Prelevare una quantità sufficiente di genoma di un topo estinto potrebbe aver dato il la agli scienziati di resuscitare animali estinti come il mammut lanoso. Ciò è estremamente impossibile e la de-estinzione è più complessa di quanto i ricercatori pensassero. Lo studio al riguardo mostra quanto i ricercatori siano vicini, ma alquanto lontani dall’essere in grado di riportare in vita specie estinte, trasformandole geneticamente.
Al momento nessuna specie è stata ancora rianimata, ma la de-estinzione è interessante per molti biologi futuristi. Parte del fascino è semplicemente la promessa di vedere una specie scomparsa prendere vita. Tuttavia anche riportare un animale chiave nel suo habitat originale potrebbe aiutare a ripristinare gli ecosistemi. Una volta il mammut lanoso teneva sotto controllo gli arbusti e gli alberi artici e concimava le erbe con il loro letame. Secondo gli esperti c’è molta speranza e clamore che la de-estinzione ci salverà dal fallimento degli ecosistemi.
Per far si che questo processo inizi bisogna prima sequenziare il genoma delle specie estinte, ossia modificare il DNA di un loro parente che corrisponda ad esso. Poi arriva la sfida di creare embrioni con il genoma rivisto e portarli a termine in una madre surrogata vivente. Al momento gli scienziati hanno sequenziato i genomi di oltre 20 specie estinte, ma nessuno ha ancora dichiarato di aver ricreato il genoma estinto di un parente vivente. Il nuovo studio ha iniziato a pensare in piccolo: un ratto dell’isola di Natale, scomparso nel 1908 a ovest dell’Australia.
Questa specie è un candidato perfetto per la de-estinzione, in quanto è parente stretto del ratto norvegese, un animale da laboratorio con un genoma completo che gli scienziati sanno già modificare. Hanno estratto il DNA dalle pelli di due ratti dell’isola di Natale conservati e lo hanno sequenziato molte volte per ottenere quanto più genoma possibile. Il vecchio DNA sopravvive solo in piccoli frammenti, quindi il team ha utilizzato il genoma del ratto norvegese come riferimento per ricostruire il più possibile il genoma del ratto scomparso. Il confronto tra questi due genomi ha suggerito che il 5% del genoma del ratto dell’isola di Natale era ancora scomparso. Le sequenze perse includevano frammenti di circa 2500 dei 34.000 geni stimati del ratto.
Più tempo è trascorso da quando una specie estinta e il suo parente vivente si sono discostati, più è probabile che manchino i geni. I mammut e gli elefanti asiatici si sono discostati 6 milioni di anni fa. Gran parte degli studi ha fatto sembrare l’estinzione molto semplice, ma effettivamente non lo è. Secondo il team al momento non è possibile creare una replica esatta di un mammut lanoso o di un piccione viaggiatore, ma tali sforzi potrebbero portare a quelli che gli esperti chiamano proxy, animali abbastanza simili da svolgere lo stesso ruolo nell’ecosistema. L’obiettivo principale non è fare fotocopie perfette, ma creare ibridi diversi e selettivi.
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