La folle corsa all’ultimo prodotto, fiumi di persone che si accalcano fuori le porte dei centri commerciali per essere i primi ad accaparrarsi le offerte migliori. Folle che calpestano chiunque si frapponga fra loro e l’ultimo prodotto in offerta sullo scaffale. Il Black Friday purtroppo è anche questo. Soprattutto in America, ogni anno si verificano incidenti, provocati da istinti quasi animaleschi, come se acquistare merce in offerta fosse necessario per la sopravvivenza.
Molti sono i feriti ogni anno, e qualcuno ci ha anche rimesso la vita. Esiste persino un sito, Black Friday Death Count che tiene conto dei decessi e dei feriti a causa delle risse per i prodotti o per entrare nei negozi. Certo una pagina molto triste, ma utile a farci rendere conto di quanto riusciamo ad essere violenti. Ad oggi il sito ha registrato 10 morti e 111 feriti nel corso di quasi 10 anni è vero, ma è comunque un numero più idoneo ad una di catastrofe, non allo shopping.
Nel corso degli anni è accaduto di tutto durante il Venerdì Nero. Dalla folla che fa irruzione in un negozio prima dell’orario di apertura sfondando le porte, alle minacce per essere i primi della fila.
Minacce in fila per gli acquisti
Una ragazza di 21 anni a Madison, nel Wisconsin, si è messa in fila davanti ad un negozio di Toys “R” Us. Fin qui nulla di strano. Solo che la donna appena è arrivata si è posizionata per prima, passando avanti a centinaia di persone già in fila da ore. Quando le persone hanno iniziato a lamentarsi per il suo gesto, lei li ha minacciati con una pistola. La vicenda si è conclusa con l’arresto della donna.
Nel 2011, in un Wal-Mart di Los Angeles, una donna ha sbaragliato la concorrenza nella corsa ai prodotti in offerta, spruzzando uno spray al peperoncino sugli altri clienti che correvano follemente insieme a lei verso gli scaffali.
Vere e proprie offerte lancio
In Florida sempre in un Wal-Mart, alcuni clienti hanno scatenato una rissa per accaparrarsi dei dispositivi GPS. I prodotti sono stati lanciati in aria, fino a che un dipendente non ha iniziato ad urlare, per farli allontanare.
Nel 2005, in un Walmart di Orlando, in Florida, i dipendenti hanno iniziato a lanciare laptop ai clienti, che a loro volta se li sono lanciati tra di loro. Una persona ha persino lottato con una guardia giurata in borghese, pensando che fosse un altro cliente.
Calpestati dalla folla
A Torrance, in California, un centro commerciale ha deciso per il suo Black Friday, di distribuire buoni sconto. I coupon sono stati fatti piovere dal soffitto del negozio ed i clienti per affrettarsi nel raccoglierli si sono calpestati l’un l’altro. Il bilancio è stato di 10 feriti di cui un grave.
Una donna di 73 anni in un Marché in Florida, è stata ripetutamente calpestata dalla folla di clienti che cercavano di farsi strada nel negozio. Così come è capitato a Walter Vance, un farmacista di 61, nel 2011. Colpito da un’infarto, è stato calpestato dai clienti di un negozio della Virginia del West, troppo presi dalla febbre da sconto per accorgersi dell’uomo, morto poi in ospedale.
Vittime della follia durante il Black Friday
Nel 2008 un operaio di un Wal-Mart è morto dopo che una folla “fuori controllo” di clienti frenetici ha sfondato le porte anteriori del negozio di Long Island, travolgendolo e calpestandolo. In seguito a questo avvenimento la catena ha deciso di cambiare le sue politiche rispetto alle vendite del Black Friday. Nello stesso giorno infatti e nello stesso negozio, la stessa folla ha fatto cadere e calpestato una donna incinta, causandole l’aborto.
Sempre nel 2008, anno particolarmente funesto per questo giorno, a Palm Desert, in California, due donne hanno iniziato a fare pugni per un giocattolo all’interno di Toys “R” Us. I due accompagnatori delle ‘signore’ hanno tirato fuori entrambi le loro pistole, sparandosi a vicenda e rimanendo entrambi uccisi, mentre gli altri clienti scappavano tentando di mettersi in salvo.
Il sito che tiene conta di tutti questi funesti e folli avvenimenti, è sicuramente un po’ macabro, ma deve farci riflettere. Dobbiamo riconsiderarci a volte, e fermarci a pensare se siamo poi così tanto diversi dagli animali. Se per noi la risposta è si, siamo diversi, allora queste cose non dovrebbero accadere, per lo meno non per una TV sottocosto.