggianti. Quando le larve saranno abbastanza grandi, saranno reintrodotte nella parti più danneggiate della barriera corallina.
Secondo il prof. Peter Harrison, dell’Università Southern Cross, nel New South Wales, l’intento è quello di recuperare i danni prodotti dallo sbiancamento nel 2016 e 2017.
Le ragioni che hanno condotto a questo tipo di intervento per la barriera corallina
Secondo il prof. Harrison, abbiamo perso così tanti coralli, che saranno in pochi quelli che deporranno le uova. La deposizione e la produzione larvale, sono quindi attualmente insufficienti per ripopolare la barriera corallina in modo naturale. Per questo motivo si è deciso di intervenire “aiutando” la produzione larvale con la cattura dei gameti e la fecondazione in vitro. Harrison ha descritto questo progetto come la più grande ripopolazione larvale che sia mai stata tentata, non solo sulla Grande Barriera Corallina ma in tutto il mondo.
Per la prima volta si tenterà una cattura di uova e sperma su larga scala durante la deposizione. Sono già state costruite le attrezzature necessarie per la cattura dei gameti. La raccolta avverrà nelle acque di Cairns al largo delle coste del Queensland, dove ogni anno, per 48/72 h milioni di uova e spermatozoi sono rilasciati nelle acque.
“Il nostro team risanerà centinaia di metri quadrati di barriera corallina, con l’obiettivo di farli diventare chilometri nel futuro”.
Se il progetto avrà successo, presto forse potremo ritornare ad ammirare i meravigliosi colori della barriera corallina.