Boeing si trova in cattive acque e i motivi sono principalmente due. I disastri legati ai difetti dei 737 Max e la pandemia da coronavirus. Tutti gli incidenti registrati soprattutto l’anno scorso su questo tipo di aereo, sviluppato e venduto dal colosso dell’aviazione, ha aperto molte ombre. Apparentemente molti incidenti potevano essere evitati e questo ha dato vita a delle indagini.
Oltre a questo enorme passo falso da parte Boeing, anche il coronavirus ci ha messo del suo. Molti paesi hanno di fatto vietato i voli in partenza e in arrivo verso diverse località e questo sta ovviamente danneggiando il produttore. In sostanza, questi due aspetti hanno portato la compagnia a perdere 52 miliardi di dollari sul mercato azionario in appena una settimana.
Boeing e il profondo rosso
Una situazione quasi surreale considerando che nel 2017 aveva iniziato a registrare forti guadagni anche merito delle simpatie rivolte da Donald Trump verso il costruttore statunitense; l’Air Force One, l’aereo presidenziale, è un Boeing. Gli investitori si stanno sempre facendo più domande sulla solidità finanziaria di tale investimento. Una società vecchia di 104 anni che sembra non riuscire ad affrontare il mercato con solidità.
Le casse di Boeing gridano aiuto. Diverse settimane fa aveva ricevuto un prestito di 14 miliardi da parte delle banche. Sembra che tale credito sia già esaurito. Considerando che la crisi legata ai 737 MAX è costata 18,7 miliardi di dollari, sembra plausibile. Il debito in data 31 dicembre ammontava a 27 miliardi di dollari; ora potrebbe essere molto, ma molto più alto.
Uno degli aspetti che sta tenendo a galla il produttore è la partnership con il Dipartimento della difesa americano. Molti velivoli richiesti da quest’ultimi sono proprio prodotti da Boeing. Nel caso arrivasse un nuovo concorrente, chissà cosa succederebbe.